24/10/07

TELEGIORNALI: PARIS HILTON BATTE AFRICA 63 A 21




Milioni di vite al limite della sopravvivenza valgono un terzo dei pochi giorni trascorsi in carcere dall’ereditiera.



Uno studio realizzato da Medici Senza Frontiere (MSF) in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia rileva come le principali edizioni dei telegiornali Rai e Mediaset abbiano dedicato, nei mesi di giugno, luglio e agosto, 21 notizie alle guerre e alle loro conseguenze sulla popolazione di cinque paesi dell’Africa subsahariana; esattamente un terzo delle notizie - ben 63 - che sono state dedicate nello stesso periodo ai giorni trascorsi in carcere da Paris Hilton. Guerre, violenza, villaggi bruciati, milioni di persone in fuga costrette a vivere in campi sovraffollati, donne violentate, bambini che muoiono di fame: questa è la realtà in Darfur, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana e Ciad, dove sanguinosi conflitti hanno continuato a imperversare per tutta l’estate, nell’indifferenza pressoché totale del resto del mondo. Nello stesso periodo Paris Hilton affermava, in occasione dell’ultima passerella agli Mtv Movie Awards, prima di recarsi nella prigione di Los Angeles «Sono preoccupata, avrei potuto scontare la pena in un carcere a pagamento dove avrei trovato più comfort, ma non ho voluto cercare scorciatoie». La notizia sulla prigionia della platinata ereditiera fa il giro del mondo e viene coperta pedissequamente dai media nostrani. Le crisi umanitarie difficilmente riescono a fare breccia nell’impaginazione di tg e quotidiani perché "non fanno notizia". Ovvero accadono in paesi dove non sono in gioco interessi italiani, lontani culturalmente e geograficamente; i fatti non contengono elementi spettacolari né straordinari, fuori cioè dall’ordine comune delle cose che ci hanno (e ci siamo), nostro malgrado, abituati ad accettare. Nessun "uomo che morde il cane", per intenderci, secondo la celebre metafora sui criteri di notiziabilità giornalistici. I risultati della cura sono sotto gli occhi di tutti, basti pensare al politico che, colto alla sprovvista dalle Iene, alla domanda "Che cos’è il Darfur?" rispondeva "uno stile di vita veloce". Internet riesce quasi sempre a offrire contenuti approfonditi su tematiche generalmente trascurate dal mainstream, ma anche dal web giungono dati emblematici: nel 2007, sul motore di ricerca di Virgilio, la voce "Darfur" è stata cercata 1.412 volte, mentre Paris Hilton si aggiudica 159.108 query. A fronte allo sconcertante quadro che emerge dal rapporto sulle crisi dimenticate, Medici Senza Frontiere decide di non arrendersi al convincimento che il pubblico italiano sia più interessato alle vicende di un’ereditiera piuttosto che alla situazione di milioni di donne, uomini e bambini vittime delle guerre e lancia la campagna di sensibilizzazione "Dimmi Di Più". Contro il malcostume della mancanza di informazione, MSF offre un’occasione per far sentire la propria voce e chiedere un’informazione più attenta alle crisi umanitarie, rivolgendosi con una petizione sottoscrivibile on-line ai direttori dei principali telegiornali e dei quotidiani italiani.



di L.F. tratto da http://www.alice.it/ notizie del 24/10/2007

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