30/08/20

GLI INSAZIABILI

Per quanto considerato nel nostro precedente post, ci rendiamo ben conto che collaborare con la nostra amministrazione comunale, qualunque essa sia, con suggerimenti di buon senso, sia difficile. D'altronde, è dal 2007 che questo blog scrive e rilancia interventi di autori diversi nel tentativo di far aprire gli occhi ai 'comandanti', nel frattempo avvicendatisi a palazzo, sulla sempre più impellente necessità di cambiare registro e di affrancarsi, almeno un po' dal pensiero unico degodenziano, indiscusso quarantennale riferimento dell'azione amministrativa, complessivamente intesa, di questo paese e ormai, ci tocca dire, dell'intera Provincia.
Le evidenze parlano da sole. Da quarantotto ore temporali a catena stanno interessando il Nord Italia. In Trentino l'allerta gialla diramata venerdì dalla Protezione Civile provinciale, oggi, domenica 29 agosto 2020, è stata riclassificata arancione. Violenti temporali intervallati da brevi improvvise sospensioni si susseguono dal pomeriggio di sabato in uno scenario da diluvio universale con scrosci d'acqua di tipo tropicale, vento e un'impressionante serie di fulminazioni.
Negare che qui come altrove mobilità, urbanizzazione, cementificazione dei suoli e carico antropico siano le cause dei disastri accaduti e quelli prossimi venturi ormai inevitabili è da sciagurati. Occorrerebbe dunque una presa di coscienza di chi si accinge ad amministrare il paese e una conseguente forte azione disincentivante dei fattori anzidetti. Per mitigare la furia climatica, non c'è alternativa: vanno ripensate le priorità!
Purtroppo, dalla lettura dei programmi delle due liste in lizza per la supremazia nel prossimo consiglio comunale, constatiamo ancora una volta che la solfa non cambia e i menù proposti, seppur cucinati in maniera diversa, sono fatti con gli stessi ingredienti.

Dato che i sondaggi in nostro possesso la danno vincente con ampio margine sulla sua competitrice, analizziamo in particolare il programma della lista Ceschini


dal quale si evince chiaramente la lontananza siderale dal concetto di finitezza delle risorse. Il documento, redatto a quadri tematici, è amplissimo e puntiforme, perciò ci soffermeremo soltanto sulle opere pubbliche a nostro parere più importanti in esso previste.

Quadro
sostenibilità ed economia verde

Si dice bene là dove si scrive: La sostenibilità ambientale, economica e sociale deve essere il faro che guida l’attività del Comune ed essa deve anche guardare alle risorse naturali e al loro uso parsimonioso, però poi si prevedono tre nuove centrali (termica, elettrica e 'biodigestrice') che comporteranno un ulteriore consumo territoriale, una probabile nuova viabilità (dipenderà da dove verranno individuate le aree su cui edificare i tre impianti) e costi ambientali accessori attualmente non quantificati. Inoltre, la gestione delle tre centrali potrebbe aver bisogno di una revisione della pianta organica del Comune e l'assunzione di nuovo personale, aggiungendo nuovi oneri alla pubblica amministrazione. Ci pare giusto  quindi pensare prioritariamente di realizzare il cosiddetto biodigestore, considerato che la biodiversità floreale dei nostri prati è stata praticamente azzerata dai periodici indiscriminati spargimenti dei liquami stallatici. Per non usare ulteriori aree vergini l'impianto andrebbe realizzato possibilmente in località Val vicino al depuratore intercomunale. Per le altre due centrali invece sarebbe senz'altro più prudente aspettare, efficientando nel frattempo le case comunali (come peraltro previsto nel programma) riducendone così i consumi di riscaldamento e di energia elettrica.

Quadro opere pubbliche e viabilità

Da sottolineare in questo capitolo la chicca dello smerdisterio canino che, da informazioni assunte, dovrebbe venire collocato nella zona verde antistante il Park Hotel Rio Stava. Un piccolo sgarbo alla concorrenza...

Quadro cultura sport e turismo

Il quadro più ricco del programma include di tutto e di più, molto, evidentemente, in funzione 2026. Lo zampino della sindaca, qui senz'ombra di dubbio in conflitto d'interessi, e lo zampone del suo mentore in Provincia si vedono eccome.


Comunque, di questo capitolo commentiamo favorevolmente l'iniziativa del bike-sharing, un primo passo verso la transazione alla mobilità elettrica leggera. Vorremmo vedere sempre più persone (amministratori inclusi, ovviamente) spostarsi in paese, e tra i paesi, per le faccende quotidiane e non solo per diporto, in bicicletta. Siamo un popolo che fa del mito sportivo uno dei suoi vanti? Bene! Quando il servizio verrà attivato non ci saranno più scuse per girovagare in paese in automobile.

