13/11/21
APPUNTI PER UN’INDAGINE
09/11/21
UN CHIARO E ARGOMENTATO NO!
07/11/21
SE 2 + 2 FA 4
Scrivo all’amico Gilberto Simonetti di Schio dopo aver letto e condiviso il suo pensiero a difesa del glorioso Ospedale di Fiemme e contrario all'ipotesi nuovo ospedale Mak & C. / Orto dei peci, pubblicato ieri su un quotidiano locale. Il suo intervento la dice lunga sulla qualità dei Fiemmazzi e della ‘nostra’ classe amministrativa. Possibile che nessun valligiano abbia sentito la necessità di esternare a mezzo stampa il proprio disappunto rispetto a questa nuova (eventuale) clamorosa speculazione immobiliare? Che nessun consigliere di minoranza (del silenzio di quelli di maggioranza ora è chiaro il motivo) delle municipalità fiemmesi abbia avuto nulla da dire in proposito? Che neppure il nuovo Scario, o almeno un regolano della Comunità, con i cui denari – ricordiamolo – venne costruita la struttura dei Dossi, apra bocca?
Caro Gilberto, la riunione del Consiglio provinciale di Trento di qualche giorno fa ha chiarito come stanno le
cose. La mozione Cavada (Lega), votata dal consigliere di minoranza De Godenz
(UPT) in contrapposizione alle altre mozioni di minoranza, conferma – se mai
qualcuno ancora non lo avesse capito - che il Nostro è uomo di lotta (poco) e
di governo (molto) e che l’input politico per la costruzione del nuovo ospedale
Mak & C. è partito da qui. Non si
capirebbero altrimenti le “intraprendenze” dell’ex Scario Boninsegna e le
reticenze del suo omologo Zanon (entrambi appartenenti alla 'scuderia' De Godenz). Quindi, democristianamente taciuta e nascosta
l’intenzione alla popolazione, dopo aver a lungo tessuto la trama nelle segrete
stanze e fatto combaciare ogni tessera del puzzle, si è pian piano usciti allo
scoperto. Purtroppo, ora è certo. Si farà un nuovo ospedale, ma non ai Dossi di
Cavalese. E a deciderlo - sia chiaro - sono stati gli ‘amministratori’ locali. Altro che “ma
noi non sapevamo niente…”! Lo sapevano tutti! Tutti, nessuno escluso: dal
Principal di Propian (probabile ideatore della “Città della salute”), ai
vertici comunitari dell’uno e dell’altro ente, ai/alle sindaci/sindache della
valle. Il don Abbondio Fugatti, che non per niente prende tempo con la
barzelletta del Navip e cerca di completare la sua parte in commedia, nella
vicenda probabilmente ha contato poco. Il
diktat, sotto ricatto dell’ormai trentennale arma di distrazione di massa, l’Evento
sportivo mondiale, è partito da qui, proprio da Tesero. Siamo sempre i migliori,
nessuno, da Stava in poi, può vantare un curriculum così entusiasmante. Insomma,
quando le ruspe inizieranno a togliere il verde della piana dei Masi / Orto dei
peci per far posto al mega cantiere della
cordata Mak, e via via l’attuale panorama muterà aspetto, sapremo chi
ringraziare.
Ario
P.S.
Caro Gilberto, ti anticipo quale
sarà l’ultimo atto della commedia. Il Navip apparecchierà per bene la tavola.
Fugatti, a quel punto, farà vedere le carte (come richiesto dalla Conferenza
dei Sindaci fiemmesi, Cavalese escluso). Le amministrazioni comunali, targate
De Godenz, (cioè tutte tranne Cavalese) si diranno soddisfatte. In ogni paese
si convocherà il popolo (a Tesero presso la ‘Bavarese’), al quale sindaci/che illustreranno
le proposte in campo. Quella ‘Mak’ sarà ovviamente di gran lunga la migliore e
attuabile entro la fatidica data del 2026. Il popolo ascolterà in silenzio e
converrà, alla fine della recita, che in fondo sì quella è la soluzione
migliore. Finirà a tarallucci e vino con applausi, sorrisi e pacche sulle
spalle. E Trento darà il via libera a Mak.
