15/04/20

CARA SINDACA TI SCRIVO


Egregia Elena, ho ricevuto, lunedì 13 aprile 2020, come ogni altro compaesano, la busta contenente le famose mascherine sanitarie, della cui distribuzione da qualche giorno la P.A.T. aveva già informato i residenti in provincia.

Orbene, acclusa alla busta contenente i due d.p.i. ho trovato anche una Tua lettera. Ti confesso che dopo averne attentamente letto il testo i santissimi mi si sono moderatamente girati. Naturalmente due righe d’accompagnamento alla consegna dello straordinario plico, da parte della prima cittadina, ci stanno; e ribadire alcuni concetti, magari anche. Però l’opinione personale sul tempo che stiamo vivendo diffusa urbi et orbi a mezzo stampa, infarcita di abbondanti dosi di captatio benevolentiae e lisciamenti di pelo dal chiaro sapore propagandistico, no.

 


Che a Te, vista la Tua giovane età, questo periodo sembri… la fine del mondo posso capirlo (anche se faccio fatica a crederTi). Ma questo è il Tuo parere, che non collima affatto col mio e immagino neanche con quello di altri concittadini. Per me, che ho qualche anno più di Te, e che ho una sensibilità affatto diversa dalla Tua, questo periodo, certamente straordinario e drammatico dal punto di vista sanitario per chi sfortunatamente è stato colpito dalla malattia e per le strutture ospedaliere, in virtù della parziale serrata delle attività produttive e del confinamento domestico forzato della popolazione è parso invece un momento di tregua ambientale, col ritorno, purtroppo solo temporaneo, a quella tranquillità, persa ormai definitivamente, che caratterizzava il paese e la valle all’incirca sino al 1980. Poi, la progressiva accelerazione turistica, conseguente, nel nostro paese, alla tragedia di Stava, ha via via dequalificato l’ambiente nel suo insieme e la vivibilità di questi luoghi. In questi due mesi circa abbiamo beneficiato, tanto per fare qualche esempio, di aria pulita (poche auto e Misconel chiuso), abbiamo goduto del silenzio notturno, non abbiamo dovuto registrare incidenti stradali né constatare ulteriori furti in casa, eccetera. E, da quando la stampetta locale s'è dovuta occupare del Covid19 e non più di M49, dell'orso ce ne siamo dimenticati in fretta e le 'efferate' stragi dei lupi, ingigantite dai giornaletti provinciali da avanspettacolo a uso e consumo dei poveri di spirito, sono state anch'esse derubricate. Se di questi positivi effetti collaterali la lettera avesse in qualche modo fatto menzione, avrei potuto anche condividerla. Invece, le Tue parole testimoniano una visione riduzionistica delle cose, dando per scontato che finita l’emergenza tutto tornerà come prima e che questo e solo questo è e sarà il modo di procedere anche in futuro. Forse hai ragione, ma non illuderTi. Se non ci trovassimo al cospetto di persone, massimamente quelle più giovani, totalmente incapaci di vedere l’evidenza dei fatti, questa pandemia avrebbe potuto, anzi, dovuto essere l’occasione non già per ribadire slogan bambineschi e poco rispettosi (chiedere ai familiari di chi di corona virus è defunto), affiggendoli addirittura al balcone del palazzo comunale, bensì, prima che sia troppo tardi, per proporre una meditazione generale sul come stiamo procedendo e dove vogliamo arrivare. Certo, l’intoppo della macchina economica provocato dal contagio sortirà contraccolpi di un qualche rilievo, ma dire che la situazione è surreale perchè gli alberghi e i ristoranti sono chiusi e le strade sono quasi deserte... e che viviamo come sospesi, in un silenzio cui non siamo più abituati... conferma quanto scriveva qualche giorno fa Marco Travaglio in un  suo editoriale sul Fatto (…) quando tutto sarà finito, sarebbe una tragedia tornare alla normalità di prima, perché prima nulla era normale. Ma, se non ci diamo da fare per convincere un po’ di gente, riaprirà presto quel gigantesco manicomio dove un 99,9 percento di matti che si credono sani tratteranno da matti lo 0,1 percento di sani.”

Ecco, siccome le cose, senza alcun dubbio, peggioreranno ancora, (gli ultimi vent'anni sono stati un' escalation di eventi drammatici precedentemente inimmaginabili) pretendere di continuare in questo modo, anzi auspicarne un rilancio, è pura follia. E se così la pensa, ahimè, l’albergatore insaziabile o l’impiantista spregiudicato me ne faccio una ragione, ma non posso accettare che la pensi così  anche chi di questa comunità pretende di esserne la guida.
 
L'Orco

P.S.


Da più di due mesi sto aspettando la Tua risposta a una mia legittima istanza consegnata brevi manu in Comune (Prot.733 del 30/01/2020). All'epoca il Covid19 non era ancora una priorità dell'Amministrazione e il tempo per duellare sui quotidiani locali a strettissimo giro di posta con un Tuo probabile prossimo avversario elettorale lo trovavi sempre. "Stare vicina in tutti i modi alla popolazione" in tempo di guerra, come in tempo di pace, vuol dire anche confrontarsi e dare risposte con celerità a chi, come il sottoscritto, versa annualmente a codesta Amministrazione imposte comunali per importi assolutamente incongrui rispetto ai servizi e alla qualità della vita che da questo Comune riceve.


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