In
altri tempi, l'inserimento nel programma di consiliatura di uno
smerdisterio canino, peraltro già in fase realizzativa, avrebbe
potuto rappresentare la classica buccia di banana sulla quale
scivolare rovinosamente. Questa volta però non accadrà. L'azzardo
di localizzare il nuovo recinto sgambatura quadrupedi
d'accompagnamento in località Aleci, non produrrà contraccolpi
significativi nella corsa alla poltrona numero uno di palazzo
Firmian. Con le Olimpiadi alle viste e il signor P in rampa di lancio
per ricoprirne il ruolo di feldmaresciallo del settore
'nordico', Ceschini si trova in una botte di ferro: sarà la sindaca
uscente, molto probabilmente, a risedersi su quella sedia. Nessuna
rivoluzione, nessun cambiamento: come dicono i pagliacci, a Palazzo c'è bisogno di
continuità! Tra qualche giorno quindi i
classici sms d'intimidazione, pardon, d'invito del nostro
sommo rappresentante politico arriveranno copiosi ai cellulari degli
associati paesani: bandisti, pompieri, cortaioli, coristi,
cornaccisti, astronomisti, presepisti, eccetera. Perché a Tesero il
voto popolare è sempre stato un voto... pastorale e da sempre (unica
eccezione la tornata del 2010 con la vittoria di Francesco Zanon) la
maggioranza del gregge vota chi il pastore indica di votare!
Dunque,
tranquilli. La sindaca parte in prima fila. E, dando a Cesare quel
che è di Cesare, non solo per merito altrui. Ci ha messo del suo!
Eccome. Dalla fine della serrata pandemica in avanti è stata una
corsa frenetica all'assegnazione e realizzazione di lavori. Quindi,
se il metro di giudizio è solo quello del fare, a prescindere, le
credenziali per una riconferma, anche senza la spinta del suo santo
in paradiso, ci sono.
Ma,
tornando alla realizzazione dell'area ricreativa per cani, in paese
la questione ha innescato una violenta polemica tra fautori e
detrattori, con ripercussioni anche a palazzo. Tant'è che, onde
prevenire una possibile emorragia di voti, la nostra prima
cittadina, con mossa ardita a mezzo stampa, non ha esitato a tirare
in ballo post mortem il presunto ideatore dell'opera.
Così,
commissionando un articolo uscito lo scorso 4 settembre su L'Adige,
nel tentativo di non perdere consenso, ha pensato bene di addolcire
la pillola. Effetto boomerang? Chissà! Lo capiremo il prossimo 22
settembre ad urne aperte. Di certo non ha fatto una bella figura,
aggiungendo un'altra gaffe a quella della sua candidata Varesco.
Scomodare i morti per giustificarsi con la cittadinanza ci pare
oltremodo irrispettoso e di cattivo gusto. Un primo cittadino serio
dovrebbe assumersi la piena e diretta responsabilità di ciò che la
sua amministrazione decide di fare o di non fare: chi non può più
parlare ed esplicitare le sue motivazioni lo si lasci in
pace!
L'Orco
Ottimo articolo. Mi auguro che venga letto e compreso dalle tante persone di Tesero, che sono stufe dell’arroganza veramente irritante della Sindaca & C. e che provochi davvero quell’effetto boomerang da te indicato.
RispondiEliminaSpero tanto i cittadini di Tesero che, da sempre hanno gli occhietti socchiusi e cisposi, abbiano finalmente l' apertura mentale per capire che saremmo ancora nelle mani di una delle Sindache più irritanti, presuntuose e false mai avute. Lo sa molto bene che purtroppo ha avuto a che fare con la stessa. Si evince anche dal fatto che si è circondata di alcuni candidati....falsi. Spregevole l'idea di far ricadere la colpa di ciò che ha messo in atto ad una persona che non c'è più. Una caduta di bassissimo stile, vergognoso. Del resto doveva trovare un escamotage per passare ancora la sua di faccia di bronzo. Complimenti invece per l'articolo, ben costruito e scritto come sempre.
RispondiEliminaCondivido in pieno lo scritto delle due persone che hanno scritto prima di me... E, a parte il cattivo gusto dell'articolo scritto in questo periodo di elezioni, trovo alquanto ridicola l'idea dell'area che si sta creando... A parte l'enorme spesa, in un paese come Tesero, circondato da prati e boschi, a che serviva???? Non era meglio pensare di usare quei soldi x rimettere a posto le tante strade trascurate nel tempo? Capirei l'area in una città, dove il verde è limitato, ma qua da noi....E parlo da persona con cane al seguito..
