10/05/16

VOTA SÌ, VOTA SÌ, VOTA SÌ


In occasione del prossimo referendum sulle fusioni di alcune municipalità della provincia invitiamo i lettori a ripescare dall’archivio del blog il postPecore e Pecorai’ dell'ormai lontano 2007. Mutatis mutandis, la storia pressappoco si ripete.

Diversamente dal solito però, per centrare l’obiettivo e far vedere a Roma quanto sono davvero intenzionati a diminuire la spesa corrente della 'macchina' burocratico-amministrativa trentina in questo caso i nostri uomini d'oro da 190 mila euro non inviteranno gli elettori a disertare le urne referendarie. Anzi, tutt'altro! Ne andrebbe, manco a dirlo, dell'immagine del nostro ricco Trentino. Dunque tutti al voto, appassionatamente. Venghino, venghino ai seggi signori, venghino pure senza timore e votino, votino bene!

Tutto è stato predisposto con cura e i municipi trentini, popolo o non popolo, entro qualche anno saranno drasticamente ridotti di numero. Comunque, per non sbagliarsi e limitare al massimo il rischio di inaspettate quanto improbabili brutte figure, i pecorai incravattati di Trento, in modo furbesco ed arbitrario, hanno deciso addirittura di abbassare la soglia del quorum portandola dal 50% al 40% (più uno).

E il popolino (il nostro di sicuro), diligente e somaro come sempre, correrà a votare (e a larghissima maggioranza voterà SÌ), come auspicato e richiesto dai pastori in grisaglie. D’altronde il dibattito nel merito che si è acceso in paese lo conferma ampiamente.

‘…Ma èlo pó vera che dapò la nòssa banda la deventa an dei Panciai? Ma che dis sü che, no t’as capì. La sindaca ‘l lo ha dito ciar ta la Bavarese: la banda la resta de Tieser e basta. I cambia bèle ‘l maéstro: ‘n ann ün da Tieser e l’ann drio ün da Pancià. A cossì? Sì, sì… E po’ l’ha an dito che le Corte no cognon miga farle an té via Ancona, o té via Violina, o te via Gamba… No, no, següterón a farle té Begnesin, via la Genoefa e ŝo dai Baisteli… Ah, voleva ben dir che še cognisse nar sin a Pancià a ghe le far. Ma, dai! Che pensaves che? Va ben trarse ‘nšema, va ben esser Cònchi, ma proprio farghe i züfe ai Garneloni…

Eee, che dir, ‘l Bandin, cogneràlo nar sul campanil de Pancià da San Valantin? Ma še ša bèn! Ghé volerìa an quela. No, no. I šé range i Panciai con la šò sagra giaciada… Ma dime Carlo, ae sentü che ogni tanto cognerón ‘mprestarghe ‘l camion dei nossi pompieri a quei de Pancià? Saral po’ vera? Ma no, no! L’ camion ‘l resta a Tieser, sempre! A che vöss che i lo dore i Panciai, ‘l camion? E i presepi? Cognerone manar via l’ünimog con la mésa e doi omeni a fargheli šü? Ma no, ostia. Che vegnelo föra! E po’ i Panciai – šé no me sbaglio – no i ne fa nean presepi… Ah, cossì? Ö madona! Questa pó…

Alora, šé no cambia niente l’è ben polito trarše ‘nšema! Sì, sì. Ne trasón con i Panciai! Ne trasón con i Panciai! Ŝon a votar SÌ, ŝon a votar SÌ, che šé la deventa quei da Trento i ha ‘mprometü che dapò i ne mana šü an soldi… Adiritüra! Dal bòn? Sì, sì. Cossì almanco i ha dito. I ne mana šü soldi. E tropi an…’

Dunque, se tutto – come probabile - filerà liscio e le fusioni, democraticamente e senza brogli saranno confermate nelle urne dal Popolo sovrano, il compitino preteso da Roma (un esercizio facile facile di spending review a scadenza ritardata) potrà dirsi svolto e l'immagine virtuosa di questa nostra provincia nuovamente confermata.

