Tanto tuonò che piovve, verrebbe da dire. Forse ci siamo. La notizia, attesa da tempo, inizia a circolare in paese. Dunque, stando alle voci, si sarebbe costituito un non meglio precisato comitato con l’intenzione di supportare la nascita di una lista di pochi (forse troppo pochi, però) volenterosi e capaci concittadini, selezionati, indicati e coinvolti dallo stesso comitato, per cercare – nel 2020 – di “cambiare il verso” di questa disastrata comunità paesana. La misura da tempo è colma e il malcontento serpeggia ovunque. Il paese è intollerabilmente ostaggio di un manipolo di personaggi che definire farabutti è fargli un complimento. Malversatori e truffatori che tra una festa campestre, una sagra, una processione del corpus domini a mani conserte appena dietro al prete e un selfie col papa ogni tre per due, usano l’amministrazione comunale per coltivare i propri esclusivi interessi di bottega.
In un paese normale, ove la cittadinanza non fosse silente oltre l’indecenza, come purtroppo lo è qui, questi signori non arriverebbero nemmeno a concludere la loro avventura amministrativa e verrebbero scacciati dal palazzo con i forconi e a pedate. Ma a Tesero, si sa, dominano le associazioni e tutto da esse discende e dipende. Basta alimentarle e controllarle, direttamente o indirettamente, e puoi fare ciò che vuoi.
Lo abbiamo scritto infinite volte: per cambiare le cose è necessario tagliare il cordone ombelicale tra Comune e la selva selvaggia dei sodalizi paesani. Impedir loro di paralizzare il paese con le loro infinite menate. Sono la nostra piovra da eradicare! È ora di finirla. Le amministrazioni amministrino. Le associazioni facciano col loro e non impediscano, con la loro interferenza e le loro continue richieste, la buona amministrazione fatta di competenza, imparzialità, rigore, cura ed attenzione. Se qualcuno coltiva una propria passione, lo faccia col suo: si compri il clarinetto, si paghi il viaggio, guardi al firmamento col proprio telescopio! Basta commistioni, finanziamenti pubblici continui, ricatti, tacitazioni! Da quarant’anni questo paese è schiavo di un presepio, di un albero di Natale, di un tendone o di una gara di sci. Da più di trenta le priorità qui sono Stava (ricostruzione alberghiera e dintorni), Pampeago (ITAP, del Nostro campione part-time) e Lago (Centro del Fondo, sempre del Nostro campione part-time). Il resto dell’azione amministrativa si è risolta per lo più buttando soldi pubblici a cazzo per progetti di lavori spesso non necessari e poi, se fatti, fatti male. Mentre, tre mondiali dopo e all’alba forse di un quarto o di un’olimpiade, il degrado del paese storico è scandalosamente evidente e insopportabile. Solo chiacchiere, chiacchiere, roboanti e inverosimili promesse e nulla, assolutamente nulla di concretamente qualificante. Guardare per credere.
Da qui alla fine di questo disastroso quinquennio gli attuali ‘illegittimi’ di palazzo Firmian faranno ancora danni. Questo è certo e purtroppo inevitabile. Ma dovranno essere gli ultimi! Il tempo per arrivare pronti al prossimo appuntamento elettorale c’è, anche se il lavoro del comitato non sarà facile. Speriamo bene e, comunque sia, da parte nostra, auguri!
Lo abbiamo scritto infinite volte: per cambiare le cose è necessario tagliare il cordone ombelicale tra Comune e la selva selvaggia dei sodalizi paesani. Impedir loro di paralizzare il paese con le loro infinite menate. Sono la nostra piovra da eradicare! È ora di finirla. Le amministrazioni amministrino. Le associazioni facciano col loro e non impediscano, con la loro interferenza e le loro continue richieste, la buona amministrazione fatta di competenza, imparzialità, rigore, cura ed attenzione. Se qualcuno coltiva una propria passione, lo faccia col suo: si compri il clarinetto, si paghi il viaggio, guardi al firmamento col proprio telescopio! Basta commistioni, finanziamenti pubblici continui, ricatti, tacitazioni! Da quarant’anni questo paese è schiavo di un presepio, di un albero di Natale, di un tendone o di una gara di sci. Da più di trenta le priorità qui sono Stava (ricostruzione alberghiera e dintorni), Pampeago (ITAP, del Nostro campione part-time) e Lago (Centro del Fondo, sempre del Nostro campione part-time). Il resto dell’azione amministrativa si è risolta per lo più buttando soldi pubblici a cazzo per progetti di lavori spesso non necessari e poi, se fatti, fatti male. Mentre, tre mondiali dopo e all’alba forse di un quarto o di un’olimpiade, il degrado del paese storico è scandalosamente evidente e insopportabile. Solo chiacchiere, chiacchiere, roboanti e inverosimili promesse e nulla, assolutamente nulla di concretamente qualificante. Guardare per credere.
Da qui alla fine di questo disastroso quinquennio gli attuali ‘illegittimi’ di palazzo Firmian faranno ancora danni. Questo è certo e purtroppo inevitabile. Ma dovranno essere gli ultimi! Il tempo per arrivare pronti al prossimo appuntamento elettorale c’è, anche se il lavoro del comitato non sarà facile. Speriamo bene e, comunque sia, da parte nostra, auguri!
L’Orco
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