RispondiEliminaSindaca alquanto irritante,anche solo per quel sorriso finto stampato in faccia.Peggio ancora sapere che ha tenuto informati i suoi genitori su qual si voglia problema comunale,dando a loro la possibilita'(successo piu' volte)di aggredire verbalmente chiunque avesse osato contestare l'operato della figlia sindaca.
RispondiEliminaEppure noi, popolo bue ,saremo ancora cosi ciechi da portarla sul podio di nuovo.Peccato.
Non conoscevo questo blog, l'ho scoperto da un'amica virtuale. Molto interessante e veritiero ! Avanti così! Peccato i tanti commenti siano anonimi come del resto farò io ma si sa, parlare a Tesero significa scavarsi la fossa.
RispondiEliminaBuongiorno, vorrei raccontare la verità scomoda che mi è accaduta. Una volta per tutte ma credo che non mi bastino i 4096 caratteri. Chiedo come posso fare. Lascio la mia mail: sabrilusu3@gmail.com
RispondiEliminaGrazie e saluti
Buongiorno, dividerò i miei scritti in vari commenti perchè troppo lungo. Vorrei esporre la verità di quanto mi è successo grazie alla Sindaca e amministratori vari. Da alcuni paesani sono stata guardata male perchè non conoscevano realmente i fatti. Nel 2016 apro un attività commerciale a Tesero, di fronte all albergo della fam. della Sindaca. Tutto bene. A dicembre 2019 decido di spostare la mia attività nella via di maggiori negozi per avere più visibilità. Alla nuova apertura con inaugurazione non si presenta nessuno dell amministrazione comunale. La sindaca neppure è venuta nel mio negozio i mesi a venire.Tutto molto bene fintanto un bel dì, ossia 10 gg prima dell inizio dei lavori pubblici nella via, si presenta a me e alle mie clienti, il vicesindaco che afferma che il tal giorno sarebbero cominciati i lavori delle tubazioni con una durata di 60 gg. Un avviso orale, senza cartelli nè soprattutto una assemblea preliminare. Dopotutto, è la via con maggiori attività commerciali, la legge dice che avrebbero dovuto avvisare tramite assemblea almeno un mese prima. Non avendo avuto il tempo materiale di cercare un eventuale altro posto dove esporre i miei capi, sono rimasta al civico 14.Il vicesindaco mi rassicura che il negozio potrebbe subire una chiusura di uno, massimo due giorni. Va bene... Iniziano i lavori. Io comincio a lavorare molto meno poiche' le mie clienti, sapendo dei lavori, andavano altrove. Vicino al mio negozio trovano un problema, il mio negozio è assolutamente impraticabile per ben 11 gg. Giorni in cui l amministrazione non fa nulla per venirmi in aiuto. Nessun cartello, nessuna passerella... queste, vengono messe in modo molto precario solo dopo che io ho continuamente mandato lettere non lette e un paio di rimostranze alla Sindaca stessa. Ho capito però avere fatto un errore. Secondo loro sarei dovuta stare zitta. La Sindaca dava tutta la responsabilità al vicesindaco e al direttore lavori. Il vicesindaco,dal canto suo, davanti a me e ad altri testimoni, dava tutta la responsabilità alla Sindaca... Intanto io non lavoravo e continuamente perdevo soldi e il mio unico lavoro e sostentamento. Chiedo un ulteriore colloquio, da cui emerge che posso chiedere un risarcimento solo tramite avvocato oppure un indennizzo tramite l assicurazione del Comune. Il mio negozio continua a non lavorare, io continuo a lamentarmi oltre che a trovarmi a fare altri due lavori serali. In una pizzeria e come lavapiatti in un ristorante. Esce un articolo della Sindaca sul giornale che più falso non si poteva. ho le prove delle sua falsità sul mio cell, dai suoi messaggi e foto fatte. Io rispondo con un ulteriore articolo dove purtroppo, un titolista da strapazzo, indica pure tutti gli altri commercianti che poi si sono scagliati verso di me. Nell articolo parlavo SOLO di me. E' tutto nelle mani del mio avvocato. Dopo un paio di giorni veniamo invitati ad una serata informativa sullo stato dei lavori. Ci sono pure io. Lì, in quella sala, la Sindaca e il Vicesindaco si scagliano su di me, mettendomi in bocca parole che nemmeno avevo mai detto, facendo in modo che le persone presenti mi prendessero a brutte parole. Quella sera, fuori dalla sala un paio di persone mi aggredirono verbalmente dicendomi che ,dopo 29 anni, ero ancora un ospite a Tesero e che dovevo tornare da dove ero venuta... mi dissero che se era vero che io e mio marito ci separammo perchè lui mi picchiava, aveva fatto bene a picchiarmi. Preciso che mio marito, che amo alla follia, MAI MAI MAI ha alzato un dito su di me. Ha sempre cercato di trattarmi come una principessa.Per me, è stato devastante.. Dopo qualche giorno mi arrivarono due lettere minatorie, una in negozio ed una nella bussola di casa che purtroppo ritirò mia figlia... mi sollecitavano a non presentarmi alla serata del Comune in Sala Bavarese sennò sarei finita all ospedale. Feci denuncia ai Carabinieri e quella sera, mi presentai alla serata con un Carabiniere. Ero praticamente sotto scorta.
