28/09/17

TRA VENT'ANNI (ANCORA UNA GENERAZIONE) - 1° SCENARIO

Nel 2037, Tesero, definitivamente distrutto dalla monocoltura turistica, sarà un paese anonimo, una periferia cittadina attrezzata per il divertimento, dove i pochi residenti originari, quelli di più o meno recente insediamento e gli ospiti 'mordi e fuggi' interagiranno in modi del tutto indistinti. Il caratteristico dialetto paesano, ormai dimenticato, sarà stato sostituito da un italiano essenziale e povero in cui si saranno incuneati vocaboli di origine araba, berbera e yoruba. Dell'originario vernacolo, quale retaggio culturale, sarà rimasta traccia solo in un paio di libri del Gilmozzi, custoditi in un'urna nella biblioteca comunale.




L'espansione urbanistica, miracolosamente bloccatasi durante la grande depressione di inizio millennio (2007 - 2016), ma poi ripresasi con crescente virulenza, avrà raggiunto il massimo rapporto possibile (un abitante, una casa) e cementificato anche le ultime praterie un tempo esistenti, sino all'estremo limite dei boschi. Di conseguenza, i mostruosi autoveicoli di quell'epoca, obbligati ad attraversare il centro per raggiungere le residenze periferiche, avranno reso, se possibile, ancor più squallido e rumoroso l'antico storico abitato. Esso, deturpato dall'abbandono e dall'incuria, sarà allora occupato per lo più da immigrati nordafricani e asiatici, affluiti durante le bibliche migrazioni degli anni Dieci/Venti del terzo millennio.



Il museo etnografico di Casa Moretto, custodirà qualche segno delle antiche vestigia dell'Età dell'oro: una benna in salice per il trasporto del letame, due sarchi, una grighela per il trasporto dei chèni de pin, tre comacci, un aratro austriaco Krogmann, alcuni libri devozionali con bordature rosse, qualche addobbo dell'altare di Begnesin della processione del Corpus Domini, la tonaca consunta dell'ultimo parroco, un paio di coppe color Pentecoste della sua ultima amante.


L'assenza di negozi (la cooperativa era stata dismessa già nel 2023) avrà finalmente! imposto a tutti l'uso dell' autoveicolo privato e l'obbligo di recarsi fuori porta anche per gli acquisti alimentari di prima necessità. Il traffico incessante da e per, generato da quei vettori incredibilmente ingombranti, per la viabilità interna risulterà di conseguenza faticosissimo, intenso e caotico.


Così, nel tentativo di renderlo più fluido, i nuovi amministratori comunali, ex bambini, non soltanto concepiti, ma anche cresciuti in 'macchina', e forse per questo incapaci di idealizzare uno stile di vita alternativo, avranno fatto costruire altre strade, demolendo qui e là storici edifici ritenuti d'intralcio, senza ottenere però risultati apprezzabili.


Del territorio produttivo primario, sino a ottant'anni prima fonte di lavoro e garanzia di sostentamento dell'intera popolazione, sarà rimasto quasi nulla. Con la scomparsa dei prati, dei campi e degli orti se ne sarà andata anche la memoria collettiva della loro fondamentale importanza. La deturpazione ambientale e paesaggistica avrà raggiunto picchi mai visti, ma l'indignazione, per l'apatia di quella popolazione meticciata e spuria, sarà pari a zero. Ci saranno posteggi ovunque e sarà questa l'immagine emblematica colta immediatamente anche dall'occhio distratto. Ogni interstizio di terreno privato libero sarà stato espropriato e trasformato in 'posto auto'.


La cementificazione massiva avrà prodotto un innalzamento della temperatura media del microclima locale di 1,4 gradi Celsius. Non nevicherà più e le piste da sci saranno per forza di cose rese agibili soltanto mediante abnormi produzioni di neve artificiale e corrispettivi stratosferici costi energetici e ambientali (nuovi bacini acquiferi in quota). Tutti gli abitanti, allora, saranno stati costretti ad improvvisarsi albergatori, però i costi d'impianto e d'esercizio, per loro fortuna, esattamente come adesso, saranno totalmente a carico dell'ente pubblico. Non di meno, le aziende artigiane fattureranno le prestazioni di manutenzione alberghiera direttamente alla Provincia e gli ormai incongrui agritur, sviluppatisi un po' dappertutto all'inizio del terzo millennio, saranno trasformati in bed & breakfast, per totale mancanza del supporto primario.


L’esercito dei laureati, ingrossatosi a dismisura (uno studente, una laurea, perché così sarà imposto per legge!), avrà prodotto a sua volta precariato di terzo grado. I pochi giovani non laureati saranno costretti ad espatriare (la cosiddetta fuga dei cervellini), e solo i più scafati di loro, quelli con qualche residuo 'santo in paradiso', riusciranno ancora a trovare un lavoro di nicchia e di supporto nell’unica economia esistente. I laureati invece (previo superamento di rigorosissimo concorso) avranno l'opportunità di impiegarsi in qualità di comparsa sui palcoscenici e nei recital promozionali turistici. Questa sarà la più ricercata e ambita, nonché unica, professione possibile. Le Corte estive e quelle invernali, i Martedì e i Giovedì, le Slizolae, le Marcialonghe, le Olimpiadi estive ed autunnali, i Mondiali di fondo, quelli di ski roll, di bocce, di watten, le Sky race e le River race (lungo l'Avisio), le Tonde, le Corse coi sacchi e quelle coi trampoli, affideranno le cabine di regia e i microfoni per le infinite premiazioni esclusivamente a fior di centodiecielodisti.


Di questi, soltanto quelli davvero super godranno di un po' di autonomia e potranno ritagliarsi spazi acconci ai loro studi. In particolare troveranno fortuna e lavoro i paleontologi che si occuperanno della riesumazione in laboratorio delle antiche locali attività di allevamento e i glottologi che invece interpreteranno l’antico idioma locale, basandosi sulle preziose memorie del citato Gilmozzi.
  
Anche gli astrofisici avranno qualche opportunità di lavoro alla ricerca di mondi lontani presso l'I.O.C. (International Observer Coeli) di Monte Zanon. Rimarrà ben poco altro per sopravvivere.

Ario D.
 

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

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Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
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MINU

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