20/11/20

'TALIANI!

Quando l'emergenza Covid passerà, «riprenderemo la nostra vita con la foga del drogato per cui è finita l'astinenza», senza aver imparato nulla. E nel frattempo, nonostante una pandemia che fa «200 morti al giorno», continuerà a guidarci «l'individualismo sfrenato» che contraddistingue una società che «non ha mai avuto il senso di comunità». È con sguardo severo e preoccupato, e toni accesi, che Umberto Galimberti, filosofo, psicoanalista e antropologo, descrive l'Italia che vive la seconda ondata di contagi. 



IL GOVERNO CHIUDE I RISTORANTI ALLE 18 E GLI ITALIANI VANNO A CENA A SAN MARINO. COSA RACCONTA QUESTO ATTEGGIAMENTO? 

«Il nostro individualismo. Si deve capire che la città viene prima dell'individuo, ma noi italiani cittadini non lo siamo ancora, siamo solo familiari, anche per ragioni storiche. Fino a 150 anni fa eravamo dominati da potenze straniere e lo Stato veniva percepito come un nemico da fregare. Un'impostazione che è rimasta, lo dimostra l'evasione fiscale. Non c'è senso della collettività, ma questa è una cultura che non si inculca in un anno perché è capitata una disgrazia, si insegna a scuola. E l'Italia le scuole le chiude». 

SE SI TORNASSE ALLA DIDATTICA A DISTANZA OVUNQUE? 

«Chiudere le scuole è la decisione più disgraziata, la più folle. C'è da infuriarsi davvero. Francia e Germania chiudono tutto ma non quello. La scuola a distanza non esiste. Il problema sa qual è? Che all'Italia dell'istruzione non è mai fregato nulla. Basta pensare che, dati Ocse, il 70% degli italiani non capisce quello che legge. Sono i luoghi della movida che andavano chiusi già a giugno: i giovani hanno avuto un atteggiamento irresponsabile». 

LA SCORSA PRIMAVERA C'ERA CHI DICEVA CHE DALLA PANDEMIA SAREMMO USCITI MIGLIORI. CHE SOCIETÀ CREDE CHE TROVEREMO? 

«Il Covid ci ha offerto la possibilità di riflettere su noi stessi, sulla qualità dei nostri affetti, e non lo abbiamo fatto. Vivere a propria insaputa è la cosa peggiore del mondo ma purtroppo non ci interessa. Questa società rammollita va ribaltata dalle fondamenta. La gente si ribella contro il governo quando il nemico è il virus». 

VANDALISMI A PARTE, COSA PENSA DELLA RABBIA E DEL MALCONTENTO ESPRESSI NELLE PIAZZE? 

«Penso che in questo momento, in cui stiamo andando verso un nuovo lockdown, ci sia solo da sopportare. Se ciascuno di noi è potenzialmente portatore del male, come si fa a riunirsi? Le manifestazioni sono luoghi di infezione». 

MOLTI IMPRENDITORI PERÒ SONO IN GINOCCHIO. 

«Se alla nostra economia bastano due mesi di stop per crollare significa che è fragilissima. Questa pandemia deve farci riflettere sul nostro sistema economico: è giusta una società fondata sul denaro? Che calcola solo ciò che è utile? Non possiamo fermarci alla schiuma del mare, dobbiamo guardare gli abissi. Davvero non vogliamo rinunciare ad andare al ristorante? Ma che idea abbiamo dell'umanità?». 

AD APRILE AVEVA DETTO CHE NON SIAMO PIÙ CAPACI DI DARE UNA PAROLA DI CONFORTO A CHI SOFFRE E CHE ABBIAMO PERSO LA RELAZIONE CON LA MORTE. 

«Ed è ancora così. I tanti morti per noi non sono morti ma numeri di morti. Capiamo solo se la tragedia ci tocca personalmente, e a volte neanche in quel caso. Magari alla morte di un anziano c'è chi pensa all'eredità». 


Elisabetta Pagani - La Stampa 




6 commenti:

