
Al netto della curiosità? per la novità, dell’entusiasmo dei 180 candidati circa che vagheggiano un posto al sole, nonché del clamoroso problema dell’inadeguatezza della rappresentanza politica onde per cui, paradossalmente, i “non degni” degli scranni comunali potranno accaparrarsi una sedia teoricamente ben più importante, il quesito che resta è: ce n’era bisogno? Perché attribuire a questo nuovo ente intermedio competenze in parte già dei Comuni e in parte già della Provincia? La risposta in apparenza è semplice e intuitiva: perché un ente sovracomunale, la Comunità di Valle appunto, potrà agire su talune materie con maggiore omogeneità ed equilibrio rispetto alla somma delle azioni amministrative delle singole municipalità, evitando “disarmonie” tra paese e paese. Si pensi all’urbanistica soprattutto, ma non solo. Ma allora il Comune che fa? Viene meno nella sua funzione primaria di gestore territoriale? E il consiglio comunale, già abbondantemente depotenziato e “inutile”, si manda a casa? E ancora, potrà verificarsi un “conflitto d’interessi” tra Comunità e Comune? E se sì, la singola municipalità, titolare per territorialità, potrà mettersi di traverso qualora la nuova assemblea comunitaria decida di intervenire e scavalcarne la volontà sul proprio territorio?
E poi, come si garantisce la parità di rappresentanza (e di “peso”) tra le varie municipalità all’interno del nuovo ente? Sinora, in assenza della C.d.V., sulla recente famigerata questione ancora aperta della bretella Fondovalle – S.S.48 in disputa fra Tesero e Cavalese, la nuova amministrazione comunale di Tesero è stata in grado di parare il colpo, impedendo quantomeno la realizzazione dell’ipotesi stradale prevista inizialmente. Ma se la stessa questione, anziché dal Comune di Tesero, attuale titolare per competenza territoriale, venisse trattata dal nuovo consesso valligiano costituito ad esempio da 11 Cavalesani, 8 Predazzani, 1 Molinaio, 5 Castellani 3 Vareni e 2 Teserani, e presieduto da un Cavalesano, chi, tra i due paesi interessati, avrebbe più probabilità di spuntarla?
Dunque l’arma appare a doppio taglio. Se da un lato l’ottimizzazione e l’armonizzazione delle politiche urbanistiche, ambientali o dei trasporti, sarebbe senz’altro auspicabile, dall’altro c’è il rischio che le cose sgradite e sgradevoli di interesse sovracomunale, per le quali il singolo comune poteva decidere al limite l’opzione zero (leggi campo da golf a Daiano), vengano imposte alle municipalità più deboli e con minore capacità e rappresentanza politica.
C’è quindi molto da chiarire e da chiarirsi. Una buona occasione per capirne qualcosa in più sarà data dalla presentazione della lista “IMPEGNO PER FIEMME” guidata da Luigi Casanova, che domani sera, venerdì 15 ottobre alle 20,30 presso la Sala Bavarese di Tesero, potrà togliere un po’ di dubbi e di perplessità agli eventuali presenti.
L’Orco