Dunque,
a quanto pare, la povera orsa Daniza, se non verrà uccisa “per
sbaglio”, finirà in gabbia. Rea di aver difeso “a casa propria”
i suoi cuccioli da un improvvido fungaiolo. È così che hanno deciso
i saggi. Non sono servite le insistite rimostranze di turisti e
cittadini a far cambiare idea alla Provincia. Anche il ministero
dell’ambiente, che sulle prime sembrava intenzionato a dare ragione
all’animale ha sentenziato che Daniza vada ingabbiata. Dopo aver
vissuto sinora in libertà nei boschi del Trentino e aver così
contribuito a qualificare ancor di più la preziosa immagine
turistica della provincia, sarà reclusa per il resto dei suoi
giorni. Così funziona la giustizia degli uomini. Chissà, forse il
signor Ugo Rossi, anch’egli appartenente al genere homo
sapiens, si sarebbe
aspettato dalla plantigrada un atteggiamento più accomodante e meno
sbrigativo nei confronti del fungaiolo. Domanda: ma
dei due chi si trovava fuori posto? La bestia o l'uomo?
Se la logica del signor Rossi è quella di punire l’animale che nel
suo habitat si
comporta come natura vuole e pretende, tanto varrebbe fare tabula
rasa, rinnegare il progetto Life Ursus voluto dall’ente di cui lui
è Presidente e ingabbiare tutti gli orsi attualmente in libertà.
Potenzialmente infatti ogni femmina con cucciolata potrebbe
“schiaffeggiare” un intruso. Morale della favola: la supremazia
dell’Uomo (il più arrogante, degradato e "innaturale"
animale del creato) rispetto a tutti gli altri abitatori del pianeta
non può mai essere messa in discussione, ovunque egli si trovi e
qualsiasi cosa faccia. E’ proprio per questa nostra folle
convinzione
che per esempio se un automobilista spericolato o ubriaco si schianta
contro un albero e disgraziatamente muore, anche l’albero, per
ritorsione, spesso subisce la sua stessa sorte. Gli animali, le
piante, la natura tutta hanno sempre torto. L’Uomo mai.
Ario
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