Raramente capita di poter leggere sull’albo comunale, altrimenti chiamato albo pretorio, qualcosa di veramente interessante. Non a caso i pochi lettori che si cimentano con l’arida e spesso astrusa prosa burocratica dei resoconti amministrativi, dopo qualche sbirciata qua e là se ne vanno generalmente senza manifestare il benché minimo entusiasmo. Qualche sera fa però, soffermandomi davanti alla bacheca comunale, tra le pagine delle tante deliberazioni, ho notato con sorpresa qualcosa di davvero insolito e appunto interessante. Si trattava di una mozione sul "bene" acqua, promossa dal consigliere Alberto Carpella. Nonostante la scarsa luce e i riflessi sul vetro che impedivano un’agile lettura me la sono letta con attenzione. E alla fine, condividendone appieno il contenuto e constatando però che la “presa d’atto” del documento da parte del Consiglio comunale era stata condizionata dalla pretesa (accordata) di una sua parziale revisione chiesta dal consigliere De Godenz e dal Sindaco, non ho potuto non rifugiarmi in alcune amare considerazioni.
La questione portata all’attenzione del consesso comunale dal consigliere d’opposizione è come si dice “di pubblico dominio” e pertanto sarebbe ben logico e scontato aspettarsi che un pubblico amministratore (massimamente di un ente territoriale) avesse la massima consapevolezza del problema e agisse conseguentemente. Qui così però non è. La mozione come una perfetta cartina di tornasole ha smascherato (per l’ennesima volta) la spudorata faccia tosta di chi (da troppo tempo!!!) ci amministra: più esattamente di chi realmente batte il pugno sul tavolo dell’amministrazione e impone il suo volere. Il documento infatti è si stato approvato dal Consiglio, ma decurtato di ogni riferimento alla nostra realtà geografica. Come a dire che qui la questione non si pone. E' un problema planetario che per grazia ricevuta a Tesero fa eccezione. "Per favore non tiriamo in ballo il paese dei presepi, qui l’acqua c’è sempre stata e sempre ci sarà. I problemi riguardano altri, non noi. Noi siamo stati a Roma, dal Papa, gli abbiamo portato un presepe, lo abbiamo gratificato con la musica della nostra banda musicale, gli abbiamo cantato Signore delle Cime, come potete pensare che qui a Tesero l’acqua sia un problema? Qui si lavora, l’acqua serve, diamine! Ma che vi viene in mente! Scherziamo? No, no. Non possiamo accettare che qui l’acqua diventi un problema. E lo sci? E Pampeago? E il Centro del fondo? Ma siamo impazziti! Carpella, tu hai ragione, ma per l’amor di Dio cancella quei due toponimi: Cermìs e Gardoné. "
Ecco svelato lo straordinario "provincialismo" della nostra “politica”. Come si riuscirà a far maturare una collettività amministrata da siffatti personaggi? A sperare in una minima riforma dei comportamenti collettivi, a far prendere urgente consapevolezza dei gravissimi problemi incombenti? Se da 25 anni siamo prigionieri di un cameriere! Della sua presunzione, della sua ignoranza e della sua prepotenza.
Ecco svelato lo straordinario "provincialismo" della nostra “politica”. Come si riuscirà a far maturare una collettività amministrata da siffatti personaggi? A sperare in una minima riforma dei comportamenti collettivi, a far prendere urgente consapevolezza dei gravissimi problemi incombenti? Se da 25 anni siamo prigionieri di un cameriere! Della sua presunzione, della sua ignoranza e della sua prepotenza.
Il limite della “democrazia” è tutto qui. Ma basta e avanza!!!
l'Orco
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