Nel frattempo, sino all’entrata a regime della nuova municipalità di Tesero-Panchià, l’ancora autonoma amministrazione cònca, come sempre sovrintesa e suggerita dalla premiata ditta P & Co., potrà tranquillamente continuare a buttare nel cesso copiose quantità di danaro pubblico, per tamponare le falle dei vecchi e dei prossimi ‘investimenti’ laghèri.

Dopodiché, alla buon’ora, dal 2020, accorpati di fatto ai Panciai sotto un unico vessillo, gli obbedienti creduloni del nuovo comune medio-avisiano riceveranno ogni primo sabato del mese una grande busta verde contenente pro quota i risparmi del mese precedente dell'unificata amministrazione comunale finalmente virtuosa, riformata e risparmiosa. Così, dal primo de l’ann a san Silvestro. In saecula saeculorum. Amen.

E' la democrazia bellezza. Democra... che? Democrazia! Ah sì, democrazia. Che parola ridicola!


L’Orco




22 commenti:

  1. ..Da un dossier su gestione associata alle funzioni comunali: solo il 30% dei piccoli comuni ( sotto i 5000 abitanti) si è associato,in totale 1.735 comuni su 5.646 sul territorio nazionale, pochi risparmi e doppie spese! Mentre le "fusioni" cominciate nel 2014, 24 matrimoni tra enti, facendo sparire dallo scenario amministrativo 57 comuni, dati alla mano per l'anno 2015 6 fusioni, e per l'anno corrente se ne attendono 20 approssimativamente.....
    W.R.

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  2. sinceramente W.R. non sei stata molto chiara, perciò saresti d'accordo per la fusione?

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  3. Non ho espresso un mio parere! Ho riportato i dati che ho trovato tramite la corte dei conti...
    W.R.

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  4. Comunque da quello che sento dire dalla gente sono i paesani di Panchià ad essere contro la fusione con Tesero, per una serie di motivazioni,negli anni hanno vissuto lo scotto di essere la seconda scelta,sia per i servizi che la cassa rurale offriva tramite i dipendenti della filiale,sia per la gestione della cooperativa, a dire di alcuni sono talmente radicati nel pensiero che rimanendo nel loro brodo problemi non ne avranno mai.. è sempre stato così, il cambiamento li destabilizza.....
    W.R.

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  5. Non hanno tutti i torti

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  6. Se pensiamo che l'evoluzione ci porta nuovi orizzonti non possiamo rimanere ancorati alle vecchie abitudini!! Come disse qualcuno" solo gli stupidi non cambiano mai idea".... il nostro vero problema è con chi concretizza il da farsi, con scopi puramente politici non farà il bene dei paesani...

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  7. E' solo una manovra politica di facciata che non porterà nessun beneficio ai cittadini di Tesero e Panchià

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  8. E tutto di facciata non solo la fusione, ma non si vergognano?

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  9. quello che personalmente mi fa' arrabbiare e' che alcuni amministratori percepiscono interessanti compensi senza far nulla e in particolar modo Zanon Corrado che ne avrebbe la possibilità visto il suo impegno nel lavoro in Cassa Rurale, Giovanni Zanon dovrebbe dimettersi e dare spazio a chi di voglia di fare ne abbia magari uno senza lavoro.
    È vergognoso lo stato attuale delle strade nel centro di Tesero, più volte ho sollevato il problema buche che mi ritrovo tutti i giorni nel mio percorso per recarmi a casa, cosa aspettiamo che qualcuno si faccia male? Complimenti a tutta l'amministrazione minoranza compresa per la vostra sensibilità in queste cose che è uguale a 0!

