La vivibilità di un territorio credo rispecchi la qualità della vita di una comunità. Si lavoro molto in questa direzione ma a volte sembra di andare contro i mulini a vento. Vengono apprezzate e valutate positivamente le migliorie rivolte alla collettività, fino a quando esse non si scontrano con le abitudini dei singoli. A quel punto tutto svanisce come in un’utopia. È come se i sani principi di convivenza, che animano la gente di paese, si richiudano dentro l’indifferenza di ognuno. A cosa mi riferisco? Alle cattive abitudini dei singoli, quelle che ricadono però sugli altri, che recano, agli altri, svantaggi o disturbi, e che non vengono prese mai in considerazione. Facciamo un esempio. I marciapiedi. Ci sono, sono importanti. Ne abbiamo costruiti parecchi e ne abbiamo ripristinati altri. Sembrerebbe una cosa ovvia e non dovrebbe essere il codice della strada a sancirne la sacralità dell’uso, volto a garantire la sicurezza di chi cammina a piedi. Ma questo non è compreso da gran parte degli automobilisti. O meglio, tutti lo sanno, ma se c’è da fermarsi cinque minuti (cartelli o non cartelli) l’automobile la parcheggio sul marciapiede senza considerare il disagio creato a chi transita con carrozzine e bambini appresso, e si vede costretto a buttarsi pericolosamente sulla strada, come se l’oggetto da tutelare fosse l’automezzo e non le persone. Io mi chiedo: ma se hai il tempo di andare al bar non hai il tempo di parcheggiare correttamente? C’è anche chi, pur possedendo vaste aree o giardini attorno a casa, usa i marciapiedi come parcheggio. Ma solo alla sera o a mezzogiorno!, osserva qualcuno. Già, vuol dire che il pedone perché è sera non può godere del suo spazio di transito? Lo stesso principio alcuni lo applicano anche quando nevica. L’importante è toglierla dalla proprietà privata, la neve, magari dal posto auto. Ammucchiarla invece sul marciapiede, dove tutti avrebbero diritto a transitare, seppur illogico, per alcuni è del tutto normale. Sono solo alcuni esempi, ma le cattive abitudini sono molte: i divieti, i limiti infranti quotidianamente, per non parlare poi di chi parcheggia quotidianamente davanti alle scuole lasciando in moto il mezzo affinché si riscaldi e facendo così aspirare ai poveri bimbi che passano i gas di scarico. Ma questo non vale solo per gli automobilisti. Non è a loro che con queste righe voglio rivolgermi, ma alle cattive abitudini che nuocciono agli altri e che compromettono la qualità della vita sul territorio.
Prendiamone un’altra: i cani, o meglio le poche regole che i loro proprietari, per rispetto degli altri, dovrebbero recepire ed attuare, ma che invece costantemente violano. C’è un espanso amore per gli animali che chiunque ne possiede uno, vanta, e che a volte fatico a recepire. Tutto va bene purché non sporchi in casa propria o nel proprio giardino. La faccia pure in quello altrui. C’è addirittura chi ha trovato il parco giochi dei bambini come ottimo WC per il proprio cane. Io mi chiedo: ma quale può essere il sentimento che ci lega a un animale se non riusciamo nemmeno a rispettare i nostri simili? Le classiche passeggiate lungo l’Avisio e il percorso vita, sembra abbiano per molti un unico scopo ed utilizzo: quello di far scaricare il cane, abbandonando al prossimo le sue feci. Eppure l’amministrazione la sua parte l’ha fatta, posizionando qua e là raccoglitori e sacchetti. Ma a ben poco sono serviti. O meglio da ben pochi sono utilizzati. Mentre cammino per strada e penso a queste due righe da scrivere guardo i mozziconi di sigaretta che per abitudine sono gettati a terra. Certo, lo ho fatto anch’io per anni, e di quanto siano fastidiosi, non me ne ero mai accorto.
Fabio Vanzetta – Sindaco di Ziano di Fiemme
Prendiamone un’altra: i cani, o meglio le poche regole che i loro proprietari, per rispetto degli altri, dovrebbero recepire ed attuare, ma che invece costantemente violano. C’è un espanso amore per gli animali che chiunque ne possiede uno, vanta, e che a volte fatico a recepire. Tutto va bene purché non sporchi in casa propria o nel proprio giardino. La faccia pure in quello altrui. C’è addirittura chi ha trovato il parco giochi dei bambini come ottimo WC per il proprio cane. Io mi chiedo: ma quale può essere il sentimento che ci lega a un animale se non riusciamo nemmeno a rispettare i nostri simili? Le classiche passeggiate lungo l’Avisio e il percorso vita, sembra abbiano per molti un unico scopo ed utilizzo: quello di far scaricare il cane, abbandonando al prossimo le sue feci. Eppure l’amministrazione la sua parte l’ha fatta, posizionando qua e là raccoglitori e sacchetti. Ma a ben poco sono serviti. O meglio da ben pochi sono utilizzati. Mentre cammino per strada e penso a queste due righe da scrivere guardo i mozziconi di sigaretta che per abitudine sono gettati a terra. Certo, lo ho fatto anch’io per anni, e di quanto siano fastidiosi, non me ne ero mai accorto.
Fabio Vanzetta – Sindaco di Ziano di Fiemme
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