Da lei gentile direttore non ce lo
aspettavamo. Visti i fatti è probabile che nel piccolo principato trentino il
batterio infettivo del grande evento abbia contagiato una parte considerevole
di soggetti. Ciò nonostante credevamo che alcune aree culturali, pur anch’esse
ricomprese nell’augusta provincia tridentina, ne fossero immuni. E invece anche
il suo periodico non l’ha scampata, dato che nella sua ultima uscita ha dedicato
ampio spazio alla manifestazione prossima ventura di Fiemme 2013. Sinceramente di questa ennesima incensata, fatta di
amenità e di cose dette e ridette, non ne sentivamo assolutamente il bisogno…
Sino a questa inaspettata e poco
gradita sorpresa, ritenevamo Cooperazione tra consumatori una rivista
intelligente e moderna, sempre attenta all’ambiente, giustamente orgogliosa dei
valori peculiari della tradizione locale. L’essersi però prestata per un’ulteriore
inutile, acritica sviolinata ci ha fatto storcere il naso. Ma come, direttore? Può
una rivista come la sua accontentarsi di spappagallare ciò che già altri stanno dicendo almeno da quattro anni a questa
parte, con crescente irritazione collettiva? Certo, non si pretendeva che lei
si trasformasse in un clone di Travaglio, però accanto alle immagini riflesse e
diffuse urbi et orbi dal caleidoscopico specchio mediatico, per par
condicio, riferisse un po’ di quelle cose tenute ben nascoste da questa specie
di circo Barnum fiemmese, questo sì.
Egregio direttore Ciaghi, lei sa
bene che il grande evento in parola non è una magnanima concessione del(i)
principe(i) regnante(i) pro tempore data ai quieti sudditi di questa terra di
confine… Tutt’altro. Le tante belle balle, purtroppo riportate anche dalla sua rivista,
dagli autobus ecocompatibili, alle cerificazioni ISO, dai materiali ‘verdi’, alla
produzione soft della neve programmata, e via via sino all’esaltazione delle
giacche a vento azzurre, sono appunto belle balle, o immagini che dir si
voglia, da far girare, attraverso stampa e televisioni, per colpire
l’immaginario dei creduloni. Esse sono in verità uno dei quattro fondamenti del
teorema malossiniano: 1) accesso veloce alle località turistiche dai grandi
centri; 2) riqualificazione delle strutture ricettive; 3) grandi eventi; 4)
bombardamento pubblicitario. Fiemme, da Stava in poi, ha perfettamente aderito
a quel teorema e ai suoi quattro precetti.
E Lei sa pure, come lo sappiamo noi
che il terzo presupposto del teorema anzidetto è un trucco, un grimaldello, per
liberare risorse pubbliche, per fare affari, per intascare (forse) tangenti,
per (sicuramente) approfittare in qualche modo dell’occasione per realizzare
infrastrutture (stradali in particolare) diversamente non realizzabili. Poi, come
si dice nel sud Italia ‘passata la festa, gabbato lo santo’ e, quindi, concluso
il grande evento, si fa la conta degli oneri aggiuntivi e dei danni collaterali
(nella fattispecie, per dirne due a caso, l’esorbitante prezzo del mattone
e i costi di manutenzione delle cattedrali nel deserto sin qui realizzate)
che i residenti sul territorio oggetto
della ‘beneficiata’ dovranno sobbarcarsi sine die (e che per il
pregresso già si sobbarcano). E’ sempre stato così in Italia, e in
Trentino pure. Noi lo possiamo affermare con cognizione di causa visto che di
grandi eventi ormai ce ne intendiamo. Sono davvero pochi, molto pochi quelli
che da queste ‘trovate’ hanno avuto (e avranno) un qualche tornaconto.
Dunque, per compensare in qualche
modo le banalità su Fiemme 2013 pubblicate anche dalla sua rivista, la
invitiamo a sguinzagliare un ‘gruppo di fuoco’ scelto tra i suoi migliori
redattori, per realizzare un reportage come si deve, ‘in filigrana’ per così
dire, che graffi appena appena un po’ più sotto la superficie patinata della
manifestazione sciatoria. Quel tanto da potersene fare un’idea meno faziosa e da
leggere con stuzzicata curiosità sperabilmente in una prossima uscita di Cooperazione tra Consumatori. Siamo
sicuri che le sorprese non mancheranno. Cordiali saluti.
A.D.
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