Nuove norme per sbloccare il mercato: i figli dei notai finalmente potranno fare un lavoro onesto – Basta con le caste e le corporazioni professionali: da lunedì prossimo ogni ferramenta potrà vendere bazooka e missili terra-aria – Un toccasana per l’economia: i farmacisti potranno guidare il taxi anche senza patente. La febbre delle liberalizzazioni ha investito il paese con la stessa irresistibile potenza con cui i Beatles colpirono l’America nel ’64: una vera e propria epidemia. Guidato dal suo caro leader Kim Jong Mont, il popolo pretende liberalizzazioni economiche in ogni settore della vita pubblica e privata. “Perché un impiegato di banca non può guidare un aereo di linea? Vi pare giusto?”, si chiede in un editoriale Il Sole 24 Ore. In una nota rilanciata da tutte le agenzie, esponenti del governo fanno notare che la mancanza di liberalizzazioni blocca lo sviluppo del paese: “Lo sapete che se tutti i notai d’Italia avessero gravi problemi di infertilità, nel giro di una generazione non avremmo più notai? A chi daremmo soldi in nero, se questo accadesse?”. Anche la Conferenza Episcopale Italiana, in un comunicato pubblicato sull’Osservatore Romano, mostra grande attenzione al problema: “Sono ormai secoli che per fare il vescovo non serve essere figlio di un cardinale. Aiuta, certo, ma non è indispensabile”. Un buon osservatorio, come sempre sono le lettere ai giornali. Scrive ad esempio a Repubblica la signora Angelina Cecioni, da Velletri: “Faccio la parrucchiera da trent’anni e vorrei cambiare attività. Purtroppo in questo paese bloccato e senza liberalizzazioni non posso decidere della mia vita, per esempio non posso fare il neurochirurgo. E’ una vera ingiustizia!”. Certo, una seria politica di liberalizzazioni abbasserebbe le tariffe di molti servizi, ad esempio operarsi di prostata in una macelleria di Orvieto costerebbe molto meno che farlo in un normale ospedale, ma questo non è possibile per colpa della potente lobby dei medici. Qualcuno fa timidamente notare che tutto ciò che è stato liberalizzato negli ultimi vent’anni, dalle autostrade al gas, dalle assicurazioni alle ferrovie, costa di più e funziona di meno. Ma si tratta solo di voci disfattiste: grazie alla prossima liberalizzazione della lapidazione, anche queste posizioni antimoderne saranno messe a tacere per sempre.
Alessandro Robecchi
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