  1. Un mio intervento a proposito. Grazie dell'ospitalità

    In queste settimane noi cittadini dobbiamo districarci tra DCPM, ordinanze provinciali e comunali. Non è un compito agevole,visto che a volte le norme emanate non sono sempre di limpida interpretazione. Di fronte ad un'emergenza collettiva è bene comunque raccogliere l'invito del Presidente Mattarella ed essere pronti a fare, responsabilmente, ciascuno la propria parte. Ci troviamo di fronte ad un'emergenza che interessa l'intera collettività ed è giusto, a mio modesto parere, che ognuno rinunci a qualcosa per garantire alla comunità una maggiore sicurezza. Ciò premesso è anche doveroso che il livello politico-amministrativo sia chiaro e diretto nell'informare la cittadinanza sull'oggettiva situazione. Non è sfuggita ad esempio a me, come a molti miei concittadini , la leggerezza con la quale la Sindaco di Tesero Ceschini, nell'arco di tre giorni, ha rilasciato dichiarazioni contraddittorie sulla situazione sanitaria del borgo fiemmese. In un primo comunicato stampa, seguito da un'audio diffuso alla cittadinanza, la Ceschini ha affermato che la situazione sanitaria a Tesero è seria ma non desta preoccupazione, in quanto per determinare l'indice di contagiosità si prendono in considerazione i soli esiti positivi dei tamponi molecolari ( a Tesero, attualmente, 50 su una popolazione di 2989 abitanti ). Peccato che la Sindaca abbia dovuto, poco dopo, smentirsi in quanto in realtà sono considerati nel conteggio anche gli esiti positivi dei rapidi che, in Trentino, risultano in media numericamente ben superiori a quelli molecolari. Visto che con 90 persone positive scatterebbe a Tesero la zona rossa la leggerezza della Sindaca Ceschini rischia di confinare direttamente con l'irresponsabilità. Chi si prende carico della responsabilità di guidare un Comune non può affrontare questioni molto serie con superficialità. Invito quindi la Sindaca di Tesero ad informare con chiarezza ed oggettività la popolazione, anche in considerazione del fatto che, se la stagione turistica – come da molte parti è richiesto – inizierà il prossimo 18 dicembre alla delicata situazione sanitaria teserana si andrà ad aggiungere un ulteriore potenziale rischio derivante dalla presenza degli ospiti. Forse sarebbe anche il caso di seguire l'esempio della vicina amministrazione comunale di Cavalese che ha ben pensato di dare il via ad una mappatura in profondità del livello dei contagi. Come sopra ho affermato ciascuno deve prendersi in carico precise responsabilità, che diventano necessariamente più importanti se si è alla guida di un'amministrazione comunale. Non è questo il momento di poterci permettere il lusso dell'ignoranza, per il benessere di tutti noi.

    Maurizio Zeni

    già Sindaco di Tesero

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  2. Egregio Sig. Maurizio,
    ho espresso tutte le mie perplessità, che ricalcano le Sue, in interventi virtuali sui social tra ieri e l'altro ieri.
    Sono rimasta, a dir poco, basita dalla comunicazione scritta - l'ennesima fredda letterona- della Sindaca Ceschini pubblicata ieri, ancora approssimativa, contenente informazioni non propriamente corrette, e che mi ha enormemente amareggiata per ilbcontenuto di palese priorità all'autoassolvimento del proprio operato (che in una comunicazione riferita al dramma che Tesero sta attraversando, non si sarebbe dovuta nemmeno subodorare).
    Anch'io, come Lei, osservo Cavalese e mi chiedo per quale motivo l'amministrazione comunale teserana stia invece dando prova di tale incapacità d'assumersi la piena responsabilità di scelte necessarie e tempestive.
    Ho l'impressione, molto sgradevole, che il paese sia appeso ad un immobilismo di cui non riesco a comprendere l'origine: se sia superficialità, come ravvisa Lei, o incompetenza, immaturità istituzionale, arroganza, ignoranza.
    Davvero, non so.
    Ma ne sono sempre più delusa. Oltre che, ovviamente, preoccupata.
    Come Lei infine fa notare, a queste condizioni parlare di partenza della stagione invernale, fa veramente presagire gran brutti scenari.
    Tatiana Deflorian

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  3. Gentile Signora Tatiana, forse è il caso di iniziare da subito a costruire un'alternativa a questa amministrazione comunale: anch'io ritengo vi sia molta ignoranza accompagnata da tanta tanta supponenza. Non credo che Tesero e i teserani meritino questo. Si è votato da poco ma tra qualche anno si tornerà a votare. Costruiamo insieme un'alternativa valida !

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  4. Condivido ogni singolo pensiero dei Sig.ri Zeni e Deflorian. E' molto che mi domando a che gioco stia giocando la Sindaca. Probabilmente l' incompetenza insieme a tanta supponenza e presunzione la fanno da padrona. Lo si denota dalla gestione di questa terribile emergenza sanitaria.Sono teserana da Ben 29 anni, ho tanta nostalgia di quel che era Tesero fino ad una decina di anni fa. Peccato.... perche' Tesero Dovrebbe essere il Fiore all occhiello della Valle ed invece, gia' da qualche anno, e' diventato un paese spento, ipocrita e Male amministrato. E questo, mi provoca tanta, tanta tristezza. Oltre che una gran delusione. Non ho la presunzione di sapere o conoscere perche' tutto cio' ma sicuramente, l' attuale Sindaca, non mi rappresenta, non e' la Mia Sindaca. Volentieri,costruirei insieme al Sig.Zeni un alternativa valida e completamente diversa.

