16/10/20

SILENZIO ADDIO

Quando si ama fortemente, in questo caso parlo di un territorio, il Lagorai, non si può restare indifferenti a una grande ingiustizia. Chi ama vuole tutelare non trarre profitto. Quello che chiamano "valorizzazione" non è altro che uno sfruttamento per ricavare denaro a beneficio di pochi, per sottrarre ciò che è un tassello del cuore di chi ha radici radicate nel nostro Lagorai; che ci ha sempre dato molto... bosco, acqua, prati. Eppure, nonostante il Lagorai abbia tutto per essere già perfetto arriveranno le "comodità cittadine" per un turismo che si allargherà andando a calpestare anima e silenzio, tanto preziosi a chi cerca un sentimento profondo con la montagna.



La Magnifica Comunità di Fiemme giustifica il cambio d'uso di Malga Lagorai, da ricovero per il pastore a struttura ricettiva, perché dice è l'unico modo per finanziare la ristrutturazione. A questo punto io come Vicina della Magnifica mi vergogno di appartenere ad essa. Rinunci a chiamarsi "Magnifica", perché se in passato ha dato tanto a noi fiammazzi, ora siamo arrivati al limite della nostra dignità.

Al Consiglio dei Regolani ho sentito tra le parole dette dallo Scario, riguardanti la richiesta di deroghe al Comune di Tesero, una frase che mi è rimbalzata nel cuore tutta quella notte; una frase che probabilmente fa da scudo alla coscienza: "Tanto ormai l'inquinamento è arrivato ovunque"... Amministratori, abbassate questo scudo di indifferenza! Solo scelte politiche senza paraocchi potranno salvare ciò che abbiamo sul nostro Lagorai.

Tiziana Vanzo 

12/10/20

A LORO INSAPUTA

Se chiedessimo a un qualsiasi amministratore locale, dall'ultimo dei consiglieri del più piccolo paese di Fiemme su su sino al nostro campione provinciale, del perché ad un certo punto la costruzione di un nuovo ospedale di valle sia divenuta la priorità sulla bocca di tutti, nessuno riuscirebbe probabilmente a rispondere. 'Una necessità', 'un bisogno', arrivati nei palazzi del potere come per magia, portati dal vento. Più o meno come nel Barbiere di Rossini: il bisogno è un venticello, un'auretta assai gentile, che insensibile sottile, leggermente dolcemente incomincia a sussurrar. Piano piano, terra terra, sotto voce sibillando, va scorrendo, va ronzando, nelle orecchie della gente. S'introduce destramente, e le teste ed i cervelli fa stordire e fa gonfiar...

Siamo nelle mani di persone che decidono a loro insaputa. Lo testimonia la recente presa di posizione a mezzo stampa dello Scario della Magnifica. Le sue dichiarazioni sconcerterebbero anche il più avventato dei lettori, se in questa valle ci fosse qualcuno in grado di leggere. Una storia di un'opacità che sbalordisce, degna di luoghi italici d'inferiore latitudine. Lui, lo Scario, al pari di un Don Abbondio manzoniano, contattato dai vertici della PAT, all'insaputa del loro presidente: "Faccia attenzione, Boninsegna, non ne parli con nessuno, riservatezza, riservatezza!... Ne va della sua vita."...



Sindaci e amministratori che fingono di non essere al corrente delle manovre provinciali, ma che invece, proprio in quel di Trento, risultano essere stati informati della proposta già dal gennaio scorso. L'ex ras fiemmese in Provincia, Gilmozzi, all'insaputa a sua volta, che scrive un preoccupato e inquietante articolo su quelle strane voci, udite all'osteria da un consigliere cavalesano di minoranza, che parlano della costruzione di un nuovo ospedale (un terzo? boh) te l'Orto dai Peci...

Da quando il signor Rossi governava, appena tre anni fa, pare sia trascorso un secolo. Era il tempo in cui le donne di Fiemme e Fassa pronte a comprar venivano prelevate nottetempo in elicottero e portate direttamente al Santa Chiara, per partorire in sicurezza. Era il tempo degli anestesisti introvabili. Era il tempo dei reparti dell'Ospedale di Fiemme non più conformi alle normative vigenti. Era il tempo del comitato Giù le mani dall'Ospedale. Era il tempo che non c'erano più soldi e Rossi diceva: Mettetevi il cuore in pace, fatevene una ragione; per curarvi dovrete andare tutti in città nel Nuovo Ospedale di Trento (NOT). Era il tempo in cui il consigliere De Godenz, pure lui a sua insaputa, pretendeva comunque l'eccellenza del vecchio nosocomio fiemmese, almeno per il reparto di ortopedia e traumatologia, ché la valle non poteva permettersi di trasferire decine di feriti da sci ogni volta sino a Trento. Era il tempo in cui ogni santo giorno i giornali locali ci informavano dell'incontro tra Tizio e Caio avvenuto in Provincia, dell'assessore alla sanità provinciale che saliva a Cavalese e del presidente della Comunità di Valle che scendeva a Trento. Una stucchevole commedia durata più di due anni, nella quale ogni piccolo interprete recitava la sua piccola parte, guadagnandosi sulla stampa il suo piccolo spazio e la sua piccola gloria.

Poi, sempre per magia e all'insaputa di tutti, arrivò il tempo dei rendering. Basta NOT. I soldi ci sono! Ed ecco apparire, sulla solita stampa locale, senza spiegarci né il perché né il percome, le belle facce sorridenti e trionfanti dei piccoli politicanti locali, per illustrare ai sempre più confusi lettori i disegni del NOF (Nuovo Ospedale di Fiemme). Lo faremo nuovo, più bello, all'avanguardia! Non servirà aggiornare quello esistente (peraltro ammodernato soltanto una ventina d'anni prima). No. Ne faremo un altro, proprio lì, ai Dossi, vicino a quello 'vecchio'! Bene, bene, bravi, bis.

Poi, nell'autunno 2018 Rossi cade. L'UPT si polverizza e a rappresentarne le rovine resta soltanto il Nostro. Il ras di Fiemme torna a fare il Cavalesano semplice. In Provincia a comandare arrivano i barbari vestiti di verde.

Così, tra un'emergenza (Vaia) e un'altra (Covid), la Lega comincia a comandare. Ci sono le Olimpiadi alle viste. La Zecca stamperà tanta moneta. I soldi arriveranno in grande quantità. Forza, dai, la mangiatoia è pronta: cosa ci si può inventare per fare un po' di business e darla a bere al popolo? Ma certo, come no: serve un altro ospedale in Fiemme. Quello dei rendering? No, un altro ancora.

L'Orco


INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

Archivio blog