Tempi
oscuri e memorie labili, assorbite e prosciugate da rivoli infiniti
di spazzatura in cui la modernità, attraverso la sua incessante
diffusione tecnologica di massa, quotidianamente ci immerge. Like,
tweet, post, whatsapp, s-bit, emoticon, etc., etc. Azioni ripetute
ogni giorno centinaia e centinaia di volte. Per essere virtualmente
collegati col mondo intero ed essere fisicamente scollegati da tutto.
Sono le operazioni compulsive della connessione globale che
paradossalmente ci impediscono ormai di fare il punto della
situazione globale e di capire dove stiamo velocemente
precipitando. Possiamo tutto, ma un tutto effimero e mai colmo.
Comunicare, inviare foto, trasmettere documenti, condividere drammi e felicità,
ascoltare e sapere in tempo reale ciò che accade in
ogni dove senza essere protagonisti e decisori di nulla. Onnipotenti
e impotenti al tempo stesso, perché l'onnipotenza virtuale
generalizzata equivale, appunto, all'impotenza fattuale di ognuno.
Tutto
passa veloce. E tutto, in una confusione sempre più evidente, veloce
precipita nella dimenticanza e nell'oblio. L'apparente immutabile
circolarità del tempo inquieta e mortifica. La routine della vita
agiata e comoda - "guai che la cambie..."
spesso s'udiva non molto tempo fa - non durerà purtroppo ancora a
lungo. Perché tutto sta velocemente cambiando. La nuova Via
della Seta presto ci porterà i Cinesi in casa. Saranno loro tra
non molto i padroni del mondo. Un miliardo e mezzo di umani vogliosi
di fare, di produrre, di conquistare. Non solo Inter e Milan, ma
anche la 'gloriosa' Cornacci calcio presto avrà un presidente dal
nome mandarino, Xien Pjin Lu. E tra quindici anni addirittura il
sindaco di Tesero potrebbe chiamarsi Deng Zi Xan.
Di
tutto questo in Comune se ne sono accorti e hanno deciso di correre
ai ripari. Se lo scenario è questo urge alla svelta lasciare traccia
ai posteri della nostra Età dell'Oro, perché le vestigia
sparse qua e là sul nostro territorio non bastano. Con questi
cervelli frusti o collassati, le opere e i provvedimenti
amministrativi del recente passato non sono sufficienti a garantire
una Memoria davvero imperitura. Chi ricorderà tra dieci anni (ma
già adesso i più non lo ricordano) quale geniale
amministratore cogitò l'ultimo disastroso piano di fabbrica locale?
In quanti, passando te Cavada, sapranno rispondere alla domanda:
sotto quale sindaco nel 1998 venne abbattuto il vecchio brenzo e
costruita la qui presente fontana?
Sì,
il grave rischio dell'oblio è drammaticamente reale e per chi
amministra, il gratificante passaggio del Ventisette ad ogni fine del
mese non può essere l'unica ragione per candidarsi ed aspirare ad
una cadrega di peso...
Ecco
dunque l'idea: editare un libro (o forse un più modesto pamphlet, o
addirittura, una semplice pergamena) con le biografie in formato
espresso di coloro che per esclusiva purissima filantropia e amore
civico si sobbarcarono il gravoso onere del comando. Un segno
doveroso di gratitudine nei confronti di chi precedette l'attuale
prima cittadina e di autogratitudine nei confronti di essa stessa,
che pubblicamente e imperituramente ricordi ai posteri questi
benefattori.
La
pubblicazione sarà consegnata ad ogni famiglia ed una copia con
brossura speciale e rilegature in metallo prezioso sarà custodita
nella biblioteca comunale. Che alle future generazioni si lasci una
traccia certa del recente passato paesano!
La
ricerca, vista l'indisponibilità degli uffici comunali, troppo
presi a organizzare i prossimi eventi estivi mondani, sarà affidata
allo storico locale, professor Italo Giordani. Essa ripercorrerà
cronologicamente vita, opere e miracoli di chi dal dopoguerra in poi
guidò il paese. Magari (ma non ce lo auguriamo), per eccesso di
zelo, l'autore si spingerà sino a classificare in base ai fatti
amministrativi le dodici figure che ressero le sorti di Tesero dal
lontano 1946 ad oggi.
I
dodici nomi di chi si succedette al comando di palazzo Firmian
(Francesco Mich, Gabriele Iellici, Giuseppe Zanon, Enrico Ciresa,
Remigio Braito, Pietro Deflorian, Adriano Iellici, Maurizio Zeni,
Giovanni Delladio, Francesco Zanon e Elena Ceschini) verranno dunque
svelati e consegnati alla Storia del paese per la certamente modica
cifra di € 600,00. Un libro (o, come detto un pamphlet, o
addirittura, una semplice pergamena) e una targa d'oro (o più
probabilmente d'ottone) cesellata a mano li ricorderà nell'atrio del
Palazzo.
Sarà
opportuno lasciare qualche spazio libero sul supporto cartaceo e
qualche centimetro di metallo in più sulla targa in modo da poter
aggiungere i nomi e le storie di quelli che all'attuale reggente
comunale succederanno. Nella speranza che tra quindici anni il nome
da aggiungere non sia proprio quello di Deng Zi Xan...
Ario Dannati
Nel bene o nel male (potremmo dire solo nel male) la Sindaca vuole lasciare il suo nome nella storia di Tesero ma non serve una ricerca per sapere che è e sarà il peggior sindaco nella storia di Tesero.
RispondiEliminaLa Regola di Tesero si reggeva da più di due secoli con uno Statuto scritto. In Archivio sono conservati quelli del 1674 e del 1777.
RispondiEliminaLo Statuto del 1674 è scritto dal notaio Zeno del fu Gian Giacomo Giovanelli di Cavalese (in 64 capitoli con altri 67 aggiunti fino al 1749). In esso si dichiara che il vecchio Statuto era stato scritto nel 1619 dal notaio Bernardino Alberti di Tesero, a sua volta rifacimento di quello scritto in precedenza dal notaio Matteo Rotello di Cavalese (perciò verso la fine del XVI secolo).
Lo Statuto del 1777 è scritto dal notaio Giovanni Francesco Liebener di Cavalese (in 75 capitoli più alcune aggiunte). Nell’Archivio Comunale di Ziano si trova uno Statuto della Regola di Tesero del 1774, scritto dal notaio Valerio Antonio Barbolini di Tesero (in 52 capitoli), che è una specie di bozza preparatoria di quello del 1777
COME VEDETE LA STORIA DI TESERO E' GIA' SCRITTA DAL 1674, SERVIVA SPENDERE ALTRI SOLDI?
Caro anonimo, probabilmente alla sindaca da fastidio che nella storia di Tesero viene riportato più volte la famiglia BARBOLINI e non la famiglia ceschini, comunque anche la sindaca ceschini ha già lasciato un segno....
RispondiEliminaBella iniziativa, direi indispensabile per il passato, il presente ed il futuro del nostro comune! Tra l altro non potevamo essere da meno di Cavalese, vista la presenza pluridecennale di un quadro pergamena simile a quello previsto a Tesero, nel corridoio del municipio del capoluogo fiemmese. Faccio una proposta: per dare un tocco di modernità alla cosa mettete un dispositivo elettronico per dare la possibilità di dare un like accanto al proprio sindaco preferito! Ma fate presto perchè chi ricorda l operato dei primi sindaci del dopoguerra ha già una certa età!!
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