
Il tempo purtroppo non è propizio. Le elezioni si avvicinano e gli amministratori uscenti potrebbero essere distratti. C’è il rischio che in questo clima da ultimi giorni di naja, con la stecca quasi completata, si adotti la tattica politica più usata in simili circostanze: parlar d’altro, far finta di non sapere, evitare che “prima del tempo” il malumore aumenti e il chiacchiericcio confuso e indistinto diventi nitido tumulto di popolo.
Ci sono però questioni impellenti su cui i consiglieri uscenti a breve dovranno pronunciarsi. Ce n’è una in particolare tutt’altro che irrilevante, alla quale, proprio per tale sua rilevanza, non vorremmo si applicasse la suddetta tattica. Ci riferiamo all’ipotesi di realizzazione del nuovo collegamento stradale tra la Fondovalle e la Statale 48, che comporterebbe il sacrificio della seconda più importante zona agricola di Tesero.
La cittadinanza (quella con il senso civico da bollino blu) è in attesa di conoscere cosa stia bollendo in pentola e soprattutto cosa stiano pensando coloro che saranno tenuti a decidere nel merito per essa. Chi si è rivolto speranzoso in Comune per sapere ha ottenuto risposte vaghe, molto vaghe. Nel Palazzo apparentemente nessuno sa esattamente come stiano le cose. Possibile?
Alcune fonti riferiscono di recenti azioni compiute da emissari provinciali, volte a informare e convincere gli ambienti economici e finanziari della valle della necessità di questo intervento infrastrutturale. Siamo alle solite: far digerire i “rospi”, irretendo e plagiando i vanagloriosi capetti del vapore fiemmese, come ben sanno fare i signori di Trento, dando poi per assodato l’assenso generale.
Ma il Consiglio comunale può scongiurare il pericolo. Vedremo quanto valgono “le quindici migliori persone del paese”. Vorremmo che una volta tanto, i consiglieri discutessero nel merito su un tema che non possiamo esattamente definire “cazzata residuale”. Vorremmo che il Consiglio comunale, per una volta, valutasse, con la capacità e la competenza che dovrebbe avere, il senso di un’opera che produrrà un forte impatto ambientale sul territorio comunale. Vorremmo che per una volta, forse l’unica in questa legislatura che sta per finire, i consiglieri comunali consigliassero il sindaco sull’opportunità di non fare ciò che un comitato d’affari (mentendo sulle reali ragioni di quell’opera) ha deciso si faccia. Il Consiglio è sovrano, quindi, se la democrazia rappresentativa è effettivamente l’espressione della volontà popolare, questa ennesima imposizione dall’alto che riguarda il nostro territorio, non dovrebbe passare. Vorremmo insomma che il Consiglio, consigliere per consigliere, dal Primo di Opposizione all’Ultimo di Maggioranza, esercitasse codesta sovranità dando prova di avere una parola e un pensiero propri, e dimostrando, almeno per questa volta, di non essere solo uno strumento di legittimazione al servizio del Sovrano di Trento. Pia illusione? Certo non si può escludere che l’adunata degli amministratori si risolva come già innumerevoli altre precedenti volte: con una muta alzata di mano dei “maggioritari” e un’inutile astensione dell’Opposizione. Soprattutto temiamo che le manovre pre-elettorali in atto, con probabili osmotici passaggi di elementi dell’Opposizione al fronte avverso, determinino l’assopimento del dibattito, la resa del Consiglio comunale al Principe e il conseguente scontato approdo all’ennesimo atto arbitrario a danno del territorio comunale.
Pur temendo fortemente tutto questo, ci auguriamo che per miracolo, quando la questione giungerà nella sua naturale sede decisionale per essere verificata, dibattuta e votata, i “giochi” non siano ancora fatti e che i nostri rappresentanti comunali rifiutino di licenziare per conto terzi ciò che va contro l’interesse della nostra comunità. Per una volta tanto vorremmo che il Consiglio tutto si scandalizzasse di fronte all’ingerenza provinciale e alla pretesa del Principe di disporre ancora una volta del territorio comunale di Tesero come se esso fosse niente di più che il suo orticello di casa. Per una volta almeno che le 15 migliori persone del paese, com’erano definiti un tempo i consiglieri comunali, abbiano il coraggio di gridare unanimemente: NO GRAZIE!