03/11/21
SI SALVI CHI PUÒ
Egregio Direttore, onde non
essere scambiato per un ‘intruso seriale’ premetto che sono un lettore della
prima ora (quantunque non abbonato) del Fatto. Supposto che le mie tre precedenti
mail non siano state pubblicate per il contenuto non conforme al racconto ‘ufficiale’
della pandemia Covid-19, con questa mia quarta e ultima breve lettera vorrei
semplicemente suggerirle un libro. Pubblicato recentemente, scritto
da Pasquale Bacco (patologo) e Angelo Giorgianni (magistrato) e prefato da Nicola Gratteri: Strage di
Stato. Le verità nascoste della Covid-19. Un lavoro di ricerca impressionante e
documentato che sbugiarda senza possibilità di replica la narrazione quotidiana
dei giornaloni (Corriere, Stampa Repubblica, ecc.) e, fatta salva qualche rarissima
voce stonata, delle tivuone (Rai, Mediaset e La7). Ecco, vorrei che Lei, assiduo frequentatore
del ‘salotto’ della mia conterranea, coetanea e affiliata Bilderberg Lilli la
Rossa – data l’impossibilità da parte mia di contattarla personalmente – glielo
consigliasse, così poi, forse, la signora Gruber riuscirebbe a farsi una
ragione del perché, dopo due anni di martellante, unidirezionale propaganda a
reti unificate ci sia ancora gente che non crede agli asini che volano. E tanto
vorrei facesse con il ‘suo’ rockettaro Scanzi e la ‘sua’ aspra e selvaggia
Lucarelli (quella che i non vaccinati diventino poltiglia verde…). Infine, restando
in argomento e a proposito di ‘salotti’ televisivi non capisco perché chi, come
Lei, Cacciari e altri, non segua pedissequamente il binario unico dello
storytelling impostato, debba immancabilmente premettere al suo argomentare:
“Io sono vaccinato!” Quasi che, omettendo questa precisazione, il successivo ragionamento
si trasformi ipso facto in eresia! Mi pare un segno di debolezza, una
concessione pericolosa a un regimetto in divenire, la cui forza pervasiva
dipende anche da questi dettagli.
E. Delladio - Tesero (TN)
25/10/21
24/10/21
23/10/21
22/10/21
LA PERIZIA CONFERMA LA CORRELAZIONE, MA PER IL CONSIGLIO DI STATO…
Il Fatto Quotidiano 22/10/2021
21/10/21
RISTRUTTURAZIONE OSPEDALE DI FIEMME: INIZIATA LA RACCOLTA FIRME
Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia i recenti sviluppi sull’Ospedale di Cavalese confermerebbero quanto aveva evidenziato già nelle scorse settimane, «ovvero – spiega Cia – una vicenda dalle tinte fosche per un progetto calato dall’alto tenendo per mesi all’oscuro la popolazione, e su cui tuttora vi sono più domande che risposte».
L’intento della petizione è quello di coinvolgere maggiormente i professionisti sanitari e la popolazione locale piuttosto che anteporre le esigenze del “mattone” a un piano strategico e strutturato per programmare la sanità di valle nei prossimi 20/30 anni.
«La ristrutturazione dell’attuale ospedale è certamente la via più percorribile per avere una struttura completata in tempi ragionevoli – aggiunge Cia – ad un costo di quattro volte inferiore al progetto di Masi, e che genera inoltre un importante indotto per tante attività e famiglie locali. Va quindi compreso il senso di appartenenza che lega i cittadini di Cavalese all’attuale nosocomio, nato per iniziativa della Magnifica Comunità di Fiemme e che solamente a metà degli anni ’80 divenne di proprietà della Provincia».
Il consigliere insieme a Vettore conferma che la raccolta firme proseguirà nelle prossime settimane con i seguenti gazebo: sabato 23 ottobre davanti all’ospedale di Cavalese, sabato 30 ottobre a Moena in Piazza De Sotegrava e sabato 6 novembre a Cembra sul viale principale.
«La politica deve sempre mettersi in ascolto delle istanze che provengono dai territorio – conclude Cia – perché una politica incapace di ascoltare i cittadini non rappresenta nessuno. Quando la democrazia tratta il cittadino da soggetto passivo, essa finisce per ammalarsi».
