Se chiedessimo a un qualsiasi amministratore locale, dall'ultimo dei consiglieri del più piccolo paese di Fiemme su su sino al nostro campione provinciale, del perché ad un certo punto la costruzione di un nuovo ospedale di valle sia divenuta la priorità sulla bocca di tutti, nessuno riuscirebbe probabilmente a rispondere. 'Una necessità', 'un bisogno', arrivati nei palazzi del potere come per magia, portati dal vento. Più o meno come nel Barbiere di Rossini: il bisogno è un venticello, un'auretta assai gentile, che insensibile sottile, leggermente dolcemente incomincia a sussurrar. Piano piano, terra terra, sotto voce sibillando, va scorrendo, va ronzando, nelle orecchie della gente. S'introduce destramente, e le teste ed i cervelli fa stordire e fa gonfiar...
Siamo nelle mani di persone che decidono a loro insaputa. Lo testimonia la recente presa di posizione a mezzo stampa dello Scario della Magnifica. Le sue dichiarazioni sconcerterebbero anche il più avventato dei lettori, se in questa valle ci fosse qualcuno in grado di leggere. Una storia di un'opacità che sbalordisce, degna di luoghi italici d'inferiore latitudine. Lui, lo Scario, al pari di un Don Abbondio manzoniano, contattato dai vertici della PAT, all'insaputa del loro presidente: "Faccia attenzione, Boninsegna, non ne parli con nessuno, riservatezza, riservatezza!... Ne va della sua vita."...
Sindaci e amministratori che fingono di non essere al corrente delle manovre provinciali, ma che invece, proprio in quel di Trento, risultano essere stati informati della proposta già dal gennaio scorso. L'ex ras fiemmese in Provincia, Gilmozzi, all'insaputa a sua volta, che scrive un preoccupato e inquietante articolo su quelle strane voci, udite all'osteria da un consigliere cavalesano di minoranza, che parlano della costruzione di un nuovo ospedale (un terzo? boh) te l'Orto dai Peci...
Da quando il signor Rossi governava, appena tre anni fa, pare sia trascorso un secolo. Era il tempo in cui le donne di Fiemme e Fassa pronte a comprar venivano prelevate nottetempo in elicottero e portate direttamente al Santa Chiara, per partorire in sicurezza. Era il tempo degli anestesisti introvabili. Era il tempo dei reparti dell'Ospedale di Fiemme non più conformi alle normative vigenti. Era il tempo del comitato Giù le mani dall'Ospedale. Era il tempo che non c'erano più soldi e Rossi diceva: Mettetevi il cuore in pace, fatevene una ragione; per curarvi dovrete andare tutti in città nel Nuovo Ospedale di Trento (NOT). Era il tempo in cui il consigliere De Godenz, pure lui a sua insaputa, pretendeva comunque l'eccellenza del vecchio nosocomio fiemmese, almeno per il reparto di ortopedia e traumatologia, ché la valle non poteva permettersi di trasferire decine di feriti da sci ogni volta sino a Trento. Era il tempo in cui ogni santo giorno i giornali locali ci informavano dell'incontro tra Tizio e Caio avvenuto in Provincia, dell'assessore alla sanità provinciale che saliva a Cavalese e del presidente della Comunità di Valle che scendeva a Trento. Una stucchevole commedia durata più di due anni, nella quale ogni piccolo interprete recitava la sua piccola parte, guadagnandosi sulla stampa il suo piccolo spazio e la sua piccola gloria.
Poi, sempre per magia e all'insaputa di tutti, arrivò il tempo dei rendering. Basta NOT. I soldi ci sono! Ed ecco apparire, sulla solita stampa locale, senza spiegarci né il perché né il percome, le belle facce sorridenti e trionfanti dei piccoli politicanti locali, per illustrare ai sempre più confusi lettori i disegni del NOF (Nuovo Ospedale di Fiemme). Lo faremo nuovo, più bello, all'avanguardia! Non servirà aggiornare quello esistente (peraltro ammodernato soltanto una ventina d'anni prima). No. Ne faremo un altro, proprio lì, ai Dossi, vicino a quello 'vecchio'! Bene, bene, bravi, bis.
Poi, nell'autunno 2018 Rossi cade. L'UPT si polverizza e a rappresentarne le rovine resta soltanto il Nostro. Il ras di Fiemme torna a fare il Cavalesano semplice. In Provincia a comandare arrivano i barbari vestiti di verde.
Così, tra un'emergenza (Vaia) e un'altra (Covid), la Lega comincia a comandare. Ci sono le Olimpiadi alle viste. La Zecca stamperà tanta moneta. I soldi arriveranno in grande quantità. Forza, dai, la mangiatoia è pronta: cosa ci si può inventare per fare un po' di business e darla a bere al popolo? Ma certo, come no: serve un altro ospedale in Fiemme. Quello dei rendering? No, un altro ancora.
L'Orco
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