Andare
al lavoro costa. Soprattutto se fai l’assessore in provincia di Trento. Per
recarsi da Cavalese al capoluogo provinciale e ritornare poi a casa il nostro
sognatore, per il 2017, s’è fatto rimborsare 24.700 e rotti euro. Poco meno di 68 euro al
giorno, ogni giorno dell’anno, sabati e domeniche inclusi. Siamo esterrefatti. Qualcosa
ci sfugge, ben sapendo essere lui un ecologista convinto, già assessore
provinciale all’ambiente, che una decina d’anni fa sognava e giurava di farci viaggiare
in treno sulla 48, trasformando la sede stradale della statale delle Dolomiti in una rotaia.
La
domanda che sorge allora spontanea è la seguente: ma con che razza di vettore
si sposta il King cavalesano, per costare alla collettività questa enormità? Di
certo non con quel treno, rimasto ahinoi un sogno, ma nemmeno con un’auto elettrica e neanche con un’ibrida.
Ah, ecco, forse ci siamo. Con quei consumi lui a Trento ci va in carrarmato.
Ah, ecco, forse ci siamo. Con quei consumi lui a Trento ci va in carrarmato.
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