Lo sbriciolamento della maggioranza con la
dipartita dei due ex assessori più rappresentativi del ‘nuovo corso’, l’uno
dimessosi dal consiglio e
l’altra finita all’opposizione, ha riportato
l’orologio politico teserano all’aprile 2010. Maggioranza e opposizione consiliari (Iellici
a parte) ora coincidono di nuovo. E che si sia ritornati all’ancien régime lo
si capisce anche, per esempio, dal
bollettino comunale, anch’ esso subito investito da quell’aria nuova che
circola nel palazzo. All’indomani dell’inopinata sostituzione direttoriale, il
foglio dell’amministrazione ha immediatamente fatto capire chi, se mai non lo
fosse sempre stato, è tornato a comandare. Pronti via. La nuova direttrice è
partita col piede giusto. Nel pezzo col
quale si presenta al nuovo pubblico e va a sostituire il desaparecido
Maurizio Zeni, eccola proporre, con riferimento all’amata creatura mondiale del
deus ex machina teserano, un’intervista al signor P, appunto, e al
signor Sindaco. Ne esce un pezzo facile, scontato. Intriso della nota apologia
e nel quale l’ analisi costi/benefici del cosiddetto evento è pari a zero. La
provenienza “avisiana” della nuova responsabile del giornalino si sente bene. Luoghi comuni in quantità, lasciati
dire ai due intervistati senza la benché minima obiezione, tanto per lisciare
bene il pelo, per l’ennesima volta, a colui per il quale schiere di
amministratori locali sarebbero pronti a mettersi a novanta gradi.
Rispetto a 20 anni fa – dice in sostanza il
signor P – la piaga del mordi e fuggi è stata debellata e ora il 70% delle presenze turistiche, nel
frattempo internazionalizzatesi, si ferma per la settimana bianca. Bravo signor
P! Per completezza d’informazione avresti però dovuto aggiungere: “ma non per
l’incremento di strutture ricettive alberghiere (che, perlomeno a Tesero, sono esattamente
quelle di allora), bensì per la proliferazione incontrastata delle seconde case
che proprio la grande intuizione ha reso molto appetibili... E la
clientela si è internazionalizzata e si ferma per le settimane bianche non per
il richiamo dei miei mondiali, ma perché con la caduta del Muro di Berlino
(1989) si sono spalancate le porte dei mercati dell’Est europeo e una nuova,
crescente, danarosa clientela turistica ha iniziato a frequentare con
regolarità le località sciistiche occidentali”.
Nuove strutture – rincara la dose di inesattezze il
sindaco – che daranno ancora più lustro
all’offerta e visibilità ai nostri luoghi. Ma quale lustro sindaco… svegliati! Ma
pensi davvero che chi viene a Tesero lo faccia perché nei prati di Lago è stata
eretta una nuova grande baracca color verde con annessi, ulteriori magazzini, ulteriori
tribune, un pattinaggio e un bar? E poi se,
come dici, questa è un’occasione unica, perché siamo arrivati alla terza? Anche nel ’91 raccontavate le
stesse balle: immagine, occasione unica, benefiche ricadute, eccetera.
Evidentemente la ricetta non funziona. E se è vero come è vero, che in molti
(studi tecnici, imprese edili e artigiani vari) con l’attività di speculazione
immobiliare hanno lucrato – ma la trippa per gatti ormai è finita –, ciò è costato un prezzo altissimo, che nemmeno tu
sindaco evidentemente riesci a cogliere. La qualità del nostro territorio,
grazie al cemento, alle seconde case, ai tanti nuovi posti macchina, ai parcheggi
interrati e alle orribili strutture del centro fondo, s’è impoverita, altro che qualificata. Voi, plagiati
amministratori pubblici, continuate a non capire che se il criterio di
valutazione è la quantità di passaggi dello skipass (fondo o discesa fa lo
stesso) l’affanno con cui rincorrerete le smanie altrui sarà sempre inadeguato e il vostro assecondare
produrrà solo ulteriore degrado. No sindaco, non è come sei costretto a far finta di credere. Sai bene cosa ha
risposto recentemente Durnwalder alla proposta di Mellarini & C. di
candidare il Trentino-Alto Adige per le Olimpiadi invernali del 2022: “No
grazie! Non è il momento di buttare alle ortiche altro denaro”. E come pure
ben sai anche in Alto Adige di turismo se ne intendono.
Dicci piuttosto, anzi, dillo ai tanti censiti
che ancora non lo sanno, quanto costano annualmente alle casse comunali, da
vent’anni in qua le strutture della
“grande intuizione” degodenziana che hai fintamente magnificato. E’ da un po’
che lo chiediamo: noi i numeri li conosciamo da tempo, ma vorremmo vederli esposti
in grassetto sul prossimo bollettino comunale.
Invitiamo quindi la nuova direttrice di Tesero
informa a confezionare un nuovo pezzo che informi per davvero la
cittadinanza di Tesero sui costi reali, diretti e indiretti, presenti e futuri,
dell’operazione mondiali. Forse allora gli scettici e i critici, che già sono
parecchi, aumenteranno ulteriormente ed i coglioni, che questa volta si sono
venduti per una giacca a vento azzurra, finalmente rinsaviranno.
L’Orco
Vogliamo parlare dell'inno?
RispondiEliminaCaro Orco, condivido di fondo il tuo ragionamento sull'evento mondiali con una riserva rispetto alle considerazioni sulla speculazione immobiliare che è frequentemente oggetto delle tue invettive: dimentichi di dire che tra coloro che hanno realizzato la seconda casa ci sei anche tu. Io non metto in discussione la tua scelta che mi auguro, anzi sono sicuro, sia frutto di un ragionamento ponderato; d'altra parte credo fermamente che nessuno sia "puro" a tal punto da potersi permettere di demonizzare quelle, altrettanto ragionate e magari per certi versi sofferte, degli altri.
RispondiEliminaSolo per restare in tema di mala "informazione", volevo attirare l'attenzione su questo articolo:
RispondiEliminahttp://www.ladige.it/articoli/2013/01/20/mese-sara-fiemme-mondiale
A prescindere dall'opinione che uno possa avere rispetto ai mondiali, penso che un tal genere di retorica con reminiscenze da ventennio ce la si potrebbe risparmiare, soprattutto quando di materiale su cui scrivere un articolo serio ce ne sarebbe, per esempio:
1) Dimostrare il pareggio di bilancio (magari estendendo l'orizzonte sui vent'anni, come si fa per molti investimenti) e spiegare in dettaglio cosa significa appunto "pareggio di bilancio".
2) Delucidare cosa significhi in termini pratici l'ecocertificazione.
Ma evidentemente è un tantino più facile addentrarsi nella stesura di propaganda e pubblicità gratuita. Allora, però, ai cosidetti criticoni si deve concedere il beneficio del dubbio: sarà forse che i punti 1) e 2), se spiegati chiaramente, non rapresenterebbero più dei fiori all'occhiello di cui fregiarsi? Mah...
Lorenzo
PS: perlomeno il "giornalista" scrivente il suddetto "articolo" ha avuto il pudore di non firmarlo - a meno che non l'abbia fatto sulla versione cartacea.