Ricordate la famosa canzoncina di Sergio Endrigo “Per fare un albero ci vuole un fiore”? Trasponendola potrebbe fare benissimo da leit motiv al nostro amato paese. “Per fare un sindaco, ci vuole un geometra…” Questo, infatti, è stato il ritornello che ci ha accompagnato dal lontano 1980 in poi. Adesso per fare il nuovo sindaco bisognerebbe trovare un candidato a conflitto d’interessi zero. Tra poco più di sei mesi qualcuno sostituirà il recordman locale di permanenza sulla sedia number one. Nessuno, salvo miracoli, riuscirà a superarlo perché non si verificheranno più le condizioni legali per raggiungere i 3 mandati consecutivi. E se fu vera gloria lasciamo che siano i posteri a deciderlo. Ma il punto non è questo. Qui c’è, evidentissimamente, un’anomalia di fondo. E sta nel fatto che negli ultimi 30 anni, per ben 25, lo scranno del primo cittadino del più antico paese di Fiemme è stato appannaggio di un geometra. Sarà un caso? Non crediamo. Fatta salva la parentesi Zeni, è possibile che il comune sia rimasto ostaggio, così a lungo, della figura professionale che rappresenta di nome e di fatto il conflitto d’interessi per eccellenza di un ente territoriale? Prima che sia troppo tardi e un altro misuratore di terre si proponga con la pretesa di sostituire il suo omologo uscente, sarà bene guardarsi intorno. Cambiare, a questo punto, non è solo opportuno, è doveroso. Ecco, un fossore andrebbe bene. Con la terra avrebbe comunque a che fare ma in questo caso a conflitto d’interessi zero assoluto. Nessun torto ai censiti defunti, nessun torto ai censiti ancora in vita. Cari elettori, quando entrerete nell’urna comunale, ricordatevelo. Facciamo sindaco un becchino!
L’Orco
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