Secondo il consigliere di Fratelli d’Italia i recenti sviluppi sull’Ospedale di Cavalese confermerebbero quanto aveva evidenziato già nelle scorse settimane, «ovvero – spiega Cia – una vicenda dalle tinte fosche per un progetto calato dall’alto tenendo per mesi all’oscuro la popolazione, e su cui tuttora vi sono più domande che risposte».
L’intento della petizione è quello di coinvolgere maggiormente i professionisti sanitari e la popolazione locale piuttosto che anteporre le esigenze del “mattone” a un piano strategico e strutturato per programmare la sanità di valle nei prossimi 20/30 anni.
«La ristrutturazione dell’attuale ospedale è certamente la via più percorribile per avere una struttura completata in tempi ragionevoli – aggiunge Cia – ad un costo di quattro volte inferiore al progetto di Masi, e che genera inoltre un importante indotto per tante attività e famiglie locali. Va quindi compreso il senso di appartenenza che lega i cittadini di Cavalese all’attuale nosocomio, nato per iniziativa della Magnifica Comunità di Fiemme e che solamente a metà degli anni ’80 divenne di proprietà della Provincia».
Il consigliere insieme a Vettore conferma che la raccolta firme proseguirà nelle prossime settimane con i seguenti gazebo: sabato 23 ottobre davanti all’ospedale di Cavalese, sabato 30 ottobre a Moena in Piazza De Sotegrava e sabato 6 novembre a Cembra sul viale principale.
«La politica deve sempre mettersi in ascolto delle istanze che provengono dai territorio – conclude Cia – perché una politica incapace di ascoltare i cittadini non rappresenta nessuno. Quando la democrazia tratta il cittadino da soggetto passivo, essa finisce per ammalarsi».
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