Via libera dalla Giunta PAT (che su proposta del vicepresidente e assessore all'ambiente e urbanistica (Tonina) si è riunita per discuterne e scampagnare in quel di Molveno un paio di giorni fa) alla Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile, documento che interessa in pratica tutte le aree strategiche su cui ha competenza la Provincia autonoma di Trento e che declina a livello locale gli obiettivi di sostenibilità dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. Al centro del documento, che nei mesi scorsi ha seguito un lungo iter partecipativo, coinvolgendo i principali soggetti istituzionali ed economico-sociali della provincia ed in generale tutti i cittadini, gli obiettivi a cui tendere nei prossimi anni per assicurare alle nuove generazioni un futuro sostenibile, puntando in sintesi ad un Trentino più "intelligente", più verde, più connesso, più sociale, più vicino ai cittadini. Nella Strategia ritroviamo i principali temi di cui di dibatte anche a livello nazionale e internazionale: i cambiamenti climatici, naturalmente (e quindi le problematiche riguardanti la riduzione delle emissioni, il consumo e la produzione di energia, la gestione sostenibile delle risorse e quant'altro) ma anche il lavoro, la formazione, le nuove povertà, la sicurezza, la salute, l'innovazione digitale e così via.
Bravo Tonina, belle parole. Meritano di essere ripetute in ordine alfabetico: cambiamenti climatici, connesso, futuro (sostenibile), gestione sostenibile (delle risorse), innovazione (digitale), intelligente, lavoro, povertà (nuove), riduzioni (emissioni), salute, sicurezza, sociale, strategia (provinciale per lo sviluppo sostenibile), verde, vicino (ai cittadini). Certo, per farsi una mangiata fuori porta in compagnia dell’intera giunta provinciale e passare il giorno dopo per ‘statisti’ basta questo rosario di parole al vento e un compiacente pubblicista che annoti e scriva. Niente di nuovo. Cose dette e sentite decine, centinaia, migliaia di volte. Parole vuote che i fatti smentiscono ogni giorno, anche in Trentino. Caro Tonina, venga a farsi una mangiata con la sua giunta in val di Fiemme, ma in incognito. Potrà annusare con le sue narici la qualità dell’aria (che la premiata ditta dell'elefante giallo qui ci ammorba ogni giorno) e verificare direttamente quanto territorio (verde) il cemento e l'asfalto si sono divorati negli ultimi trent’anni, soprattutto per garantire la ‘sostenibilità turistica’ della valle. Purtroppo, lo sa bene anche lei, gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sono soltanto fumo negli occhi per gabbare chi ci crede e poco altro. Mentre la ben più cogente “agenda olimpica 2026”, che ripete pari pari le precedenti trentennali “agende grandi eventi”, si concretizzerà in ulteriori colate di cemento e superfici verdi asfaltate (ritmo italiano di cementificazione e impermeabilizzazione dei suoli anno 2019 : 2 mq. al secondo, in linea con la media trentina). Al netto delle tante, troppe inutili parole buone appunto soltanto per farsi una mangiata in compagnia a spese della collettività e finire il giorno dopo sulle cronache politiche de L’Adige o del Trentino, questa è la realtà fattuale.
L'Orco
Respira, sei in Trentino!
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