Oggi inizia la primavera, ma
ci toccherà aspettare almeno dieci giorni per poterla riconoscere. Purtroppo
l’inverno che astronomicamente s’è chiuso ieri ha rispettato il cliché da
cartolina oltre ogni aspettativa, proprio come qualcuno ai suoi tanti santi in
paradiso aveva chiesto fosse.
In Italia le manifestazioni
d’occasione per celebrare i passaggi stagionali sono numerose. Nella capitale e
altrove, a cura di Fare Ambiente la
giornata di oggi 21 marzo, denominata Giornata
dell'Albero e della Primavera sarà dedicata al rinverdimento e
all'educazione ambientale. Gli alunni delle scuole, con i responsabili e i soci
di Fare Ambiente, dimoreranno nuove piante che verranno in seguito
monitorate e curate. L’intento della proposta, patrocinata dal Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è di sensibilizzare
l'opinione pubblica sul valore fondamentale del patrimonio arboreo e boschivo.
"Questa giornata -
afferma il presidente nazionale di Fare Ambiente
Vincenzo Pepe - ha lo scopo di sensibilizzare soprattutto i bambini e i giovani
al rispetto della natura e alla difesa del proprio territorio. La
"Giornata dell'Albero e della Primavera" rappresenta un vero e
proprio momento di festa e di informazione che naturalmente deve continuare per
i giorni a seguire, al fine di salvaguardare il nostro patrimonio arboreo. Sarà
un'iniziativa per richiamare l'attenzione sull'importanza, per l'uomo e per
l'ambiente, di boschi e foreste, sul loro insostituibile ruolo di polmone verde
della Terra. Questa festa intende inoltre promuovere a rango superiore l’educazione
ambientale, auspicandone l’insegnamento obbligatorio nelle scuole.”
C’è da scommettere che
nessun insegnante o amministratore locale di questa nostra sedicente Vallevviva farà alcunché in segno di
adesione alla manifestazione nazionale. La verità, nonostante la ben nota
retorica, è che siamo indecentemente lontani dalla comprensione dell'importanza primaria degli alberi e i nostri paesi (Cavalese lodevolmente escluso) di arboreo
vivo non ne vogliono proprio sapere. Anzi, meno ce n’è e più sono contenti. In particolare a Tesero il patrimonio di verde
pubblico interno all’abitato storico è stato via via ridimensionato e quasi
fatto sparire del tutto. Anno dopo anno, con pretesti diversi più o meno
plausibili ma mai comprovati, le latifoglie pubbliche sono state decimate e
ridotte a poche unità. Ma nemmeno agli impianti periferici più recenti è
toccata miglior sorte. Basta, per esempio, percorrere via Restiesa per
rendersene conto. L’ultima strage d’alberi è stata perpetrata nel tardo autunno
scorso in via Fia, sopra l’asilo. Ufficialmente per far posto a un marciapiede.
In realtà per dare ulteriore spazio alle auto, mai sazie di superficie da
occupare e sempre ossessivamente al centro dei pensieri delle nostre
amministrazioni. Anche l’ultimo maestoso tiglio antistante il palazzo
scolastico, selvaggiamente mutilato per non si sa quale ragione due anni fa
dalle motoseghe comunali, sta morendo nell’indifferenza generale dei passanti,
degli insegnanti e degli amministratori. Non gli mancava proprio niente, era
forte, in salute e d’estate, silenziosamente e gratuitamente profumava
piacevolmente l’aria del vicinato. Ma aveva il torto, qui imperdonabile, di
essere un ‘semplice’ albero e non già un imponente fuoristrada. D’altronde, come
di recente scrivevamo, la sensibilità o c’è o non c’è. E da noi, al netto delle
chiacchiere e della propaganda, di sensibilità ambientale ce n’è assai poca.
A.D.
Nessun commento:
Posta un commento