Anche se non ci è chiaro cosa nasconda la realizzazione di un therapy park, né cosa s'intenda esattamente con questa locuzione inglese, riteniamo positiva anche la realizzazione del percorso Kneipp: ci piace pensare che dopo l'emergenza Covid processioni di tubercolotici possano venire a Tesero, soggiornare nei nostri alberghi e poi immergersi nelle fredde acque del Rio Stava per rigenerarsi e guarire, così come sperimentò direttamente sulla propria pelle, tuffandosi nel Danubio, l'abate tedesco Sebastian Kneipp inventore dell'idroterapia.

Del tutto contrari siamo invece riguardo al collocamento di maxi schermo e di totem digitali in piazza. Come si faccia a certificare il nostro paese Borgo autentico d'Italia, qualunque cosa voglia dire, e poi orpellare la piazza in stile Las Vegas non riusciamo davvero a capirlo.

Altrettanto contrari siamo nei confronti della realizzazione della pista da ski-roll, per le ragioni già esposte dettagliatamente su queste pagine in precedenza. Cementificare e asfaltare ettari di territorio verde per duplicare un'infrastruttura già esistente (e con che impatto!) a Lavazé significa non aver capito nulla di quanto detto in premessa. Se poi accostiamo a questo punto quello del quadro sostenibilità ed economia verde ove si sottolinea l'attenzione ecologica dell'amministrazione attraverso la sostituzione dei vecchi peri de la lüce dell'illuminazione pubblica con lampadine a basso consumo energetico, davvero la presa per il culo nei confronti della cittadinanza s'appalesa solennemente.

Quadro ambiente, foreste e agricoltura

Anche questo capitolo è oltremodo puntuale e dettagliato, fin troppo. Dalla conferma dell'adesione alla fondamentale iniziativa Fiemme senz'auto all'organizzazione della festa degli alberi, cosa che - lo ricordiamo a chi ha inserito il punto nel programma - dal 1946 in poi tutte le amministrazioni comunali di Tesero hanno fatto.
 

Più sospetta e poco chiara la realizzazione di "un collegamento tra la zona di Pampeago e il versante del Palon de le Piave per sviluppare la viabilità nel versante della Pala di Santa verso Passo Lavazè. La strada de le Piave verrà classificata in strada forestale di tipo B in modo da facilitare l’accesso al versante Pala Santa." Perché? Di strade forestali non ce ne sono già troppe?

Buona invece la concessione di aree verdi ai privati da coltivare a orto, purché ai richiedenti di Tesero non le si diano a Lago e viceversa, alimentando, manco a dirlo, nuova mobilità. Dubbi infine sulla necessità di individuare nuove aree (con piazzole di sosta auto e accessi stradali n.d.r.) per realizzare föghère uso polenta & lüganeghe. Non sono sufficienti quelle dei baiti?

Quadro urbanistica, sicurezza, vivibilità

Anche qui molta carne al fuoco. Se questo capitolo venisse compiutamente realizzato, più che in un borgo autentico  trasformerebbe il paese in un autentico centro cittadino. E, come cantava Gaber, di Tesero potremmo allora dire: Com'è bella la città, com'è viva la città, com'è allegra la città. Piena di strade e di negozi. E di vetrine piene di luce. Con tanta gente che lavora. Con tanta gente che produce. Con le réclames sempre più grandi. Coi magazzini le scale mobili. Coi grattacieli sempre più alti. E tante macchine sempre di più…
 È questo il paese che vogliamo?


Poco si dice riguardo all'urbanizzazione, anche perché i buoi sono già scappati: limitare l’espansione urbanistica “localizzata” in aree decentrate… Un po' troppo poco, per la questione delle questioni. Comunque, piuttosto di niente, meglio piuttosto.

Insomma e in conclusione di questa nostra lettura degli intenti ceschinian-degodenziani, constatiamo purtroppo che siamo ancora lontanissimi da una netta inversione di rotta, consapevole della complessità delle interazioni umane con l'ambiente. Anche un sentiero in più, un nuovo posteggio, la realizzazione di una nuova illuminazione là dove prima non esisteva ne modificano e compromettono pro quota l'equilibrio: perché ogni avanzamento della manomissione  territoriale produce giocoforza un'aggiunta di quei fattori destabilizzanti citati all'inizio. E' indiscutibile. Ormai le cose si sanno o si dovrebbero sapere! Non è accettabile vi siano amministratori che a cinquant'anni dall'uscita de "I limiti dello sviluppo" siano ancora a digiuno di questi concetti basilari.

L'Orco

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

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