A proposito di cambiamenti climatici,
come spiegava con chiarezza Luca Mercalli nel suo intervento qui
pubblicato qualche giorno fa, “siamo
nella merda sino al collo, o si cambia subito o è veramente finita.”
Eppure non la si vuole proprio capire. Nemmeno di fronte a
quest’annata bislacca che più bislacca non si può. Bastano due
giornate di sole dopo 6 mesi d’acqua e tutto è dimenticato.
Cessano le apprensioni per le sempre più evidenti anomalie del
meteo, si disattivano i neuroni e si ritorna leggeri ai trastulli
quotidiani di questa bolsa modernità, confusi tra esasperanti
novità tecnologiche e rievocazioni di un passato di saggezza e di
sobrietà morto e sepolto da tempo.
Così,
invece di tentare la strada delle politiche virtuose, ovunque, anche
nella nostra val di Fiemme si propongono ancora ricette da Italia del
boom anni Cinquanta: strade,
posteggi e cemento.
Singolare è il fatto che a suggerirle non siano sempre ed
esclusivamente indomiti palazzinari o amministratori pubblici
insipienti ma addirittura un sedicente Comitato
contro lo spreco.
Nello specifico la questione oggetto dell’attenzione dell’anzidetta
associazione è il risanamento del capolugo fiemmese dal traffico di
passaggio. Ora, come si sa, allo scopo, circa 25 anni fa, a furor di
popolo la Provincia propose (Tesero 2 agosto 1988 – auditorio
scuole medie) e poi costruì la cosiddetta strada di Fondovalle. Con
quella realizzazione – dissero allora tecnici e politici di ogni
ordine e grado – la qualità della vita dei paesi e in particolare
proprio di Cavalese sarebbe grandemente migliorata. Ma dopo un quarto
di secolo qualcuno osa far notare che il problema, perlomeno nel
capoluogo, non è affatto risolto. Cavalese soffoca ancora di
traffico. C’è bisogno nuovamente d’altro. Viene proposta dunque
una galleria per circonvallare a monte l’abitato, ma ecco che un
improvvisato Comitato
contro lo spreco si
attiva per ostacolare l’iniziativa. Dice che la galleria costa
troppo, che produce a sua volta inquinamento e che i soldi non ci
sono. E allora? E allora “per non
sciupare inutilmente risorse” chiede
a gran voce altre strade (bretelle) per collegare i paesi di
mezzacosta con la Fondovalle, perché, dice, quelle esistenti sono
insufficienti e inadeguate. Così, solo così, spiega, Cavalese sarà
finalmente liberata. Ragionamento ineccepibile!
Soltanto un comitato anti spreco poteva raggiungere un
picco così elevato di sapienza. Com’è noto infatti le bretelle
stradali, a scendere e a salire da e verso i paesi di mezzacosta, non
costano, non causano inquinamento diffuso e soprattutto
non sprecano territorio!
Ecco, di fronte a questi cervelli e a questa loro fenomenale capacità
di leggere i tempi ed i problemi l’unica consolazione che ci rimane
è sapere che i forzieri provinciali sono per fortuna in riserva. La
galleria quindi non si farà, ma anche le smaniose pretese del
comitato – con buona pace di Spazzali - resteranno lettera morta.
A.D.
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