Esce
ufficialmente domani la nuova enciclica di Francesco. In difesa del
Creato. Un’esortazione al rispetto e all’attenzione nei confronti
della nostra traballante Casa
comune, messa a
dura prova dall’Uomo tecnologico e dalla barbarie
dell’industrializzazione che l'ha generato. Parole importanti,
dure, nette, fondamentali. Ne sentivamo il bisogno. Vedremo se
l’accorato appello papale troverà la giusta attenzione da parte
della sua Chiesa. Vedremo se gli oltre 1,2 miliardi di cattolici
sparsi sul pianeta, soprattutto
quella maggioranza di essi che vive nel privilegiato Occidente,
metteranno con immediatezza a buon pro i suggerimenti contenuti
nell’inedita rivoluzionaria ‘Bolla verde’ di Bergoglio. Lo
speriamo vivamente, ma allo stesso tempo ne dubitiamo molto. Perché
consci di quanto noi Occidentali
siamo dominati da questo modello socio-economico totalizzante,
vizioso e artificiale, fisicamente insostenibile, dal quale per
troppa lunga assuefazione sarà quasi impossibile liberarci
volontariamente. Perché altresì consapevoli
di quanto sia difficile,
nonostante gli sforzi della scienza e della ricerca, trovare
alternative sostenibili altrettanto ‘gratificanti’.
E
però la pericolosa incompatibilità tra questo pervasivo modello
di sviluppo e la biosfera, in particolare con tutto ciò che vive
in essa oltre all’uomo, risulta evidente ogni giorno di più. I
segnali di allarme emessi dal Pianeta sono sempre più frequenti, ma
ciò nonostante, a causa proprio di questa nostra perniciosa
assuefazione, non riusciamo a percepirne l'esatta gravità. Siamo
immersi in un sistema economico che per funzionare e garantire ancora
a lungo i livelli di ‘benessere’ raggiunti dalla parte di
umanità più viziata e decadente (la nostra) necessiterebbe di
risorse infinite e di infiniti sperperi. Purtroppo però la Terra
non è un elastico estensibile, le sue risorse energetiche
stanno esaurendosi, e l’altra parte del mondo, quella umiliata e prostrata che sopravvive appena, non è più in grado di
sopportare la macroscopica sproporzione tra le nostre e le sue
condizioni di vita.
Il
Tempo sta per scadere. Chi ha occhi per vedere, non può negarlo.
Francesco, con questo suo ultimo monito, ce lo ricorda. Aspettiamo
dunque con trepidazione di leggere il Papa. Allora poi vedremo se
quell’alta Guida avrà avuto la forza di farci finalmente capire
quanto grave sia questo momento e se, di conseguenza, gli riuscirà
il miracolo di fare rinsavire le nostre stanche e traviate coscienze.
Ovvero, se anche quella Voce e quella sua severa esortazione
trapasseranno senza colpo ferire i pigri cervelli di questa
incosciente Umanità.
Ario
Non sono I cervelli che sono pigri è l'anima dell'uomo che è compromessa.Un'anima attenta solo all'interesse, alla poca onestà ,incapace di pensare all' umanità collettiva è al benessere di tutti ; abbiamo necessità urgente di purificare prima il " pianeta anima" dalle interferenze negative poi si vedranno cose meravigliose.
RispondiEliminaCose meravigliose sul pianeta Terra.Ma quanto dobbiamo aspettare perchè le cose cambino???
RispondiEliminaAnima e ambiente sono collegate tra loro come dice papa Francesco.L'ambiente è lo specchio dell'anima dell'uomo.
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