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  10. ..Bisogna prima seguire un "certo iter" - es: chiedere con massima educazione/compostezza/prostrazione al signor Degodenz se fa un giretto per paese! Poi ci pensa lui! Non era la miglior risorsa per Tiezer?visto la sua occupazione alle alte sfere..
    W.R.

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  11. ..ma non avete sentito la dichiarazione del sig. P stasera al TG3? Parlavano della legge regionale per la riduzione volontaria dell'indennità dei consiglieri e lui ha detto che hanno deciso di fare così perchè i consiglieri non sono tutti nella stessa situazione, Per esempio lui va tutti i giorni dalla Valle di Fiemme a Trento e quindi avrà fatto oltre 100.000 km. quindi dico io è logico che si terrà l'indennità. Non ha detto però che prende circa 7.000 euro o anche più di rimborso spese per andare alla sua sede di lavoro. Ci sono altre persone che vanno a lavorare a Trento dalla Valle di Fiemme e oltre a prendere uno stipendio da fame (1.200 euro) devono sobbarcarsi anche le spese dell'auto. Ma non si vergogna??? E poi va a Trento per il bene della gente? Ma per favore!!!

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  12. Qualcuno rimetteva in lui speranze con "Tesero e la sua gente..", penso proprio che sia arrivato alla frutta, quest'ammissione non è la prima volta che la usa, questa tesi fa acqua da tutte le parti, povero si sta affondando da solo... degli 800 farisei credo ne avrà persi almeno 400 buoni, benvunuti nel club, le speranze sono le ultime a morire.
    W.R.

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  13. Ma scusate.... ma nei mesi delle elezioni comunali ti Tesero (4 mesi) che a fatto casa per casa, riunione su riunione con compenso da consigliere provinciale senza peraltro farlo perché troppo occupato a chiedere voti per il Giovannino avrà comunque chiesto il rimborso per i km non fatti da Tesero a Trento?

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  14. È una libera decisione ,pensavo che l'indennitá di viaggio fosse inclusa nella stipendio!!!Penso che 7000 euro é una grande cifra !!!

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  15. Pecore e pocorai! Vota si vota no! Forse questo referendum per la fusione ci da l'opportunità di far capire a chi ci governa che le cose non stanno andando molto bene. E' chiaro che non bisogna politicizzare la cosa, ma sono loro che lo stanno facendo! Hanno condotto la "campagna " per il referendum su un solo binario, parlando dei soli vantaggi se dovesse vincere il si. Ma quali vantaggi!!! I due paesi non hanno nulla da guadagnare da questa fusione, anzi... Come diceva un anonimo nei post di Vero Tiezer e ros Pancià, questa è una fusionassociata all'italiana o peggio ancora alla trentina che non ci porterà da nessuna parte! E' solo il pretesto di far fare bella figura ai politici provinciali di fronte al governo di Roma! Un modo per dimostrare che i Trentini sono sempre i primi della classe! Una volta forse lo erano anche, ma perchè guidati da persone serie, lungimiranti e non cadregari come quelli oggi al comando! Per di più seduti su sedie estremamente immobili, vista l'immobilità nel portare a termine anche i pochi progetti e le idee che hanno. L'unico che si è salvato è stato Alberto Pacher, il quale se nè andato poco prima di maturare il vitalizio! Il buon Gilmozzi invece sta portando a termine uno degli ultimi suoi disastri, la scuola di Molina. ma non bastava quella di Masi a fargli capire che forse bisognava fare un passo indietro? Ma le promesse elettorali vanno rispettate!
    Invito tutti domenica a disertare i seggi. In fondo è l'unico modo per far capire a chi stenta a capire che non siamo soddisfatti di come stanno andando le cose.