RispondiEliminaII Parte. Venni a sapere da alcuni cittadini che se chiedevo l indennizzo, sarei gravata sulle loro spalle e spese. M invitarono ancora a chiudere e ad andarmene. Io... per non gravare su di loro, presi la decisione di andare a lavorare tutta l estate in Sicilia, allontanandomi da mia figlia per cercare di recuperare qualche soldo.. non bastò.. chiesi allora al mio avvocato di fare domanda per l indennizzo tramite assicurazione. Dopo mesi, il Comune non inoltrò nulla all assicurazione. Così, il mio avvocato, preso dallo spregio, chiese il risarcimento. Io non so se vincerò questa causa perchè so, che una causa contro un Comune sopratutto come quello di Tesero... Il risarcimento lo chiesi solo nel mese di fine ottobre quando, per la seconda volta, mi richiusero la strada e quindi il negozio per la messa in opera dei bolognini.
RispondiEliminaIII terza e ultima parte. a strada finita, notai che gli operai avevano messo e appoggiato tutta la loro attrezzatura coperta da un telone proprio davanti alla porta d ingresso del negozio per più giorni. non un metro avanti, non uno indietro. Corsi dal vicesindaco a chiedere di poterlo spostare, mi rispose che lo avrebbero fatto entro qualche ora. Il giorno dopo era ancora lì, passò un operaio a cui chiesi spiegazioni, ancora una volta io non potevo lavorare....! la sua risposta fu : Mi spiace ma sono direttive del Comune....
RispondiEliminaL umiliazione, la tristezza, la delusione non fecero dormire per giorni interi e non riuscivo a smettere di piangere... pensavo al mio futuro e a quello di mia figlia. Non volevo scappare da un paese dove vivevo ormai da 28 anni e che amavo ma l impossibilità di andare avanti fecero in modo che io il 31 dicembre 2019 chiusi per l ultima volta e per sempre quella porta.....
"La nostra missione è lavorare insieme per Tesero e la sua gente".... Così è scritto in continuazione sull'opuscolo recapitato in ogni famiglia dalla sindaca Ceschini.... Ma sicuramente nel caso della signora, non è stato così...e non è un caso isolato.Purtroppo a Tesero, come in tutta la valle d'altronde,non sei più libero di dire il tuo pensiero senza aver ritorsioni o essere additato x quello che rema contro.... E non ci si rende conto invece che, tante teste e tante idee possono essere una ricchezza all'interno del paese.Il pensiero di pochi DEVE essere il pensiero di tutti... Altrimenti sei tagliato fuori...
RispondiEliminaDetto tutto nell'articolo e nei commenti dei lettori.
RispondiEliminaBuon giorno a tutti. Mi chiamo Anita e sono la sorella di Enrico Vinante. Mi sento in dovere di dire la mia rispetto all'articolo scritto dalla Casa dell'orco perchè contiene un'imprecisione di fondo sulla quale è costruito tutto il testo.
