Tra quattordici giorni esatti, con la domenica delle
Palme, inizia la settimana santa. Un turista fuori tempo massimo che per caso si
trovasse a passare per il nostro amato paese non se ne renderebbe però conto.
Siamo a marzo inoltrato, ma per le vie del borgo sono ancora disseminati
numerosi moderni tabernacoli contenenti statuette e icone della sacra famiglia
ai tempi di Betlemme. Perché?
Perché la benemerita associazione degli amici del
presepio, snobbando il calendario liturgico, quest’anno ha deciso
arbitrariamente di confonderci dilatando il tempo a dismisura.
Caro presidente, per favore non ci faccia durare la
stagione invernale più a lungo di quanto già non sia. Da noi il ‘clima
natalizio’ inizia infatti a farsi sentire ben prima dei Santi, allorquando le
luci delle botteghe dei mastri presepiai si accendono e cominciano le produzioni
delle nuove collezioni, seguite poco dopo dalle immancabili grandi operazioni
comunali di ‘abbellimento’. In un crescendo via via più kitsch e zingaresco
di novellame reciso, babbi natale scalatori, bocce, luminarie lampeggianti, garnage
appese, eccetera, eccetera. Tanto che il 25 dicembre i più sono già stufi e agri.
Ma noi teserani, perfettamente simbionti con gli animali della sacra
capanna, siamo un popolo paziente. Ci siamo abituati e tolleriamo senza
problemi che l’ ostentazione dei significanti natalizi si protragga sino ai tre
Re, giunga alla Marcialonga e
addirittura la oltrepassi. Però – permetterà – c’è un limite a tutto: che
almeno dal mercoledì delle Ceneri si finisca di inciampare in alberi di natale
e presepi, lo si potrà pretendere, no? Certo, sappiamo che avete un enorme bisogno
di visibilità. Che, come accade per ogni (tossico)dipendenza, più ne ottenete,
più ne vorreste. Che nel 2014 puntate a sbarcare a Manhattan e nel 2017 a
Pechino. Che sopra ogni cosa vi gratifica il commento compiacente di M.F. in
cronaca locale con richiamo in prima e l’elogio interessato del politicante in
carriera. Ma per piacere ricordatevi ogni tanto anche del resto della
popolazione. Il paese non è (non dovrebbe essere) solo a vostra disposizione.
Come la metteremmo se ogni tre paesani si decidesse di costituire
un’associazione ad hoc finalizzata a promuovere un’idea, una passione di
qualsivoglia genere, ognuna delle quali, per insana smania di esibizionismo,
pretendesse poi di usufruire di ogni spazio pubblico per esporre in apposite
edicole questa o quella raccolta di mercanzia? Che so: attrezzatura apistica, scacchiere
preistoriche, fumetti porno, strumenti musicali, crocefissi, trapani che fanno
i buchi quadrati, sementi agricole arcaiche, maschere diaboliche, raccolte
minerarie… Cosa succederebbe? Ovviamente un caos ridicolo. E però teoricamente
ciò appartiene al possibile. Dunque, siccome in paese ci sono, oltre a voi,
altri 2500 abitanti che, senza nulla pretendere in cambio, hanno lasciato crescere
indisturbata la vostra voglia di apparire, per decenza e giusto rispetto della
maggioranza silente della cittadinanza, sarebbe ora grana di chiudere
baracca e burattini. Siamo gente civile, ma non esasperate oltre ogni limite la
pazienza. Grazie.
A.D.
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