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  16. parte 1 FLAVIA VINANTE

    VINANTE FLAVIA
    Vicolo Jellico 4
    38038 TESERO (TN)
    Spettabili
    Amministrazioni Comunali
    Tesero e Panchià
    Con richiesta di divulgazione
    Tesero, 17 maggio 2016
    Spettabili membri dei Consigli Comunali di Tesero e Panchià
    Purtroppo impossibilitata a partecipare agli incontri proposti alla cittadinanza, causa motivi lavorativi e di salute, mi sento in dovere di esprimere il mio punto di vista per quanto riguarda il progetto di fusione fra i Comuni di Tesero e Panchià.
    Innanzitutto mi spiace notare come la scarsa informazione fornita nel corso di questi mesi di preparazione al referendum abbia portato nelle teste dei cittadini l'idea errata sull'inutilità della votazione, in quanto ormai tutto sembra deciso. Il concetto passato è assolutamente dannoso e mi auguro che questo non porti ad un voto forzato (perché ritenuto inutile) oppure addirittura ad un massiccio assenteismo alle votazioni. C'è da dire inoltre che le informazioni fornite sono state purtroppo a senso unico verso la fusione, non so se per scelta politica o altro. Credo che un doppio binario avrebbe certamente aperto maggiormente la mente degli interessati verso un dibattito, nonché verso una scelta consapevole del voto, qualunque esso sia.
    Marcando il mio forte attaccamento al paese di Panchià per legami di sangue, e soprassedendo sul tono intimidatorio e quasi fastidioso dei flyer propagandistici, vorrei in ogni caso esprimere alcune perplessità sul progetto della fusione. Premetto che i miei sono solamente degli interrogativi e delle considerazioni da cittadino medio, che non vogliono essere ritenuti esaustivi o impeccabili.
    Come già espresso da altri prima di me, condivido il dubbio sull'utilità di una fusione fra piccoli centri. Ritengo che sarebbe stato certamente di miglior funzionalità una fusione di Valle in quanto purtroppo, (anche se so che le amministrazioni non condividono questo concetto), agli occhi di tutti la Comunità di Valle in questo momento non copre quel punto di riferimento per il quale è stata formata. Non vorrei che, fra qualche anno, questo pensiero trovi una condivisione di massa e si passi ad un secondo referendum per unire la Valle in un unico centro, con un nuovo investimento di risorse.
    Nutro forti dubbi anche su quanto riguarda il risparmio economico. È vero che ci sarà una riduzione degli amministratori, ad esempio, ma come possiamo immaginare che un assessore che già oggi a fatica riesce a condividere famiglia, lavoro e impegni amministrativi, riesca a coprire le esigenze di due paesi? Doppio lavoro a stesso prezzo e con gli stessi tempi liberi? Come possiamo parlare di “miglioramento dei servizi”? Ovviamente i paesi risentiranno di questa mancata presenza, così come ne risentiranno le aziende e le associazioni.

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  17. parte 2 FLAVIA VINANTE

