Clamorose indiscrezioni trapelano dall’indagine del S.SE.T. (servizio segreto teserano) in corso sui noti fatti di nera di piazza Battisti. Il blog grazie a una “gola profonda” del Servizio è in grado di anticipare ai lettori cosa si nasconda veramente dietro il misterioso atto vandalico perpetrato nella notte del 31 dicembre a Tesero e perciò denominato dagli inquirenti Operazione San Silvestro. Dunque, secondo l’anzidetta fonte, i sacrileghi smembramenti del Bambinello del presepe non sarebbero da imputare né a un borderline, né a terroristi di Hamas, né a giovinastri impasticcati e bevuti. Tutt’altro! L’esecrabile gesto sarebbe stato commissionato da operatori turistici del luogo ed eseguito materialmente da un membro dell’Associazione Amici del Presepio che nell’inchiesta, per ovvie ragioni di sicurezza, viene identificato con l’appellativo “Cracovia”. È ancora a piede libero, ma, già informato dell’azione giudiziaria nei suoi confronti, sarà interrogato a breve. La tresca sarebbe stata ordita da alcuni albergatori locali col preciso intento di sostentare il settore ricettivo durante il periodo di magra, che fisiologicamente si protrae dall’Epifania sino alla Marcialonga. Con questa “trovata” i malfattori intendevano stimolare, quantomeno per quell’intervallo temporale, il cosiddetto pellegrinaggio del dolore, già sperimentato con successo in altri luoghi d’Italia: Vermicino, Cogne, Erba, eccetera. Una strategia di incentivo turistico di recente invenzione ma in forte espansione. Questi i fatti sin qui accertati. Restano però ancora interrogativi irrisolti.
Soprattutto non è stato ancora chiarito come questo deprecabile imbroglio sia potuto accadere senza che il presidente dell’associazione (che, ricordiamo, è anche assessore del Comune), ne fosse a conoscenza. Si ipotizza che il “Cracovia” sia stato contattato e prezzolato per agire autonomamente. L’uomo – secondo gli inquirenti uno degli esponenti più in vista dell’A.A.d.P. – sapeva perfettamente che il Bambinello esposto in piazza Battisti era in realtà solo una copia dell’originale e non ha dunque esitato ad infierire sul simulacro con furore inaudito. La statua originale, di inestimabile valore artistico, è invece custodita in una segreta del palazzo municipale, sorvegliata notte e giorno da 4 dipendenti comunali. Il danno venale provocato dalle mutilazioni alla statuetta sarebbe quindi del tutto irrilevante: il fantoccio verrà semplicemente sostituito. Il diabolico piano faceva altresì conto che all’atto vandalico seguisse una veemente reazione da parte del presidente dell’A.A.d.P. Reazione che, puntualmente, non si è fatta attendere. Infatti, il presidente, in veste di assessore, dopo aver convocato d’urgenza la Giunta comunale per relazionare sui fatti – cui è seguita una accesa discussione subito sospesa perché disturbata da petardi e fuochi d’artificio che sfioravano le finestre di palazzo Firmian – ha immediatamente contattato il principe del giornalismo fiemmese commissionandogli un articolo “a tinte forti e chiare” che producesse un pronto riscontro mediatico. Era questa in definitiva la conditio sine qua non di tutta l’Operazione San Silvestro: suscitare sdegno e amplificarne l’eco il più lontano possibile. Così in effetti è stato. La notizia si è sparsa in un battibaleno oltre i confini della vallata e già giunge voce che in varie città della penisola i tour-operator stiano freneticamente organizzando prossime trasferte a Tesero di affranti e prostrati pellegrini, ovvero di autentici “voyeur”, per far visita al Piccolo Mutilato. Guardoni e pellegrini che, finita la visita, ingorgheranno nuovamente il paese, riempiendone gli alberghi per le settimane di gennaio a venire. È probabile a questo punto che la taglia venga ritirata con buona pace dei tanti improvvisati bounty killer, che si erano attivati con la speranza di portarsi a casa una comoda mensilità aggiuntiva. Agli inquirenti, come anzidetto, rimane ancora un dubbio non da poco: capire se il presidente dell’A.A.d.P. sia veramente estraneo ai fatti, ovvero abbia giocato abilmente un ruolo non secondario in questa desolante vicenda. Ci sono in verità molte coincidenze sospette. Se queste venissero suffragate da riscontri probatori, a breve potrebbero aversi serie conseguenze a catena anche a livello istituzionale. Addirittura una improvvisa crisi di Giunta e il probabile conseguente scioglimento del Consiglio comunale. Staremo a vedere.