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  5. È con ancora maggiore amarezza che oggi mi ritrovo ad osservare il paese di Tesero.
    E mi rendo conto di essere passata da una sorta di "beata ingenuità" - che indubbiamente mi è stato possibile coltivare causa mio stile di vita così socialmente defilato - ad una pesante consapevolezza sullo stato democratico del paese.
    Ho seguito in streaming ieri tutto il Consiglio Comunale, e ne sono rimasta disgustata.
    Uno spettacolo così misero e meschino, non me lo sarei mai aspettato.
    Quella squadra capeggiata da una sindaca a cui io ho deciso di dare la mia fiducia, scegliendoli nella mia preferenza elettorale, non mi rappresenta in alcun modo nelle pretese che esprime e nella loro implicita incoerenza, nell'infantile atteggiamento di rimprovero, persino in un'aggressività che mi ha lasciata attonita ed offesa e che le credevo estranea.
    Mi rammarica prendere atto che questa amministrazione manchi evidentemente dell'umiltà che ogni carica pubblica, a mio avviso, richieda.
    Mettersi al servizio di una comunità comporta inevitabilmente l'esposizione a critiche, contrapposizioni, dubbi che tutti dovrebbero essere conferma di uno stato vitale, e non vegetativo, di uno spirito democratico.
    Ma da ciò che ho visto ieri, da exploits anche scomposti e prepotenti della maggioranza, la mia impressione oggi è che questa amministrazione comunale non incarni i miei più alti ideali di rispetto, democrazia, trasparenza, maturità istituzionale e politica.
    La grave situazione sanitaria in cui versa Tesero ha occupato ieri l'ultima porzione del Consiglio Comunale: a mio avviso sarebbe dovuta essere prioritaria rispetto agli altri punti dell'ordine del giorno, ma mi rendo tristemente conto che, per come sindaca e suoi consiglieri avevano intenzione di trattare l'argomento, ritenendo opportuno in quella sede dare ampio spazio a risentimenti astiosi per le DOVUTE critiche ricevute, avrebbe reso troppo tossico e velenoso il confronto successivo.
    La sindaca si è dilungata in un interminabile monologo che ha sì fornito informazioni necessarie per aggiungere qualche tassello in più alla conoscenza della confusa, scriteriata ed approssimativa gestione della pandemia nella nostra provincia, e per cui un'amministrazione comunale ha ben pochi strumenti per porvi rimedio, ma che è stato maggiormente incentrato sull'irritazione per essere stata oggetto di critiche.
    Il consigliere di minoranza Volcan ha avuto tutto il mio virtuale sostegno quando, dopo un'attesa civile e rispettosa che la sindaca finalmente giungesse a conclusione, ha cercato di intervenire per confutare le accuse che alla minoranza erano rivolte, e si è sentito redarguire con un infelice "qui basta lo dico solo io, perché io sono il sindaco!". Dopo questo monologo la minoranza è stata zittita, insultata, messa in un angolo da un fronte compatto di maggioranza evidentemente non aperta al dialogo quando si tratta d'essere contrapposta.
    In passato ho più volte dissentito sui modi irruenti, ai miei occhi fuori luogo ed eccessivi, anche speculativi, del capo di minoranza di criticare l'operato della maggioranza.
    (Segue...)

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  6. Ma nel caso specifico della crisi sanitaria che stiamo attraversando, quanto espresso e richiesto dalla minoranza ha raccolto la mia condivisione e sostegno. E quanto palesato ieri dai Consiglieri di minoranza Volcan e Deflorian, ha ulteriormente convinto la mia sensazione che qui a Tesero l'amministrazione comunale si sia mossa male in questa seconda ondata.
    Concludendo: ciò che ho visto ieri non mi è piaciuto per niente e non mi ha riappacificata con i dubbi che ho dovuto fronteggiare con me stessa in queste ultime settimane per la mia scelta elettorale.
    Da parte mia un apprezzamento indubbiamente dovuto per ciò che la maggioranza ha fatto, ma ancora viva la critica per tutto ciò che non ha fatto e la delusione per ciò che ho dovuto comprendere ieri.
    Mi auguro davvero che il clima che si è instaurato ieri tra le due parti opposte non sarà il leit motiv di questa legislatura.
    Oltre ad essere controproducente per tutti, sarebbe oltremodo squallido.
    Tatiana Deflorian

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