18/10/21
CONTRO LE GRAVISSIME VIOLENZE A ROMA E TRIESTE
Si ripete infatti la stessa drammatica situazione a Trieste, con cannoni idranti, lancio di lacrimogeni e manganellate verso manifestanti pacifici che stanno difendendo il diritto al lavoro, la Costituzione, la democrazia, il diritto alla manifestazione (art. 21 Costituzione) e la libertà contro il discriminatorio e incostituzionale green pass e i provvedimenti liberticidi dell’attuale compagine governativa.
Questa violenza da parte delle forze dell’ordine non è più tollerabile perché si sta schiacciando e reprimendo qualsiasi forma di protesta pacifica e democratica con una deriva violenta e totalitaria che reprime qualsiasi dissenso rispetto alla linea governativa.
Chiediamo le dimissioni immediate del ministro Luciana Lamorgese e del presidente del Consiglio Mario Draghi e il ripristino dello stato di diritto e della democrazia.
Roma, 18 ottobre 2021
Fabrizio Verduchi, presidente Italia cristiana
Aderiscono:
Iustitia In Veritate
Brigata per la difesa dell’ovvio
Rete Patris Corde
Altre realtà che volessero fornire la propria adesione al comunicato scrivano a: presidente@italiacristiana.it oppure a iustitiainveritate@gmail.com o supplicapatriscorde@gmail.com
A PENSAR MALE…
Al di là del merito dei due progetti, affatto diversi, il costo dell’opera, più che quadruplicato in poco più di due anni, avrebbe in ogni modo dovuto far sorgere qualche dubbio in primis ai presidenti delle due comunità fiemmesi (Boninsegna e Zanon) che invece si sono colposamente trincerati nel silenzio. Anzi, stranamente, fu proprio Boninsegna a un certo punto a dismettere le vesti istituzionali laiche di Scario della Comunità e a indossare quelle religiose di frate questuante (a raccattar terreni) per conto della Mak. Altrettanto strana – alla luce di quanto dichiarato dal consigliere regionale Degasperi nel breve video qui pubblicato – appare l’autoassoluzione (“Io sono un uomo onesto”) del capo dell’altra comunità territoriale (Zanon): una excusatio non petita che sa di clamorosa gaffe. Nondimeno, pure l’informale consesso dei sindaci di valle (la cosiddetta Conferenza dei sindaci), generalmente al corrente di tutti i pettegolezzi di paese, in questa occasione, altrettanto stranamente, dichiarava qualche giorno fa di non sapere nulla di quel che stava bollendo in pentola. Il che, visti appunto i personaggi in commedia tutti più o meno legati dallo stesso filo rosso, appare poco credibile. Insomma, come già scritto, il quadro è fosco e puzza di imbroglio e, rifacendoci nuovamente al suggerimento del divo Giulio, pensiamo che quasi tutti fossero stati al corrente e abbiano colposamente/dolosamente taciuto, lasciando che le cose procedessero in un certo modo per favorire la cordata Mak.
L’Orco
17/10/21
RESISTENZA!
CARI COMPAGNI,
IN QUESTI GIORNI BUI DI UNA
DITTATURA ARRIVATA FIN TROPPO FACILMENTE, CON IL DUCE DEL NUOVO PARTITO
FASCISTA 2.0 CHE HA CALATO LA MANNAIA SULLE NOSTRE VITE, BISOGNA FARE DELLE
SCELTE CORAGGIOSE E SCHIERARSI DALLA PARTE DEI PARTIGIANI O DALLA PARTE DEI
FASCISTI 2.0. TUTTI AVRANNO LE PROPRIE PROBLEMATICHE E DECIDERANNO QUEL CHE,
SEMPRE CON FATICA, DOVRANNO SEGUIRE. IO, COME ALTRI STARÒ SEMPRE DALLA PARTE
DEI PARTIGIANI E COMBATTERÒ PER LA MIA LIBERTÀ, LA VOSTRA E QUELLA DEI VOSTRI
FIGLI, COME D’ ALTRONDE FECERO GLI UOMINI E LE DONNE CHE CI LIBERARONO NELLA
SECONDA GRANDE GUERRA. LA STORIA INSEGNA, MA NON HA ALUNNI E SI RIPETE SEMPRE.
RICORDATEVI CHE DOPO UN PERIODO DI PACE, SEMPRE NE È SEGUITO UNO DI GUERRA. ORA
SIAMO INCAMMINATI IN QUEL SENSO.
