Così, per trasformare l'ottuagenaria zona verde del piazzale scolastico in un parco giochi moderno e sicuro, dopo aver abbattuto il filare di conifere nel 2016, abbattute metà delle latifoglie nel 2018, 'curate' come si deve dalla coppia degli ineffabili giardinieri comunali, nella primavera 2019, le sei piante sopravvissute alle precedenti rappresaglie, nonché naturalmente, incassata dal geometra la lauta parcella, autoencomiatasi a mezzo stampa la sindaca per la lodevole iniziativa, omaggiato con un bravo! ben gridato dalla sua gente l'assessore competente, per lo zelo interventista, e, dulcis in fundo, accreditata sul conto corrente alla Fiemme Porfidi la sua tocca fattura, ecco il risultato.
Perché lorsignori non sanno che il tempo sta per finire e, ahinoi, giocano inconsapevoli a fare gli amministratori. A far danni soprattutto! Nessun cambio di rotta, nessuna prudenza. Le sirene ambientali ululano inascoltate. La tempesta di ottobre, evidentemente, non ha insegnato niente.
Così la forza vitale di quel polmone verde che tra l'altro drenava a gratis le acque pluviali provenienti dall'attiguo piazzale asfaltato, ridotta e scassata, anno dopo anno, con sistematica scelleratezza, tanto per far bruciare ore a dipendenti imbelli e dar lavoro ai professionisti del lapis, ora non c'è più. Adesso le radici degli alberi, di quei pochi rimasti, sono state cementificate, (chi ha occhi per guardare guardi). Il risultato eccolo qua.
Basta un temporale…
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