RispondiEliminaNel 2015, anno in cui l'attuale amministrazione ha vinto le elezioni, anche mio fratello ha partecipato, candidandosi, ai tavoli di lavoro per la costruzione del programma elettorale per la lista "Per Tesero e la sua gente". Il suo entusiasmo, che ha sempre dimostrato per qualsiasi attività intrapresa nella sua vita, lo ha portato ad accettare la proposta di lavorare con questo gruppo nel quale ha trovato sintonia d'intenti e di pensieri. Ricordo ancora come fosse ieri, il giorno in cui, dopo la serata di lavoro con i partecipanti ai tavoli, mi ha annunciato il lancio dell'idea di poter creare a Tesero l'area sgambatura cani. Enrico aveva individuato, a mio avviso, un bisogno che Tesero e i suoi tanti turisti avevano: quello di poter avere uno spazio regolamentato, sicuro e protetto per poter far correre ...
i cani da compagnia. Se ci pensiamo, i cani da caccia, hanno la possibilità di essere addestrati all'attività venatoria e ciò è regolato sia negli spazi che nei periodi, ma questo per tutti gli altri cani non è contemplato ad oggi nel paese di Tesero. Chiamare questo spazio "smerdisterio" è davvero riduttivo. Qui i nostri amici quadrupedi potrebbero seguire il loro istinto, tanto caro agli animalisti e cioè la loro necessità di correre a perdifiato e giocare con il loro padrone il quale non avrebbe la paura costante della macchine o delle multe. Perchè altrimenti quale potrebbe essere un'altra soluzione sensata? Propongo di vietare l'acquisto o l'adozione di cani da compagnia, così si risolverebbe il problema. Aldilà delle battute, mi pare poco corretto e profondamente sbagliato accusare la sindaca di voler strumentalizzare il fatto che Enrico non ci sia più per non giustificare la creazione di questa nuova opera pubblica. Io non faccio parte dell'amministrazione e nè io nè purtroppo Enrico abbiamo partecipato alla stesura del progetto; rispetto all'individuazione dello spazio, alla metratura, alle regole che lo sottendono, se ne può discutere certamente, ma in virtù della verità devo sottolineare che sì, Elena Ceschini ha ragione quando dice al giornale che l'idea è partita da Enrico. Bastava venire da me e dalla mia famiglia per chiedere informazioni rispetto a questo ed allora si sarebbe potuto scrivere l'articolo non sul chi, ma criticando, se vogliamo, il come. Buona giornata a tutti Anita Vinante
RispondiEliminaSi può fare campagna elettorale in questo modo ? Avevo inviato ai quotidiani locali l'articolo che pubblico qui interamente. Le redazioni, vista la campagna elettorale in corso, hanno deciso di non riportarlo. Io lo condivido con voi 🙂
RispondiEliminaIn questi giorni i candidati alle elezioni comunali cercano di presentarsi all’elettorato nel modo più accattivante possibile, facendo largo uso dei social. La tecnologia ha reso obsoleti i programmi a stampa. Uno strumento democratico quello dei social, facilmente utilizzabile da chiunque, che rende più facile il contatto con il pubblico. Non tutti i candidati sembrano però rendersi conto che l’approccio con l’elettorato deve essere minimamente corretto. Quanto accaduto a Tesero recentemente può valere come esempio di come non utilizzare i social per fare propaganda elettorale. Giulia Varesco, componente della lista che propone come candidata Sindaco Elena Ceschini ha pubblicato sul suo profilo face book un’accattivante presentazione. Anche troppo limata nella forma, tanto da incuriosire un censita che, dopo attenta ricerca, è riuscito a dimostrare che la presentazione della Varesco è in realtà sostanzialmente copiata da quella di Giuseppe Paruolo, candidato per il partito democratico alle recenti elezioni regionali in Emilia-Romagna. A parte il fatto che la specificità emiliano-romagnola non è esattamente quella fiemmese e sorvolando sul fatto che il candidato romagnolo potrebbe avanzare alla giovane teserana richieste di risarcimento per plagio, il vero tema sul quale riflettere è il seguente: come può un candidato rivolgersi all’elettorato in maniera così poco corretta ? Qualcuno ha consigliato alla Varesco di rimuovere dal profilo face book la presentazione “taroccata” ( che in effetti non compare più sul profilo ) ma la sostanza non cambia. E’ sacrosanto e direi doveroso che i candidati presentino all’elettorato il loro profilo, la loro esperienza, le loro competenze, le loro motivazioni per impegnarsi nella cosa pubblica. Ad un’unica condizione, che siano le loro