NON TUTTE LE DITTATURE E NON TUTTE LE GUERRE SONO UGUALI, LO DICO PER CHI FATICA A CAPIRE. DETTO CIÒ, VI METTO AL CORRENTE DELLE AZIONI CHE INTRAPRENDERÒ IO, DARIO ZANOTELLI, SENZA IMPORRE ALCUNCHÈ A NESSUNO, MA CHI AVRÀ VOGLIA DI AGGREGARSI, ANCHE NON IN MANIERA RADICALE, MAGARI AIUTANDO CON LA LOGISTICA E SUPPORTO MORALE, VISTO CHE DI TEMPO NE AVREMO ABBASTANZA NELLE NOSTRE MANI, SARÀ PIÙ CHE BENVENUTO.
DAL GIORNO UFFICIALE DELLA MIA
SOSPENSIONE, TRASFERIRÒ LA MIA RESIDENZA ALLA FERMATA DELLA LINEA 15 DENOMINATA
TRENTINO TRASPORTI, DIREZIONE TRENTO. INIZIERÒ UNO SCIOPERO DELLA FAME CONTRO
LE MISURE ADOTTATE DALL’ AZIENDA NEI CONFRONTI DEI LAVORATORI, CONCENTRANDO I
MIEI MESSAGGI VERSO I VERTICI AZIENDALI E PROVINCIALI, PERCHÈ LORO SARANNO GLI
ESECUTORI DELLE DIRETTIVE DEL FASCIO 2.0. COME FACEVANO I SOLDATI TEDESCHI, I
QUALI IMPRIGIONAVANO, TORTURAVANO E AMMAZZAVANO CHI NON AVEVA IL GREEN PASS
DEGLI ANNI ‘20-’40, ESEGUENDO GLI ORDINI E LAVANDOSI LA COSCIENZA IN QUELLA
MANIERA. HO SOLO ESEGUITO GLI ORDINI.
E IO NON VOGLIO NEANCHE ESSERE
COME GLI ABITANTI DI DACHAU, AUSCHWITZ, CHE VEDEVANO ENTRARE A DECINE I TRENI
NEI CAMPI, CONTENENTI MIGLIAIA DI PERSONE, TUTTI I GIORNI, E NON NE VEDEVANO
USCIRE NEANCHE UNO SE NON PER I CAMINI ATTRAVERSO FUMO CHE SAPEVA DI CARNE
BRUCIATA. NON CAPIVANO? FACEVANO FINTA DI NON CAPIRE?
CHI NON RIESCE A COMPRENDER CHE
IL 16 SETTEMBRE 2021 LA DEMOCRAZIA IN ITALIA È TERMINATA E SI È INSTAURATA LA
DITTATURA DEL NUOVO PARTITO FASCISTA 2.0, HA SERI PROBLEMI DI COSCIENZA.
A CHI, L’ INVERNO SCORSO, MI
CHIEDEVA PERCHÈ GIRASSI IN CAMICIA ANCHE CON TEMPERATURE VICINE ALLO 0°, IO
RISPONDEVO CHE MI STAVO PREPARANDO PER I TEMPI BUI CHE SAREBBERO VENUTI, MA NON
CAPIVANO. SPERO CHE OGGI QUESTA RISPOSTA SIA LORO CHIARA.
SE QUALCUNO VORRÀ UNIRSI NELLA
LOTTA CONTRO QUESTA MISURA CHE CI LASCERÀ A VIVERE DI STENTI, PERCHÈ AVETE
CAPITO, CHE CON QUESTE AZIONI CI HANNO COSTRETTO A NON POTER CERCARE LAVORO IN
ALTRE AZIENDE POICHÉ POCHI SARANNO I DATORI DI LAVORO CHE RISCHIERANNO SANZIONI
PER ASSUMERE UN “UNTERMENSCH OHNE AHNENPASS”, MI PUÒ CONTATTARE IN PRIVATO.
IL NOSTRO FRANCESCO MOSER È UN
ESPERTO DI GEOINGEGNERIA, MA IO DA ANNI STUDIO LA NUTRIZIONE METABOLICA, COME
IL NOSTRO CORPO FA USO DELL’ ENERGIA IN DETERMINATE CONDIZIONI. PER DIGIUNARE
SENZA GRANDI PROBLEMATICHE È MEGLIO PREPARARSI DUE TRE SETTIMANE CON PICCOLI
ACCORGIMENTI FACILI.
