L’altro lavoro in cartellone, in scena il prossimo 27 agosto, non è invece un inedito, ma quasi. Si tratta dell’opera teatrale in tre atti La Gatta Cenerentola scritta e musicata da Roberto De Simone nel 1976. Il lavoro – come annota Wikipedia - “si ispira alla fiaba omonima contenuta ne Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile, mescolando quest'ultima con altre versioni, scritte e orali, della stessa fiaba. Alla base di quest’opera c'è il lavoro di ricerca operato dall'autore e dal suo gruppo, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, nelle tradizioni orali e musicali del Sud Italia. Da un punto di vista musicale l'opera è un sapiente impasto di musica popolare (villanelle, moresche, tammurriate e musica colta; il testo è in lingua napoletana, un napoletano quasi senza tempo, una lingua che in certi strati della popolazione è rimasta immutata nei secoli.”
Saremo dunque testimoni privilegiati della giustapposizione di stili, testi, musiche e interpreti affatto diversi che ci permetteranno di confrontare e assaporare tempi ormai lontani e definitivamente sepolti. Sarà comunque un bel vedere e un bel sentire che di scenografia in scenografia, in un viaggio temporale a ritroso, ci porterà dalla sconosciuta, perduta e ombrosa Valle di Fiemme di inizio Ottocento, alla Napoli settecentesca o cinquecentesca - fa lo stesso - verace e scoppiettante d’umanità. Il primo lavoro sarà dato all’interno delle strutture sportive di Lago, mentre il secondo godrà di un’ambientazione particolare, ossia la suggestiva promenade delle Corte teserane.
Due appuntamenti qualificanti e di sicuro richiamo che supereranno di slancio l’ormai insopportabile, chiassoso e scontato déjà-vu della vetusta programmazione acchiappa-ospiti estiva di Tesero.
A.D.