Per
il parroco la questione è chiusa. Nel 2017 inizieranno i lavori di
restauro del vecchio Mascioni con buona pace di quanti avevano
sperato nell'acquisto di un nuovo strumento. Uno Zeni avrebbe
stravolto le antiche abitudini dei frequentatori del tempio. Che
i coristi restino dove sono sempre stati e l'organo (rimesso a nuovo)
pure! Il sottinteso di don Daprà non ci scandalizza affatto.
In
quanti a Tesero sarebbero disposti a stracciarsi le vesti pur di
ascoltare la passacaglia BWV 582?
Mai nella mia vita avrei pensato di stare dalla parte del caro Don Bruno, sensibile poeta e pastore accogliente (ma che ci sta a fare quello specchietto puntato sull'ingresso della canonica?). Ma se c'è un contributo stanziato per il restauro di quello che effettivamente è un bene storico e culturale perché non bisognerebbe usufruirne e spendere invece altri soldi per l'acquisto di un organo nuovo? Anche perché che cosa ce ne si farebbe di un organo antico fuori uso e di uno nuovo fiammante? Riguardo la Passacaglia (tra l'altro preferisco l'interpretazione di Richter) non muore nessuno se faremo 10 km per andare a sentirla a Predazzo, Bach ne fece 400 a piedi per andare a sentire Buxtehude. Per accompagnare la liturgia basterebbe anche un harmonium... ma capisco anche che a Tesero le cose si fanno e si fanno in grande. Ora che ci penso non sia mai che sfiguriamo rispetto ai pardaciani. No, no, sarebbe inaccettabile. Un nuovo organo è assolutamente imprescindibile!
RispondiEliminaCondivido il commento di Anonimo del 23 marzo 01.04. Non c'è dubbio che anche se il "vecchio" Mascioni subisse un ottimo restauro, rimarrebbe sempre uno strumento con apertura delle valvole pneumatica, con il quale risulterebbe difficile eseguire parte del repertorio di musica per organo. Ma essendo inserito, a giusta ragione, tra i beni storici e culturali, relegarlo ad oggetto dimenticato ed impolverato del " tempio" sarebbe un vero peccato. Ammiro e stimo per l'impegno e la passione l'associazione culturale che si prodiga per la realizzazione di un nuovo organo. Ma visto che uno degli obbiettivi di quest'ultima è la divulgazione della musica sacra, perché non destinare l'opera ( un portativo...?)alla scuola musicale? Potrebbe contribuire a formare nuovi organisti e ad avvicinare i giovani a questo segmento importante, storico ed affascinante, della musica. (C.D.)
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