    Nessuno parla inoltre di spese logistiche, quelle più semplici e comuni, quali la toponomastica, cartine, segnali stradali, indicazioni, aggiornamento software e anagrafiche, gps, google maps, siti internet, tanto per fare degli esempi. E parlando di spese mi collego a quello che è il mio lavoro. Mi piacerebbe sottolineare i costi che le aziende dovranno sobbarcarsi a seguito della fusione. Se è vero che, per quanto
    riguarda le ditte individuali, i dati saranno comunicati automaticamente alla Camera di Commercio la quale provvederà alle variazioni di ufficio, è altrettanto vero che la cosa non funziona per i soci. È bene ricordare alle imprese costituite in forma associata che dovranno provvedere loro stesse alle modifiche presso la Camera di Commercio ed enti equiparati, modifiche che avranno ovviamente un costo più o meno alto in base al tipo di società. La notizia è certa, e fornita direttamente dalla Camera di Commercio meno di un mese fa. Inoltre si fa cenno al mancato obbligo di modificare la carta intestata a seguito della fusione. Parliamoci chiaro: non esiste nemmeno l'obbligo di AVERLA una carta intestata, a dire il vero! Ma io mi chiedo, tralasciando i piccoli artigiani, quale azienda di un certo spessore non procederà alla variazione dei propri documenti fiscali? E non solo carta intestata, ma anche registri, timbri, sito web, merchandising? Fa sempre parte del proprio biglietto da visita, della propria immagine. E nessuno di questi servizi sarà a titolo gratuito.
    Poca chiarezza è stata data anche in merito ai contributi forniti quale “premio” alle fusioni. Se è vero che per dieci anni la Provincia fornirà un incentivo, è anche vero che la stessa Provincia non naviga nell'oro. Mi chiedo, dove saranno tolti questi contributi? A quali progetti? A quali soggetti? Quali capitoli di bilancio saranno intaccati? Per quale motivo la Provincia spinge così tanto al progetto di fusione se lo scopo finale è il risparmio? Inoltre, valutando la situazione di Valle, e non escludendo la possibilità che Tesero e Panchià possa essere l'unica fusione che andrà a realizzarsi, vado ancora a chiedermi: siamo proprio certi di essere gli unici due paesi così intelligenti da sfruttare questa grande opportunità offertaci, oppure siamo davanti ad un misterioso Vaso di Pandora? E siamo proprio certi che tutti gli altri paesi della Valle ne risentiranno economicamente?

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  18. parte FLAVIA VINANTE

    Non voglio entrare nel merito di concetti che non mi convengono e dei quali conosco poco, ma, vista così, questa fusione sembra un progetto fatto a metà. Fusione sì, ma modifica dei diritti d'uso civico no. Fusione sì, ma unificazione dei diritti zone di caccia no. Fusione sì, ma modifiche sui permessi di transito no. E non dimentichiamo: Tesero e Panchià sì, Predazzo e Ziano no! Non riesco a non vedere il progetto come una cosa incompleta. Non dimentichiamoci che i paesi da Tesero a Predazzo hanno iniziato un ambizioso progetto di gestione associata dell'ufficio tributi già qualche anno fa. Progetto che ha faticato a partire, questo è vero, ma che ha investito denaro e forza lavoro non indifferente. Che fine farà questo sforzo organizzativo? Rimarrà in atto (e qui torno a chiedermi che senso abbia se poi Tesero e Panchià scelgono la fusione, e Predazzo e Ziano no) oppure sarà smantellato buttando all'aria un sacco di risorse? Da quello che si sente in giro sembra che le gestioni associate continuino per la loro strada e quindi torno a chiedermi: allora, perché fare la fusione?
    Tutto ciò premesso domenica 22 il mio voto sarà NO. Un NO che non è un'opposizione al progetto di per sé, ma che è il risultato dei troppi interrogativi e dubbi scaturiti da una informazione purtroppo scarsa e unilaterale. La mia posizione non voglia essere considerata come una presa di posizione contro le amministrazioni, che ammiro e ringrazio per il lavoro svolto, ma come frutto di una approfondita meditazione personale sulla splendida realtà in cui abbiamo la fortuna di vivere.
    Concludo augurando a tutti voi amministratori un buon lavoro e auspicando un buon futuro per la nostra bella Valle, qualunque sia il risultato del referendum.
    Cordiali saluti
    Vinante Flavia

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  19. parte 1 DELLADIO ALESSANDRO