PER FINIRE, O SI LOTTA NOI STESSI
PER LA PROPRIA LIBERTÀ OPPURE NON SARANNO SICURAMENTE I NOSTRI GOVERNANTI O I
LORO SEGUACI A FARLO. ABBIAMO ASPETTATO FINORA CHE ALTRI CI APRANO LA STRADA,
SIAMO STATI EGOISTI E PAUROSI E TUTTO QUESTO CI HA PORTATO DOVE SIAMO ORA. DAL
15 OTTOBRE CI VERRÀ NEGATO IL DIRITTO DI GUADAGNARCI DA VIVERE ONESTAMENTE.
NON È UN INCUBO, È LA REALTÀ, NON
È UN GIOCO, È SOLO LA LOTTA. CI VUOLE CORAGGIO E IL CORAGGIO NON CE LO REGALA
NESSUNO. CHI NON È PRONTO A LOTTARE, FORSE È MEGLIO CHE SI AGGRAPPI ALLA
POZIONE MAGICA E NON CI SIA D’ OSTACOLO.
DARIO ZANOTELLI
FUFFA!
Via libera dalla Giunta PAT (che su proposta del vicepresidente e assessore all'ambiente e urbanistica (Tonina) si è riunita per discuterne e scampagnare in quel di Molveno un paio di giorni fa) alla Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile, documento che interessa in pratica tutte le aree strategiche su cui ha competenza la Provincia autonoma di Trento e che declina a livello locale gli obiettivi di sostenibilità dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Al centro del documento, che nei mesi scorsi ha seguito un lungo iter partecipativo, coinvolgendo i principali soggetti istituzionali ed economico-sociali della provincia ed in generale tutti i cittadini, gli obiettivi a cui tendere nei prossimi anni per assicurare alle nuove generazioni un futuro sostenibile, puntando in sintesi ad un Trentino più "intelligente", più verde, più connesso, più sociale, più vicino ai cittadini. Nella Strategia ritroviamo i principali temi di cui di dibatte anche a livello nazionale e internazionale: i cambiamenti climatici, naturalmente (e quindi le problematiche riguardanti la riduzione delle emissioni, il consumo e la produzione di energia, la gestione sostenibile delle risorse e quant'altro) ma anche il lavoro, la formazione, le nuove povertà, la sicurezza, la salute, l'innovazione digitale e così via.
Bravo Tonina, belle parole. Meritano di essere ripetute in ordine alfabetico: cambiamenti climatici, connesso, futuro (sostenibile), gestione sostenibile (delle risorse), innovazione (digitale), intelligente, lavoro, povertà (nuove), riduzioni (emissioni), salute, sicurezza, sociale, strategia (provinciale per lo sviluppo sostenibile), verde, vicino (ai cittadini). Certo, per farsi una mangiata fuori porta in compagnia dell’intera giunta provinciale e passare il giorno dopo per ‘statisti’ basta questo rosario di parole al vento e un compiacente pubblicista che annoti e scriva. Niente di nuovo. Cose dette e sentite decine, centinaia, migliaia di volte. Parole vuote che i fatti smentiscono ogni giorno, anche in Trentino. Caro Tonina, venga a farsi una mangiata con la sua giunta in val di Fiemme, ma in incognito. Potrà annusare con le sue narici la qualità dell’aria (che la premiata ditta dell'elefante giallo qui ci ammorba ogni giorno) e verificare direttamente quanto territorio (verde) il cemento e l'asfalto si sono divorati negli ultimi trent’anni, soprattutto per garantire la ‘sostenibilità turistica’ della valle. Purtroppo, lo sa bene anche lei, gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sono soltanto fumo negli occhi per gabbare chi ci crede e poco altro. Mentre la ben più cogente “agenda olimpica 2026”, che ripete pari pari le precedenti trentennali “agende grandi eventi”, si concretizzerà in ulteriori colate di cemento e superfici verdi asfaltate (ritmo italiano di cementificazione e impermeabilizzazione dei suoli anno 2019 : 2 mq. al secondo, in linea con la media trentina). Al netto delle tante, troppe inutili parole buone appunto soltanto per farsi una mangiata in compagnia a spese della collettività e finire il giorno dopo sulle cronache politiche de L’Adige o del Trentino, questa è la realtà fattuale.