L’Orco
Ci sono però questioni impellenti su cui i consiglieri uscenti a breve dovranno pronunciarsi. Ce n’è una in particolare tutt’altro che irrilevante, alla quale, proprio per tale sua rilevanza, non vorremmo si applicasse la suddetta tattica. Ci riferiamo all’ipotesi di realizzazione del nuovo collegamento stradale tra la Fondovalle e la Statale 48, che comporterebbe il sacrificio della seconda più importante zona agricola di Tesero.
La cittadinanza (quella con il senso civico da bollino blu) è in attesa di conoscere cosa stia bollendo in pentola e soprattutto cosa stiano pensando coloro che saranno tenuti a decidere nel merito per essa. Chi si è rivolto speranzoso in Comune per sapere ha ottenuto risposte vaghe, molto vaghe. Nel Palazzo apparentemente nessuno sa esattamente come stiano le cose. Possibile?
Alcune fonti riferiscono di recenti azioni compiute da emissari provinciali, volte a informare e convincere gli ambienti economici e finanziari della valle della necessità di questo intervento infrastrutturale. Siamo alle solite: far digerire i “rospi”, irretendo e plagiando i vanagloriosi capetti del vapore fiemmese, come ben sanno fare i signori di Trento, dando poi per assodato l’assenso generale.
Ma il Consiglio comunale può scongiurare il pericolo. Vedremo quanto valgono “le quindici migliori persone del paese”. Vorremmo che una volta tanto, i consiglieri discutessero nel merito su un tema che non possiamo esattamente definire “cazzata residuale”. Vorremmo che il Consiglio comunale, per una volta, valutasse, con la capacità e la competenza che dovrebbe avere, il senso di un’opera che produrrà un forte impatto ambientale sul territorio comunale. Vorremmo che per una volta, forse l’unica in questa legislatura che sta per finire, i consiglieri comunali consigliassero il sindaco sull’opportunità di non fare ciò che un comitato d’affari (mentendo sulle reali ragioni di quell’opera) ha deciso si faccia. Il Consiglio è sovrano, quindi, se la democrazia rappresentativa è effettivamente l’espressione della volontà popolare, questa ennesima imposizione dall’alto che riguarda il nostro territorio, non dovrebbe passare. Vorremmo insomma che il Consiglio, consigliere per consigliere, dal Primo di Opposizione all’Ultimo di Maggioranza, esercitasse codesta sovranità dando prova di avere una parola e un pensiero propri, e dimostrando, almeno per questa volta, di non essere solo uno strumento di legittimazione al servizio del Sovrano di Trento. Pia illusione? Certo non si può escludere che l’adunata degli amministratori si risolva come già innumerevoli altre precedenti volte: con una muta alzata di mano dei “maggioritari” e un’inutile astensione dell’Opposizione. Soprattutto temiamo che le manovre pre-elettorali in atto, con probabili osmotici passaggi di elementi dell’Opposizione al fronte avverso, determinino l’assopimento del dibattito, la resa del Consiglio comunale al Principe e il conseguente scontato approdo all’ennesimo atto arbitrario a danno del territorio comunale.
Pur temendo fortemente tutto questo, ci auguriamo che per miracolo, quando la questione giungerà nella sua naturale sede decisionale per essere verificata, dibattuta e votata, i “giochi” non siano ancora fatti e che i nostri rappresentanti comunali rifiutino di licenziare per conto terzi ciò che va contro l’interesse della nostra comunità. Per una volta tanto vorremmo che il Consiglio tutto si scandalizzasse di fronte all’ingerenza provinciale e alla pretesa del Principe di disporre ancora una volta del territorio comunale di Tesero come se esso fosse niente di più che il suo orticello di casa. Per una volta almeno che le 15 migliori persone del paese, com’erano definiti un tempo i consiglieri comunali, abbiano il coraggio di gridare unanimemente: NO GRAZIE!
L’Orco