Al pomeriggio si gronda di sudore a Londra; a Parigi l'aria è rovente come se fosse Tunisi. In Germania il caldo è afoso e non spira neppure la brezza, e per cercare refrigerio ci si inventa di tutto, anche perché questa calura è insolita. In Spagna sono stati raggiunti i 44°C, ma in alcune località pare siano stati toccati i 46°C. Ma in Spagna mentre fa così caldo, ogni giorno si susseguono temporali anche di forte intensità con insolite grandinate e nubifragi. In Portogallo un forte temporale ha generato un enorme incendio boschivo dove sono morte decine di persone. In Italia si aspetta la nuova ondata di caldo che potrebbe essere più robusta della precedente. E nel frattempo la siccità induce le autorità a provvedimenti drastici per attenuare l'emergenza della crisi idrica. Ma non solo, è crollata la produzione di energia idroelettrica.
Siamo piombati in una nuova caldissima estate, o quantomeno uno scorcio di questa perché nessuno sa che cosa potrà succedere in Italia nel seguito. Le ultime previsioni continuano a indicare prospettive di brutto tempo con un marcato refrigerio per la fine del mese, quando potrebbe esserci maltempo anche di estrema intensità. La causa delle anomalie climatiche che stiamo vivendo sono i mutamenti del clima. Questi sono ormai drammatici in molte lande del Pianeta. E su ciò potremmo dedicare centinaia e centinaia di articoli di approfondimento, citando fonti autorevoli della scienza.
In Italia vari centri meteo che studiano i cambiamenti meteo climatici hanno individuato novità che inquietano: c'è chi sostiene che si è allargata verso nord la fascia tropicale, e che gli anticicloni africani, che da noi vengono dal Sahara, saranno una costante del clima del futuro, con conseguente rischio di desertificazione di varie aree del nostro Paese. Teorie che forse saranno ridimensionate, attenuate, sostituite con altre, ma che esprimono l'esito di studi scientifici, non di teorie che sono frutto di visionari.
Il cambiamento del clima ha trasferito verso il cuore dell'Oceano Atlantico l'Alta Pressione delle Azzorre, quella che sino ad alcuni anni fa si estendeva verso est, adesso è andata verso ovest, fin quasi le coste americane, esponendoci alla calura africana estrema.
E cambiamenti meteo climatici come quelli che abbiamo esposto nel Pianeta ce ne sono svariati, e stanno portando novità climatiche che non erano state sperimentate prima a memoria d'uomo, o nel migliore dei casi non così di frequenza. Citiamo per finire l'avvento di una fortissima ondata di calore che sta per investire la Siberia, di piogge con alluvioni lampo che hanno interessato a più riprese il sud del Sahara.
C'è poco altro da aggiungere per ora, se non che augurarci un po' di normalità, e soprattutto chi gioisce per il caldo dovrebbe riflettere sul fatto che questo è un evento meteo drammatico, che danneggia la nostra agricoltura e il nostro ecosistema naturale.
Andrea Meloni
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