L'Orco
15/10/21
LA NOTTE DELLA REPUBBLICA
14/10/21
VASSALLI, VALVASSORI E IL VIRUS ENDEMICO
Infatti, il tempo stringe, ci sono le Olimpiadi dietro l’angolo. E siccome questi signori sono, ahinoi, contagiati e contagiosi dello stesso terribile patogeno, il bellafigura-virus ‘26, ultima variante dei precedenti bellafigura-virus ‘91, bellafigura-virus ‘03 e bellafigura-virus ‘13, il cui vaccino la scienza purtroppo non è riuscita ancora a produrre, rieccoli bussare alla porta brandendo lo stesso stucchevole refrain: il mondo intero (e questa volta, forse, anche una parte della Luna) ci guarderà e non possiamo permetterci che le telecamere si soffermino sul vecchio nosocomio dei Dossi. Pretendono quindi (anche se già lo sanno) di vedere cosa c’è sul tavolo della PAT e, non di meno, che la popolazione venga informata dai tecnici provinciali con semplicità, informalmente, se possibile financo sorvolando su questioncine di poco conto come quelle ambientali, logistiche, urbanistiche, viarie nascenti dalla eventuale costruzione del nuovo ospedale. Ci sono le Olimpiadi, cazzo, e le occhiute televisioni che nelle precedenti occasioni internazionali si erano accontentate di inquadrare i campi di gara, questa volta, chissà perché, inquadreranno di sicuro soprattutto l’ospedale. Quindi, siccome il tempo stringe e il 2026 è a un tiro di schioppo, invitano la PAT a prendere senza indugio la via più breve. E questa via, dopo essere stata nascosta a lungo e con cura nei cassetti dai vertici dei due enti comunitari di valle (Giacomo Boninsegna prima e Giovanni Zanon poi) per favorire più o meno consapevolmente l’irreversibilità del processo decisionale, corrisponde all’opzione "Mak & C./Orto dei peci".
L’Orco
12/10/21
PROVE DI REGIME 2
Proseguono le audizioni tecnico-scientifiche in Senato e i dati che confermano la totale assurdità del lasciapassare verde governativo si ammassano sui tavoli della 1^ Commissione (Affari Costituzionali). Il Parlamento (di puttane e ruttatori) però tace. Nemmeno il partito di donna Giorgia, teoricamente unico gruppo di opposizione, apre bocca. Del Capo dello Stato, garante supremo della Costituzione, manco parlarne. Tutti prostrati al nuovo tiranno liberticida, collocato al comando dello Stivale dai poteri forti internazionali. Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello! (Dante Alighieri)
11/10/21
10/10/21
PROVE DI REGIME 1
Si susseguono in Senato le audizioni di medici, giuristi, costituzionalisti, filosofi, uomini di scienza e pensatori vari sulla "questione green pass". Sui media cosiddetti mainstream di ciò nulla trapela. La censura è totale e la narrazione ufficiale che politica, stampa e televisioni ripete ogni giorno, in una cantata all'unisono, dice altro.
LA PREDICA ERETICA DI UN PRETE CORAGGIOSO
09/10/21
L’ONESTÀ È…
Serviva soprattutto libertà di pensiero, per poter battere i pugni sul tavolo con cognizione e autorevolezza, quando se ne fosse presentata l’occasione, per non farsi mettere sotto i piedi dal "Capufficio" provinciale consegnandosi ad un colposo silenzio. Per difendere gli interessi della “propria gente” servono forza e coraggio, altrimenti si finisce come il classico vaso di coccio tra i vasi di ferro. Senza queste qualità, nessuna esclusa, meglio darsi all’ippica. Perché poi a pagare il conto della propria ignavia è la comunità che si amministra e, in questo caso, anche il suo territorio.
