06/08/25

IL PONTE




Era una mattina tersa e luminosa. Un venticello leggero rendeva piacevole la giornata estiva. Lungo il ponte camminava una donna. Teneva per mano la sua bambina, che saltellava allegra al suo fianco. La bambina chiese: “Mamma, me lo compri il cappellino?” “Certo che te lo compro. Ma non oggi, lo prendiamo per il tuo compleanno”. “E quand’è il mio compleanno?” chiese la bambina. “E’ fra dieci giorni”. La bambina tacque per un attimo, poi disse: “E quanti sono dieci giorni, mamma?” La mamma paziente rispose “Dieci giorni sono domani, poi domani, poi ancora domani, così per dieci volte”. La bambina sorrise soddisfatta. Poco più avanti camminava un uomo ricurvo. Era già avanti negli anni. Stava andando al mercato rionale. Nelle sua testa, ripassava la lista delle cose da comperare: pane, mele, un pò di carote, forse un bel pesce da cucinare in famiglia. In quel momento passò una signora in bicicletta, che salutò l’anziano signore. L’uomo rispose con un sorriso gentile e con un gesto della mano. Chiaramente si conoscevano.



Dieci secondi dopo, nessuno di loro esisteva più. Non esisteva più la signora in bicicletta, non esisteva l’uomo anziano, non esistevano più la madre con la sua bambina. I loro corpi non c’erano più, fisicamente. Si erano letteralmente volatilizzati, scomparsi nel nulla. Il ponte era ancora lì, intatto, ma le persone che lo stavano attraversando non c’erano più.

L’ora era le 8.15 del mattino. Il giorno era il 6 di agosto del 1945. Il luogo era Hiroshima.

Massimo Mazzucco



03/08/25

BRT: SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE

In un'intervista di qualche tempo fa, data alla stampa locale, il presidente di Transdolomites, Massimo Girardi, confrontava l'idea del "Treno dell'Avisio", che l'associazione sta promuovendo da anni, con il cosiddetto BRT (acronimo di bus rapid transit) la cui stazione di Cavalese è in fase di ultimazione. Tra le due soluzioni, per Transdolomites (e anche per noi) la prima sarebbe stata sicuramente preferibile per tutta una serie di ragioni che Girardi ha puntualmente elencato. Peccato che l’idea di una efficientissima mobilità pubblica, davvero alternativa a quella privata, Il Treno dell'Avisio appunto, preveda come scenario principale sul quale tradursi eventualmente in realtà, le valli avisiane di Fiemme e Fassa (Cembra, per sua fortuna, fa storia a sé) accomunate ormai dall'identica inguaribile magagna: l'over turismo.


Il progetto pare quindi di difficile realizzazione, non tanto per le difficoltà tecniche, oggigiorno ampiamente superabili, bensì per lo scoglio culturale insormontabile rappresentato dalle abitudini poco ecosostenibili della massa illimitata dei vacanzieri che invade questi territori da gennaio a dicembre senza soluzione di continuità.



Specialmente il turismo invernale (e di conseguenza i comportamenti di quanti ne fruiscono) è quanto di più distante dal concetto di sostenibilità ecologica si possa trovare. Il cosiddetto circo bianco è sostanzialmente popolato da persone con scarsa consapevolezza dei problemi ambientali connessi e derivati da questo tipo di attività economica. Persone che raggiungono le piste con l’unico scopo di consumare un prodotto, che l’industria dello sci ha furbescamente ben imbandito sulla tavola del divertimento coatto in più di quarant’anni di marketing martellante.

Turisti 4.0 che i grand commis dell’industria dello sci hanno plasmato a loro immagine e somiglianza: rispetto della montagna, dei suoi ritmi, dei suoi silenzi, della sua sacralità, zero! Piste in stile luna park, illuminate a giorno sino a mezzanotte. Neve artificiale, rigorosamente artificiale (perché più performante). Fuochi d’artificio e botti fragorosi come a Napoli a San Silvestro per ogni minima occasione. Questa danarosa moltitudine sin troppo spensierata, forzata dalla propaganda al divertimento senza fine, attirata dagli strateghi del marketing verso questa montagna denaturata e “plastificata” non raggiunge ovviamente la meta in torpedone o in taxi. Nell’andirivieni della statale 48, da Ora a Canazei, sfrecciano per lo più ciclopici suv e berline di gran lusso.

Pensare che questi indisciplinati fruitori del territorio altrui, abituati alla confort-zone dei loro esclusivi magnificenti autoveicoli si abbassino all’umiliazione di dover salire su un bus, ancorché efficiente e rapido, per percorrere un tratto di strada a stretto contatto con dei comuni mortali e, soprattutto, si assoggettino ai vincoli di un orario prestabilito, riteniamo sia pura utopia. Potremmo anche sbagliarci, ma molto probabilmente il BRT sarà un flop. Comunque sia, nessun problema. I lavori per la realizzazione della Hauptbahnhof BRT di Cavalese stanno procedendo e i relativi 12 milioni stanziati per l’opera finiranno come previsto nelle tasche giuste. Questo era il vero obiettivo del BRT. Obiettivo pienamente raggiunto!

L.D.

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

Archivio blog