20/04/21

ROTONDA SUL PONTE? NO, GRAZIE!

Torna all'attenzione della cronaca la realizzazione di una rotonda stradale all'intersezione tra la Statale 48 e la S.P. 215 per Pampeago. Già quindici anni fa, su iniziativa dell'allora assessore ai LL.PP. Alan Barbolini, era stata presa in considerazione l'idea di realizzarne una. Allo scopo, l'assessore ordinò all'Ufficio Tecnico comunale di predisporre un elaborato. La verifica del progetto 'sul campo' diede però esito negativo. Così, dopo aver anche sentito il parere dell'assessore provinciale dell'epoca, Gilmozzi, a sua volta contrario all'opera sia per ragioni tecniche che paesaggistiche, la questione venne giustamente archiviata e il problema tornò ad essere un non-problema. D'altronde, a più di trent'anni dalla realizzazione della circonvallazione ovest del paese e conseguentemente dell'incrocio S.S.48 - S.P.215 a memoria nessun incidente si è verificato in quel punto. Va ricordato che a far propendere la bilancia dei pro e dei contro verso il no contribuirono anche le osservazioni del signor Rinaldo Delmarco e la petizione popolare da lui promossa presentate in Comune il 22 maggio 2006, che qui di seguito riportiamo.



A seguito delle prove sperimentali su strada eseguite la scorsa settimana nel quadro di una possibile costruzione di una rotatoria alla confluenza della strada provinciale proveniente da Stava con la strada delle Dolomiti all'altezza del ponte sul rio Stava, mi permetto presentare a mio nome e a nome di tutti gli abitanti del distretto di Socce le seguenti osservazioni:

1° Problema:

Le autovetture quanto i camion, in prossimità della rotatoria debbono rallentare in quanto la stessa è stretta, cambiare marcia, effettuare la doppia curva, rimettersi in asse e quindi innestare la marcia superiore. Ciò comporta:

- rallentamento del traffico dalla media di 50 km orari a 20/30 km orari;

- l'emissione di gas inquinanti in misura molto superiore all'emissione a velocità di 50 km orari costanti;

- l'inquinamento acustico relativo all'accelerazione accentuato nel caso dei camion;

- un probabile dissesto degli strati inferiori della carreggiata in prossimità del ponte causato dalle continue vibrazioni dei mezzi pesanti costretti, tutti, nessuno escluso, a frenate orientate nello stesso senso, le quali, nel tempo, possono compromettere la stabilità del muro che porta l'arco del ponte.

A ridosso del muro troviamo del materiale roccioso minuto legato con argilla e perennemente bagnato, che ci fa ricordare la tragedia di Stava!


2° Problema:

La costruzione della rotatoria impone:

- la riduzione del marciapiede riservato ai pedoni che ora è appena sufficiente e per nulla eccedente;

- il depauperamento estetico della casa Delladio che verrebbe privata della pertinenza di terreno verso mattina, terreno già ora ridotto.

Questo depauperamento non opera solo nei confronti dei proprietari, ma crea una bruttura che disturba qualunque cittadino che abbia a transitare;

- lo spostamento verso monte del passaggio pedonale con disagio sia per gli anziani, quanto per le mamme che spingono le carrozzelle, per i ragazzi che vanno a scuola, per i villeggianti che passeggiano lungo il ponte;

- un pericoloso avvicinamento delle vetture e dei camion al residuo marciapiede che può trasformarsi in tragedia a seguito di errore, guasto meccanico del mezzo, malore del conducente ecc...

3° Problema:

L'inversione di marcia, per quanto riguarda camion, autoarticolati, mezzi pesanti in genere, non va assolutamente realizzata in un posto tanto delicato quanto importante nel centro del paese in una zona frequentemente transitata dai residenti quanto dai villeggianti.

Questa operazione eseguita in uno spazio così ristretto, e densamente abitato rappresenta solo pericolo e grave intralcio alla normale circolazione.

L'impossibilità di ampliare l'area di manovra verso sud e concentrare la curva della rotatoria tutta spostata verso nord (Stava) crea una curvatura insufficiente ai mezzi pesanti per effettuare la manovra e in corso della stessa viene bloccato sia il traffico verso Cavalese, quanto quello verso Predazzo.

Un'operazione del genere è negativa sotto tutti gli aspetti e l'eventuale rotatoria di tal genere va spostata in aree vaste, aperte e non nel centro del paese e perdipiù su una curva.

4° Problema:

L'eventuale allargamento della strada da eseguire nella direzione della casa di Saverio Delladio, verrà a compromettere la sistemazione dell'area "ponte romano e giardinetto antistante" che ora è di gradevole vista, e comunque non risolve la mancanza di spazio necessario sul lato opposto e non risolve la necessità di decelerazione dei mezzi che imboccano la stretta e irrazionale rotatoria che nulla risolve, ma intralcia la circolazione e depaupera paesaggisticamente la zona.

Che la situazione odierna dell'incrocio in argomento sia di tutto riposo e che non vada alterata è data dal fatto che non si è mai verificato alcun incidente dal momento in cui questo incrocio è stato sistemato con l'abbattimento della casa del "Pònte".

Questo fatto obiettivo e di certezza storica dovrebbe indurre l'Amministrazione ad evitare alcuna modifica in loco.

Io posseggo l'ufficio di lavoro proprio sopra la zona interessata alla rotatoria e quindi conosco meglio di qualsiasi altra persona l'andamento del traffico in qualsiasi stagione.

Posso assicurare che questo si svolge con grande regolarità senza rallentamenti e senza alcuna problema per cui la manomissione della zona è inutile quanto assurda.

Mi sono presa la briga di effettuare le 13 fotografie allegate prese proprio dalla mia finestra che mostrano, senza alcun dubbio, lo scorrere regolare del flusso veicolare.

Considerazioni finali

In una situazione siffatta ogni intervento pare inutile o meglio dannoso per i residenti quanto per i villeggianti per cui tutti uniti facciamo voti al fine che l'Amm.ne voglia tenere in conto le esigenze dei propri cittadini e abbandoni questa iniziativa inutile quanto dannosa.

Questo esposto è sottoscritto dai sigg...


Poiché gli argomenti di contrarietà all'opera in premessa riportati sono ancora del tutto validi ci chiediamo perché a distanza di 15 anni questa amministrazione torni alla carica. A maggior ragione se teniamo conto che né lo Stato né la P.A.T. hanno mai ravvisato la necessità di intervenire direttamente in tal senso su quell'incrocio e l'assessore provinciale dell'epoca - come già detto - ne era del tutto contrario. Peraltro il Comune - ciliegina sulla torta per un'amministrazione che pare fregarsene di quanto versano alle casse comunali i contribuenti locali - qualora il nullaosta venisse infine comunque concesso, dovrebbe accollarsi tutti i costi dell'opera (diretti e indiretti) ma ne dovrebbe intavolare poi la proprietà (e la gestione) allo Stato.

La Talpa

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