06/10/21
IL SILENZIO DEI CONNIVENTI
Mentre procede la marcia di avvicinamento al punto di non ritorno e l’inevitabile successiva autorizzazione a costruire un nuovo ospedale là dove un ancora opaco comitato d’affari decise chissà quanto tempo fa di realizzarlo, sulla stampa locale (sindaco Finato escluso) cerchiamo inutilmente di leggere l’opinione in proposito di un qualche amministratore di valle. Soprattutto di qualcuno della nostra amata amministrazione teserana, quella che a giochi fatti ‘godrà’ maggiormente dell’impressionante impatto ambientale causato dal nuovo gigantesco immobile. Perché, se qualche anima bella non l’avesse ancora capito, lo scopo di questa intrapresa economico/finanziaria più che di qualificare i servizi ospedalieri di Fiemme è eminentemente speculativo. Così, dopo aver ristrutturato l’attuale nosocomio cavalesano meno di dieci anni fa e abortito poco dopo il progetto di un secondo ospedale sempre ai Dossi, eccoci al nuovo capitolo della telenovela, il più terrificante, dal suggestivo e ingannevole titolo di “Città della Salute”, quello della cordata Mak Costruzioni-Siram-Dolomiti Energia-Banca Intesa. Sarà una mega colata di cemento strutturale e infrastrutturale con conseguente profonda modificazione paesaggistica e viaria del fondovalle.
25/07/21
MALGA LAGORAI GIÀ IN PISTA
Il cerchio si sta chiudendo. Le funivie del Cermis vengono allo scoperto sulle proprie pagine internet https://www.alpecermis.it/DE/237177/trekking-on-the-dolomites.php
reclamizzando la gita al lago di Lagorai, dove i gitanti saranno accolti alla “Malga Lagorai (rifugio alpino che offre prodotti tipici locali)”. Il testo promozionale è scritto solo in inglese, forse non hanno osato usare l'italiano, perché la malga non è ancora il rifugio alpino che il messaggio prospetta e il pranzo è previsto al sacco ("packed lunch").
Traduzione:
Dall'alto del crinale
appare in lontananza la lunga sagoma dello spettacolare Lagorai, caratterizzato
da magici riflessi di un azzurro intenso come il colore dello zaffiro. La sua
profondità e le sue dimensioni ne fanno lo specchio d'acqua più bello e
importante della catena montuosa del Lagorai. È un paradiso terrestre dove il
ritmo lento dei campanacci delle mucche si mescola al rumore di fondo delle sue
dolci onde.
Durata: 5/6 ore
Difficoltà: MODERATA
Paion del Cermis (2.230
m.) si raggiunge con la funivia. Segui il sentiero n. 3 verso il Lago Bombasel
(2.268 m.), e da qui tramite il sentiero n. 6, scendendo lungo un pendio erboso
fino al Lago Lagorai (1.871 m.). Dopo una breve sosta per il pranzo al sacco e
la visita di Malga Lagorai (rifugio di prodotti tipici di montagna), si scende
lungo la vecchia strada militare risalente alla prima guerra mondiale fino al
bivio segnalato n. 6, per Doss dei Laresi (1.280 m.).
Per noi comunque era già
evidente fin dall'agosto 2018 che la Provincia di Trento, la Magnifica Comunità
di Fiemme e il Comune di Tesero stessero allestendo un bel regalo per le
Funivie. Stiamo parlando di soldi pubblici: per la sola Malga Lagorai sono
750.000 euro di fondi UE, che sarebbero dovuti servire "per la lotta al
cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile".
Ruggero Vaia
20/07/21
SVENTURA DELLA CITTÀ DI LEIDEN (1808)
Questa città si chiama già da tempi immemorabili Leiden e non ne ha mai saputo il perché fino al 12 gennaio dell’anno 1807. Essa è situata sul Reno nel regno d’Olanda, e prima di questa data contava undicimila case, le quali erano abitate da 40.000 uomini, e dopo Amsterdam era sicuramente la città più grande di tutto il regno. Quel giorno la gente si alzò ancora come tutti gli altri; chi recitò il suo “Così lo voglia Iddio”, chi non ci fece nemmeno caso; e nessuno pensò a cosa avrebbe recato la sera, sebbene fosse all’àncora in città una nave con settanta barili pieni di polvere. La gente mangiò a mezzodì gustando il pranzo come ogni altro giorno, sebbene la nave fosse sempre lì. Ma quando nel pomeriggio la lancetta dell’orologio del campanile grande indicava le quattro e mezza – persone operose lavoravano nelle case, madri devote cullavano i loro bambini, mercanti badavano ai propri affari, bambini erano riuniti insieme nella scuola serale, oziosi si annoiavano e stavano