    Spettabili membri dei Consigli comunali di Tesero e Panchià,
    Come cittadino di Tesero mi sento in dovere di comunicarVi alcune mie riflessioni e perplessità sul
    processo di fusione (anche se, considerando i fatti, “processo” è un termine poco adatto alla situazione)
    che sta interessando i comuni di Tesero e Panchià.
    Da sempre mi trovo a favore di una politica di unione e di gestione collegiale dei servizi e della
    pubblica amministrazione, soprattutto quando si parla di realtà piccole come la nostra. Questo, però,
    non vuol dire che sia un appassionato delle fusioni o delle gestioni “a prescindere”, e quindi senza un
    chiaro fine sociale, amministrativo, economico e politico che non sia contestualizzato nel territorio in
    cui viviamo.
    I nostri avi avevano ben capito già a partire dai primi decenni del secondo millennio cosa
    significasse gestire un territorio come la Val di Fiemme in modo unito e coeso, senza dar seguito ad
    inutili campanilismi (che sicuramente ci saranno stati). La Magnifica Comunità di Fiemme è tutt’ora un
    affermato esempio di buongoverno a livello internazionale (basti guardare la vastità di ricerche in cui
    viene menzionata); perché, a fronte di un ente che per sua natura è sinonimo di unità, i comuni della
    valle non riescono ad organizzarsi sotto una gestione unica e ben strutturata?
    La L. 56/2014 (c.d. legge Delrio) è il frutto dei tempi in cui viviamo: tempi di sofferenza sociale
    prima che economica ma, soprattutto, tempi in cui la Pubblica Amministrazione deve saper dare
    risposte immediate e concrete ai cittadini. La legge stessa ha dato il via ad un processo di
    riorganizzazione dell’apparato amministrativo italiano, lasciando ai comuni un certo grado di
    autonomia “creativa” nel sapersi riorganizzare; il tutto sempre affidandosi alla capacità degli
    amministratori locali. La mia prima perplessità sta proprio qui, nell’aver deciso (tornerò più avanti sul
    tema “decisione”) di avviare una fusione fra il comune di Tesero e il comune di Panchià. Trovo alquanto
    inutile una fusione fra due realtà territoriali di piccola dimensione, proprio per questo trovo difficile
    pensare che il tanto sponsorizzato “miglioramento dei servizi” (ripetuto all’infinito anche dai due
    sindaci in più occasioni) possa avvenire. Non sarebbe forse maggiormente auspicabile una fusione fra
    tutti gli 11 comuni della valle? Se consideriamo l’omogeneità territoriale, culturale, sociale, ambientale
    ed economica della val di Fiemme, un comune unico sarebbe sicuramente garanzia di un servizio
    migliore e permetterebbe, molto probabilmente, di avviare progetti molto più ambiziosi e concreti. In
    ambito scolastico abbiamo già un valido esempio di gestione collegiale: due istituti comprensivi (parlo
    di scuola dell’obbligo); ancora più lampante è l’esperienza dell’azienda “Fiemme Servizi”, che da anni
    gestisce la raccolta dei rifiuti nella nostra valle.