Si può fare campagna elettorale in questo modo ? Avevo inviato ai quotidiani locali l'articolo che pubblico qui interamente. Le redazioni, vista la campagna elettorale in corso, hanno decisio di non riportarlo. Io lo condivido con voi 🙂
RispondiEliminaIn questi giorni i candidati alle elezioni comunali cercano di presentarsi all’elettorato nel modo più accattivante possibile, facendo largo uso dei social. La tecnologia ha reso obsoleti i programmi a stampa. Uno strumento democratico quello dei social, facilmente utilizzabile da chiunque, che rende più facile il contatto con il pubblico. Non tutti i candidati sembrano però rendersi conto che l’approccio con l’elettorato deve essere minimamente corretto. Quanto accaduto a Tesero recentemente può valere come esempio di come non utilizzare i social per fare propaganda elettorale. Giulia Varesco, componente della lista che propone come candidata Sindaco Elena Ceschini ha pubblicato sul suo profilo face book un’accattivante presentazione. Anche troppo limata nella forma, tanto da incuriosire un censita che, dopo attenta ricerca, è riuscito a dimostrare che la presentazione della Varesco è in realtà sostanzialmente copiata da quella di Giuseppe Paruolo, candidato per il partito democratico alle recenti elezioni regionali in Emilia-Romagna. A parte il fatto che la specificità emiliano-romagnola non è esattamente quella fiemmese e sorvolando sul fatto che il candidato romagnolo potrebbe avanzare alla giovane teserana richieste di risarcimento per plagio, il vero tema sul quale riflettere è il seguente: come può un candidato rivolgersi all’elettorato in maniera così poco corretta ? Qualcuno ha consigliato alla Varesco di rimuovere dal profilo face book la presentazione “taroccata” ( che in effetti non compare più sul profilo ) ma la sostanza non cambia. E’ sacrosanto e direi doveroso che i candidati presentino all’elettorato il loro profilo, la loro esperienza, le loro competenze, le loro motivazioni per impegnarsi nella cosa pubblica. Ad un’unica condizione, che siano le loro
Si può fare campagna elettorale in questo modo ? Avevo inviato ai quotidiani locali l'articolo che pubblico qui interamente. Le redazioni, vista la campagna elettorale in corso, hanno decisio di non riportarlo. Io lo condivido con voi 🙂
RispondiEliminaIn questi giorni i candidati alle elezioni comunali cercano di presentarsi all’elettorato nel modo più accattivante possibile, facendo largo uso dei social. La tecnologia ha reso obsoleti i programmi a stampa. Uno strumento democratico quello dei social, facilmente utilizzabile da chiunque, che rende più facile il contatto con il pubblico. Non tutti i candidati sembrano però rendersi conto che l’approccio con l’elettorato deve essere minimamente corretto. Quanto accaduto a Tesero recentemente può valere come esempio di come non utilizzare i social per fare propaganda elettorale. Giulia Varesco, componente della lista che propone come candidata Sindaco Elena Ceschini ha pubblicato sul suo profilo face book un’accattivante presentazione. Anche troppo limata nella forma, tanto da incuriosire un censita che, dopo attenta ricerca, è riuscito a dimostrare che la presentazione della Varesco è in realtà sostanzialmente copiata da quella di Giuseppe Paruolo, candidato per il partito democratico alle recenti elezioni regionali in Emilia-Romagna. A parte il fatto che la specificità emiliano-romagnola non è esattamente quella fiemmese e sorvolando sul fatto che il candidato romagnolo potrebbe avanzare alla giovane teserana richieste di risarcimento per plagio, il vero tema sul quale riflettere è il seguente: come può un candidato rivolgersi all’elettorato in maniera così poco corretta ? Qualcuno ha consigliato alla Varesco di rimuovere dal profilo face book la presentazione “taroccata” ( che in effetti non compare più sul profilo ) ma la sostanza non cambia. E’ sacrosanto e direi doveroso che i candidati presentino all’elettorato il loro profilo, la loro esperienza, le loro competenze, le loro motivazioni per impegnarsi nella cosa pubblica. Ad un’unica condizione, che siano le loro
Maurizio Zeni