all’osteria a giocare a carte presso una caraffa di vino, taluno preoccupato pensava al giorno seguente, a cosa avrebbe mangiato, cosa bevuto, con cosa si sarebbe vestito, e un ladro stava forse infilando una chiave falsa in una porta sconosciuta – all’improvviso avvenne uno scoppio. La nave con i suoi 70 barili di polvere prese fuoco, saltò in aria, e in un batter d’occhio (non ce la fareste a leggere alla stessa velocità con cui ciò accadde), in un batter d’occhio intere strade piene di case per tutta la loro lunghezza e con tutti quanti vi abitavano e vivevano furono annientate e rovinarono in un cumulo di pietre, e furono orribilmente danneggiate. Molte centinaia di uomini vennero sepolti vivi e morti, oppure gravemente feriti, sotto queste macerie. Tre edifici scolastici crollarono con tutti i bambini dentro; uomini e animali, che al momento della disgrazia si trovavano nelle vicinanze, furono scaraventati in aria dalla violenza dell’esplosione e tornarono a terra ridotti in stato pietoso. A tale calamità di aggiunse anche un incendio che rapidamente infierì dappertutto e che fu quasi impossibile spegnere perché molti magazzini pieni di combustibile e di olio di balena ne furono coinvolti. Ottocento delle case più belle crollarono o dovettero essere abbattute. Allora ci si rese conto di quanto facilmente le cose potessero mutare, a sera, rispetto al mattino, non solo nel destino dei fragili esseri umani, bensì anche in quello di una grande e popolosa città. Il re d’Olanda decretò immediatamente che un premio consistente fosse attribuito per ogni persona che potesse essere trovata ancora viva.
20/05/21
TRANSIZIONE ENOLOGICA

23/04/21
SENZ'ANIMA
22/04/21
21/04/21
FURBETTI CORONAVIRUS
Stiamo lentamente superando un momento difficile della pandemia e ci auguriamo tutti di poter riprendere, gradualmente, modi e stili di vita adeguati.
A leggere i dati del contagio in Provincia di Trento la bassa valle di Fiemme si segnala come una delle zone in maggiore emergenza. A ieri i contagi erano 39 a Tesero, 49 a Cavalese e 27 a Castello-Molina di Fiemme.
Situazioni difficili si erano già vissute ad inizio emergenza e, per quanto riguarda Tesero, a più riprese tra novembre e gennaio.
Le misure di contenimento del virus e i sacrifici a tutti noi richiesti sono stati e sono notevoli. La maggior parte delle persone, la stragrande maggioranza delle imprese e degli esercizi pubblici hanno saputo rispettare con rigore le limitazioni imposte. C'è stata e c'è una comprensibile richiesta di allentamento delle restrizioni da parte di molti operatori economici.
Come mai, è logico chiedersi, nonostante il generale rispetto dei limiti imposti, ancora così alti permangono in Fiemme i dati del contagio ?
Bisogna avere il coraggio di ammettere e riconoscere che, sia pure in numero contenuto, i “furbetti dello spuntino e delle feste” non mancano: in abitazioni private e in alcuni casi anche in esercizi pubblici, al di fuori e al di là delle regole vigenti.
Non credo si possa tollerare ulteriormente una simile situazione. Nel mentre le istituzioni pubbliche, sia pure con modalità differenti, si stanno impegnando per garantire il più possibile la salute pubblica, un numero esiguo di cittadini e, ahimè anche di operatori economici, si ostina ad agire in modo irresponsabile.
Mi sento di muovere un appello a tutti coloro che vengono a conoscenza di situazioni anomale. Non si tratta di un invito alla delazione ma un accorato appello a difesa della salute pubblica. E' giusto e doveroso che i cittadini che quotidianamente sacrificano alcuni aspetti della loro libertà personale segnalino alle amministrazioni locali e alle autorità di pubblica sicurezza situazioni nelle quali ci si fa beffa delle norme di contenimento del virus.
Solo in questo modo, con la responsabilità ed il senso civico di tutti, potremo ritrovare, se non l'immediata normalità, almeno un ritorno alla socialità ed alla vita autentica di comunità.
Maurizio Zeni - Ex-Sindaco di Tesero
20/04/21
ROTONDA SUL PONTE? NO, GRAZIE!
INCANTO NOTTURNO

Sara
LE OCHE E I CHIERICHETTI

Bepi Zanon
TESERO 1929

Foto Anonimo
PASSATO
Foto Orco
ANCORA ROSA

Foto Archivio
VIA STAVA ANNI '30

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