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  20. In questo modo si andrebbe anche ad unire al nuovo
    comune quell’ente così mistificato e finora gestito in maniera a dir poco imbarazzante qual è la
    Comunità di Valle. Ma probabilmente le volontà politiche dei vari amministratori locali non sono queste,
    quindi torno al ragionamento sulla fusione Tesero-Panchià. La proposta di Legge elaborata dai due
    consigli comunali e che sarà sottoposta a referendum e le varie dichiarazioni dei due sindaci rilasciate
    sui canali ufficiali a riguardo della fusione, danno chiaramente il senso dell’operazione: si cambi tutto
    purché non si cambi nulla. Un approccio molto caro alla politica italiana di qualsiasi livello. Emerge
    dall’analisi dei vari documenti che la fusione riguarderà solamente l’ambito amministrativo del nuovo
    comune, non viene minimamente toccata la sfera sociale; è palese che si è voluto utilizzare l’atto della
    fusione come sotterfugio alla gestione associata dei servizi, strumento a quanto pare classificato come
    macchinoso e poco produttivo. Se si è voluta intraprendere la strada della fusione, è bene che questa
    fusione avvenga fino in fondo. Non solo l’ambito amministrativo dev’essere interessato, ma anche tutti
    quegli altri aspetti distintivi di una comunità:
    - GESTIONE DEL TERRITORIO Mi riferisco in primis alla questione della pianificazione del territorio,
    mi aspetterei che, in quanto comune unico, si pensi alla redazione di un nuovo strumento di piano
    che non sia la mera somma dei due piani urbanistici esistenti. Il nuovo comune spero si doti di
    uno strumento al passo coi tempi che sappia dare una lettura concreta ed esaustiva del nuovo
    ambito comunale, con un occhio al nuovo (sempre se avremo la fortuna di vederlo realizzato)
    Piano di Comunità. Mi auguro, altresì, che ci si doti di una vision strategica per il nostro comune
    dando un ruolo attivo a tutti i cittadini del nuovo comune, molto più di quello che è stato fatto
    per questa fusione.
    In merito a questo punto, ancora, esprimo la mia perplessità sul fatto di voler mantenere separate
    e quindi riferite ai due “vecchi” confini amministrativi le questioni riguardanti gli usi civici e le
    zone di caccia e pesca. Capisco che le volontà delle associazioni di categoria sono queste, ma
    questa decisione sicuramente non giova a favore di un’idea di comune coeso; perché da cittadino
    del comune “Tesero Panchià” dovrei sentirmi maggiormente parte di Tesero piuttosto che di
    Panchià? L’abolizione dei campanilismi non è forse uno dei motivi cardine della fusione?
    Personalmente ritengo ipocrita il voler unire sotto un comune unico i benefit di due centri abitati
    che saranno, deliberatamente, tenuti ben distinti.

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  21. ASSOCIAZIONISMO e VOLONTARIATO Praticamente da sempre ho fatto parte, e ne faccio
    tutt’ora parte, di diverse associazioni culturali del paese di Tesero, che con Panchià, ma non solo,
    hanno sempre avuto un dialogo sereno e partecipato (mi riferisco in particolar modo alla Banda
    Sociale “Erminio Deflorian”, all’associazione “Le Corte de Tiézer”, all’associazione “Amici del
    Presepio”). Perché non lavorare anche su questo fronte nel dare vita ad un nuovo comune? Mi
    riferisco non tanto alle associazioni culturali, ma a quelle di volontariato e sportive. Sia Tesero che
    Panchià hanno il loro corpo volontario dei Vigili del Fuoco, ed è giusto che rimanga così: la
    presenza capillare sul nostro territorio provinciale di corpi volontari di questo tipo sono uno dei
    più grandi vanti di cui possiamo fregiarci. Ma se lo scopo della fusione dei comuni è anche quello
    di risparmiare denaro pubblico, perché non unire i due corpi in un soggetto unico che al suo
    interno avrà i due sottogruppi di Tesero e Panchià? Se quello che si vuol rincorrere è il concetto
    di efficienza, non trovo assolutamente sbagliato avere un comando unico (o direttivo) che sappia
    gestire al meglio le due sedi con, magari, un minor dispendio di risorse ed energie. Mi rendo conto
    che quando si tocca il mondo dell’associazionismo ci poniamo (come associazioni) subito sulla
    “difensiva”, ma nulla compromette la legittimità del voler avviare un tavolo di confronto su questi
    temi.
    A questo proposito mi verrebbe naturale pensare che non vi saranno più due distinti comitati per
    le manifestazioni (CML), ma da quello che emerge, sempre dai documenti e dalle dichiarazioni
    pubblicati, pare non sarà così. Premetto che non nutro particolari simpatie verso il CML così com’è
    impostato attualmente (non parlo dei membri sia chiaro, parlo della sua organizzazione e
    mission), e nemmeno ad un CML in quanto tale; però, visto che bisogna ottemperare alle
    mancanze dell’APT di valle, sarebbe insensato mantenere distinti i due comitati. Sempre in
    un’ottica di coinvolgimento della popolazione in questo progetto di fusione, il fatto di avere un
    soggetto unico per la gestione delle manifestazioni e degli eventi sul nuovo territorio comunale,
    sicuramente farà sì che i cittadini si sentano maggiormente parte di questo nuovo ente, oltre che
    ad avere un’organizzazione più razionale (mi riferisco soprattutto ad un miglior coordinamento
    fra associazioni).

