Pregiato Paolo
Pensando di fare cosa gradita mi ero ripromesso di scriverti, di tanto in tanto, per segnalarti fatti o azioni meritevoli di nota di cui mi avvedo girando in paese. E ciò nel sinergico intento di migliorare i servizi che codesta spettabile amministrazione comunale eroga alla cittadinanza. L’anno scorso – se ricordi – ebbi modo di dirti a voce (ti incontrai una domenica mattina davanti all’ingresso del teatro di Tesero) quanto a mio modo di vedere fosse esagerato, rispetto al merito, il servizio di sgombero neve. Mi rispondesti sostanzialmente che accontentare tutti non è facile, dato che taluni pretenderebbero che lo spazzaneve girasse in lungo e in largo ininterrottamente dalla caduta del primo fiocco sino alla fine della nevicata, mentre altri (come il sottoscritto) si “accontenterebbero” anche dell’opzione “zero passaggi”. Pur a malincuore convenivo con te che in effetti – essendo una comunità di persone fatta di tante teste e conseguentemente di tante idee – la tua giustificazione dell’operato dalle maestranze comunali con riferimento al servizio anzidetto, potesse anche stare in piedi. Sempre in quella occasione ti avevo anche riferito che lo sconquasso provocato dai passaggi reiterati degli sgombraneve con lama a terra aveva provocato decine e decine di profonde crepe nell’intonaco interno di casa mia tanto da dover far fresare e poi “cucire” le stesse mediante applicazione di speciali reti sulle tramezze e quindi imbiancare nuovamente i locali. E difatti così è stato. Restando in argomento, grazie a questo “bizzarro” andamento climatico pensavo di non doverti più disturbare dato che l’assenza di significative precipitazioni nevose in paese mi ha sinora risparmiato ulteriori sconquassi alla casa. Ma stamattina, inopinatamente, proprio mentre sopraggiungevo da Tesero in bici sul luogo di lavoro a Piera ed incrociando l’ “Unimog” del Comune che stava partendo con un carico di ghiaia non ho potuto non pensare che forse, oltre ad assecondare le pretese di parte della cittadinanza, in realtà ci sia anche da parte vostra la “necessità” di fare a prescindere. Perché, se mi concedi la critica, non riesco a capire che senso abbia inghiaiare le strade comunali considerato lo straordinario! accumulo di neve (1,5 mm distesi qua e là) che al risveglio tutti abbiamo potuto ammirare lungo le vie. Come ti dicevo sopra stamattina mi sono recato al lavoro regolarmente in bici (non col 4 x 4!!) percorrendo 2,5 chilometri di strada parte in paese e parte sullo stradone senza alcun problema. Mi viene davvero il dubbio che voi agiate esclusivamente per riflesso condizionato senza mai considerare preventivamente l’opportunità di tale agire. E mi rendo ben conto che concluso il periodo dedicato agli abbellimenti natalizi (da metà novembre all’ Immacolata), senza un goccio di neve da martoriare e quest’anno pure senza il presepio da allestire, le maestranze comunali si siano trovate presto disoccupate, visto che da San Martino a Pasqua queste sono normalmente le attività che più le impegnano. E altresì penso che mai come questa volta (maledetta l’idea di trasferire il Presepio a Roma!) delle anzidette maestranze risulti addirittura imbarazzante giustificarne la presenza. Ma con un po’ di fantasia e di buona volontà proprio in questo periodo di “fiacca” si potrebbero fare innumerevoli e necessari lavori diversi (sistemazioni stradali di campagna, ripuliture incolti, manutenzioni varie, eccetera) ed occupare gli uomini e i mezzi con maggiore profitto e soprattutto nel maggior interesse della collettività che li paga.
Ciao.
Euro
Pensando di fare cosa gradita mi ero ripromesso di scriverti, di tanto in tanto, per segnalarti fatti o azioni meritevoli di nota di cui mi avvedo girando in paese. E ciò nel sinergico intento di migliorare i servizi che codesta spettabile amministrazione comunale eroga alla cittadinanza. L’anno scorso – se ricordi – ebbi modo di dirti a voce (ti incontrai una domenica mattina davanti all’ingresso del teatro di Tesero) quanto a mio modo di vedere fosse esagerato, rispetto al merito, il servizio di sgombero neve. Mi rispondesti sostanzialmente che accontentare tutti non è facile, dato che taluni pretenderebbero che lo spazzaneve girasse in lungo e in largo ininterrottamente dalla caduta del primo fiocco sino alla fine della nevicata, mentre altri (come il sottoscritto) si “accontenterebbero” anche dell’opzione “zero passaggi”. Pur a malincuore convenivo con te che in effetti – essendo una comunità di persone fatta di tante teste e conseguentemente di tante idee – la tua giustificazione dell’operato dalle maestranze comunali con riferimento al servizio anzidetto, potesse anche stare in piedi. Sempre in quella occasione ti avevo anche riferito che lo sconquasso provocato dai passaggi reiterati degli sgombraneve con lama a terra aveva provocato decine e decine di profonde crepe nell’intonaco interno di casa mia tanto da dover far fresare e poi “cucire” le stesse mediante applicazione di speciali reti sulle tramezze e quindi imbiancare nuovamente i locali. E difatti così è stato. Restando in argomento, grazie a questo “bizzarro” andamento climatico pensavo di non doverti più disturbare dato che l’assenza di significative precipitazioni nevose in paese mi ha sinora risparmiato ulteriori sconquassi alla casa. Ma stamattina, inopinatamente, proprio mentre sopraggiungevo da Tesero in bici sul luogo di lavoro a Piera ed incrociando l’ “Unimog” del Comune che stava partendo con un carico di ghiaia non ho potuto non pensare che forse, oltre ad assecondare le pretese di parte della cittadinanza, in realtà ci sia anche da parte vostra la “necessità” di fare a prescindere. Perché, se mi concedi la critica, non riesco a capire che senso abbia inghiaiare le strade comunali considerato lo straordinario! accumulo di neve (1,5 mm distesi qua e là) che al risveglio tutti abbiamo potuto ammirare lungo le vie. Come ti dicevo sopra stamattina mi sono recato al lavoro regolarmente in bici (non col 4 x 4!!) percorrendo 2,5 chilometri di strada parte in paese e parte sullo stradone senza alcun problema. Mi viene davvero il dubbio che voi agiate esclusivamente per riflesso condizionato senza mai considerare preventivamente l’opportunità di tale agire. E mi rendo ben conto che concluso il periodo dedicato agli abbellimenti natalizi (da metà novembre all’ Immacolata), senza un goccio di neve da martoriare e quest’anno pure senza il presepio da allestire, le maestranze comunali si siano trovate presto disoccupate, visto che da San Martino a Pasqua queste sono normalmente le attività che più le impegnano. E altresì penso che mai come questa volta (maledetta l’idea di trasferire il Presepio a Roma!) delle anzidette maestranze risulti addirittura imbarazzante giustificarne la presenza. Ma con un po’ di fantasia e di buona volontà proprio in questo periodo di “fiacca” si potrebbero fare innumerevoli e necessari lavori diversi (sistemazioni stradali di campagna, ripuliture incolti, manutenzioni varie, eccetera) ed occupare gli uomini e i mezzi con maggiore profitto e soprattutto nel maggior interesse della collettività che li paga.
Ciao.
Euro
Nessun commento:
Posta un commento