
E siccome di questo dato statistico ormai accertato gli organizzatori sono perfettamente consapevoli è intuibile che dietro la finta e mediaticamente ben gestita aspettativa nel sorteggio (che in realtà, appunto, sorteggio non è) le cose da fare, che poi sono quelle che contano per davvero, vengano ideate con molto anticipo dall’anzidetta loggia che, di volta in volta, decide o suggerisce che menù servire ai valligiani.
Cosa c’è quindi da aspettarsi, concretamente, se non sbocceranno e poi subito prevarranno idee nuove e volontà di discontinuità rivoluzionarie, capaci di rompere un concetto logoro di sviluppo territoriale? Quasi sicuramente, ahinoi, nuovo cemento e nuove infrastrutture stradali (una delle quali – si dice – stia già nei cassetti della P.A.T.: la “bretella” di collegamento Strada di fondovalle – Statale 48 che, per liberare Cavalese dal traffico turistico di transito da e per Lavazé, comprometterà definitivamente uno degli ultimi scampoli della campagna teserana! Se invece, per intercessione di un qualche santo protettore, la discontinuità col passato riuscirà a farsi strada e quindi a prevalere (in questo senso interpretiamo le parole del sindaco Vanzetta) si potrà pensare, per esempio – come suggerivamo su questo blog qualche giorno fa – all’approntamento di un sistema di mobilità pubblico alternativo, ecologico, super-tecnologico e pulito che possa sgravare la valle dal peso sempre più opprimente della mobilità privata e che sia propedeutico, conseguentemente, alla qualificazione ambientale interna dei paesi. Una balzana idea di qualche ambientalista impenitente? Niente affatto! Ecco, a proposito di mobilità, cosa scriveva pochi mesi fa (7/12/2007) in occasione dell’illustrazione della manovra finanziaria 2008-2010 il Presidente trentino Lorenzo Dellai: “(…) l’esigenza di incominciare a progettare la mobilità di medio-lungo periodo, (…) ci ha indotti a dare corpo ad un sogno ambizioso: quello di aggiornare l’opzione ferroviaria compiuta in epoca passata dagli austriaci, interpretandola con le tecnologie e le opportunità di un futuro che, in molte parti del mondo, è già incominciato. L’idea di una nuova rete ferroviaria a scartamento normale, capace di connettere l’asta dell’Adige con i principali centri comprensoriali in tempi ultra rapidi e raccordata con reti locali di collegamento capillare tra questi nodi e le singole comunità, con mezzi tradizionali, ma anche con tecnologie alternative, è molto più di un sogno: essa richiede impegno, verifiche, approfondimenti ad ogni livello, ma per quanto mi riguarda già questo bilancio sostiene l’onere delle prime concrete verifiche sul campo.”
Vedremo come verrà tradotta nel concreto dei fatti e dei lavori l'ormai lontana festa sudafricana di fine maggio. Se anche questa volta (l’ennesima) prevarrà la stanca voglia di un déjà vu, o finalmente, seguendo la filosofia indicata del Governatore, l’aspirazione a un mai visto prima. I tempi sono maturi. L’opportunità c’è. I soldi anche. Ma la volontà?
L'Orco