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  22. COESIONE SOCIALE La seconda grande perplessità che mi si presenta è legata al poco, per non
    dire assente, coinvolgimento dei cittadini dei due comuni a questo processo. Senza voler fare uno
    sforzo disumano, si avrebbe potuto seguire quelle che erano le indicazioni del Consorzio dei
    Comuni Trentini fin dall’inizio. Mi riferisco ad un coinvolgimento attivo fin dall’inizio, con dibattiti
    aperti, questionari, piattaforme online di condivisione di idee e quant’altro. Questo approccio
    avrebbe potuto esserci in principio anche nella fase in cui si sono creati i vari ambiti di fusione, e
    qui mi ricollego con la perplessità sopra esposta riguardo la scelta di fondere due comuni anziché
    un ambito più ampio.
    Nulla è stato speso nei confronti dei cittadini perché si sentissero parte di questo nuovo comune,
    se non un pallido incontro in autunno e tre incontri adesso a maggio, quando i giochi ormai sono
    fatti. Anche la piattaforma online messa a disposizione dal Consorzio dei Comuni non funziona se
    attivata un mese prima della votazione. Non è così, a mio modesto parere, che funziona un
    processo partecipato. Cosa succederebbe se al quesito referendario vincessero i NO (cosa che,
    me ne rendo conto, sarà alquanto improbabile)? Si cestinerebbe tutto? Io credo che il referendum
    su questa questione sia un momento finale di un lungo lavoro di concertazione fra amministratori
    e cittadini, ma nella realtà dei fatti non è così. Si chiede invece alla popolazione dei due comuni
    di prendere una decisione a scatola chiusa, prendere o lasciare.
    Vi è poi la questione sui tempi di attuazione di questa fusione. La proposta di legge fatta dai due
    consigli comunali pone al 2020 l’inizio del viaggio del nuovo comune, proprio al termine della
    legislatura in corso, non vorrei pensare che si tratti di un’opportunità politica o del voler passare
    alla prossima amministrazione questa “patata bollente”. Se uno degli obiettivi di queste fusioni,
    e sappiamo esserne il principale, è quello di adoperare una misura di contenimento della spesa
    pubblica, allora proprio non capisco perché aspettare fino al 2020. Mi risulta anche difficile
    pensare che si voglia usare questo tempo per ragionare su come organizzare e impostare il nuovo
    ente, per due motivi: il primo è perché 4 anni mi sembrano un lasso di tempo enorme; il secondo
    è perché mi sarei aspettato che questi ragionamenti fossero stati fatti prima del referendum.
    Ho esposto solamente alcuni degli aspetti che incidono sulla vita di un comune e dei suoi cittadini,
    non ho toccato il tema economico perché non sono in possesso né dei dati né degli strumenti per poter
    fare una riflessione a riguardo.
    Queste sono le mie riflessioni da privato cittadino, che ha a cuore la comunità in cui vive,
    riguardo al progetto di fusione fra i nostri due comuni. Per motivi professionali non mi trovo in Italia e
    non lo sarò neanche il giorno del voto. Ma se fossi a Tesero voterei senza esitazione per il NO. Un no
    che non è una opposizione all’atto della fusione in sé (come ho avuto modo di approfondire), ma che
    vuole esprimere la mia più grande contrarietà nei confronti del metodo utilizzato per la gestione del
    processo.
    Chiudo ringraziando tutti voi amministratori per il lavoro che state facendo sperando, in futuro,
    in una vostra maggiore attenzione alle dinamiche sociali e territoriali in cui i cittadini, attivamente o
    passivamente, sono coinvolti.
    Cordialmente,
    Alessandro Delladio

    RispondiElimina

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

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MINU

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