Ovvero mancanza di volontà e di forza morale, ma anche indolenza o viltà eletta a norma di vita. Attitudini e abitudini che annichiliscono la volontà di azione. Indifferenza, negligenza e codardia paiono demoni che, in ogni tempo, dimorano nell’animo umano. Tanto da far temere che l’Antinferno dantesco, mai deserto, ma oltremodo affollato, rischi adesso di avere serie difficoltà di “accoglienza”. Silenti e vacui gli ignavi, oggi come ieri, si sottraggono dall’adoperarsi per il bene comune. Evitano, con accuratezza, di “sporcarsi le mani”, di prendere decisioni, di schierarsi. Con il loro comportamento facilitano il determinarsi della meschinità, della corruzione, del sopruso. Loro, per il vero, non si sentono per niente colpiti, implicati. Gli eventi accadono e basta. «La fatalità è la scusa che l’ignavia della non azione accampa a sua improbabile discolpa».1 Scordando che «chi non punisce il male comanda che lo si faccia».2 Consapevolezza interiore che implica il saper distinguere il giusto dall’ingiusto. Il Bene dal Male. Capacità oggigiorno tutt’altro che scontata.
Messa in soffitta perché considerata desueta e limitante, la “vecchia morale” cessa di esercitare la sua funzione di guida e orientamento del mondo. Non informa più la coscienza su ciò che è giusto o errato. Eppure essa fin dall’antichità è stata identificata in quei principi che caratterizzano la condotta umana, che a sua volta influisce sulla collettività. Il che lascia intendere che l’uomo è responsabile dei suoi comportamenti poiché questi, nel loro insieme, direttamente o indirettamente, vanno ad “agire” nella società. La società poi immancabilmente, come in un gioco di specchi, condiziona attraverso il costume e la consuetudine il carattere e la condotta delle nuove generazioni. Fatto che ci riconduce alla natura intrinseca dell’essere umano, il suo esistere nel mondo e il percepirsi parte di esso.
di Patrizia Santovecchi – tratto da I profili dell’abuso
1 Marino Tarizzi – Aforismi 2008
2 Leonardo da Vinci
Messa in soffitta perché considerata desueta e limitante, la “vecchia morale” cessa di esercitare la sua funzione di guida e orientamento del mondo. Non informa più la coscienza su ciò che è giusto o errato. Eppure essa fin dall’antichità è stata identificata in quei principi che caratterizzano la condotta umana, che a sua volta influisce sulla collettività. Il che lascia intendere che l’uomo è responsabile dei suoi comportamenti poiché questi, nel loro insieme, direttamente o indirettamente, vanno ad “agire” nella società. La società poi immancabilmente, come in un gioco di specchi, condiziona attraverso il costume e la consuetudine il carattere e la condotta delle nuove generazioni. Fatto che ci riconduce alla natura intrinseca dell’essere umano, il suo esistere nel mondo e il percepirsi parte di esso.
di Patrizia Santovecchi – tratto da I profili dell’abuso
1 Marino Tarizzi – Aforismi 2008
2 Leonardo da Vinci
Gli eventi accadono e basta infatti si dice :"Si é sempre fatto così ". Gente ostile al cambiamento e incapace a dichiarare apertamente le ingiustizie dell'umanità intera.
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