Ario Dannati
Soprattutto non è stato ancora chiarito come questo deprecabile imbroglio sia potuto accadere senza che il presidente dell’associazione (che, ricordiamo, è anche assessore del Comune), ne fosse a conoscenza. Si ipotizza che il “Cracovia” sia stato contattato e prezzolato per agire autonomamente. L’uomo – secondo gli inquirenti uno degli esponenti più in vista dell’A.A.d.P. – sapeva perfettamente che il Bambinello esposto in piazza Battisti era in realtà solo una copia dell’originale e non ha dunque esitato ad infierire sul simulacro con furore inaudito. La statua originale, di inestimabile valore artistico, è invece custodita in una segreta del palazzo municipale, sorvegliata notte e giorno da 4 dipendenti comunali. Il danno venale provocato dalle mutilazioni alla statuetta sarebbe quindi del tutto irrilevante: il fantoccio verrà semplicemente sostituito. Il diabolico piano faceva altresì conto che all’atto vandalico seguisse una veemente reazione da parte del presidente dell’A.A.d.P. Reazione che, puntualmente, non si è fatta attendere. Infatti, il presidente, in veste di assessore, dopo aver convocato d’urgenza la Giunta comunale per relazionare sui fatti – cui è seguita una accesa discussione subito sospesa perché disturbata da petardi e fuochi d’artificio che sfioravano le finestre di palazzo Firmian – ha immediatamente contattato il principe del giornalismo fiemmese commissionandogli un articolo “a tinte forti e chiare” che producesse un pronto riscontro mediatico. Era questa in definitiva la conditio sine qua non di tutta l’Operazione San Silvestro: suscitare sdegno e amplificarne l’eco il più lontano possibile. Così in effetti è stato. La notizia si è sparsa in un battibaleno oltre i confini della vallata e già giunge voce che in varie città della penisola i tour-operator stiano freneticamente organizzando prossime trasferte a Tesero di affranti e prostrati pellegrini, ovvero di autentici “voyeur”, per far visita al Piccolo Mutilato. Guardoni e pellegrini che, finita la visita, ingorgheranno nuovamente il paese, riempiendone gli alberghi per le settimane di gennaio a venire. È probabile a questo punto che la taglia venga ritirata con buona pace dei tanti improvvisati bounty killer, che si erano attivati con la speranza di portarsi a casa una comoda mensilità aggiuntiva. Agli inquirenti, come anzidetto, rimane ancora un dubbio non da poco: capire se il presidente dell’A.A.d.P. sia veramente estraneo ai fatti, ovvero abbia giocato abilmente un ruolo non secondario in questa desolante vicenda. Ci sono in verità molte coincidenze sospette. Se queste venissero suffragate da riscontri probatori, a breve potrebbero aversi serie conseguenze a catena anche a livello istituzionale. Addirittura una improvvisa crisi di Giunta e il probabile conseguente scioglimento del Consiglio comunale. Staremo a vedere.
Ario Dannati
Caro Ario, tienici informati con puntualità e dovizia di particolari, perchè l'accaduto ci riguarda sia sotto l'aspetto della Fede sia sotto quello della Fiducia verso una Associazione che, anche senza l'unanimità del consenso popolare, ci rappresenta nel Mondo.
RispondiEliminaGrazie, Marzio.
Forse sarebbe anche da valutare l'ipotesi "fuga con suicidio" del bambinello, che potrebbe aver preferito la morte all'essere costantemente osservato dai numerosi turisti... Senza contare l'aria inquinata che si respira in piazza e dintorni di questi tempi!
RispondiEliminaNon male la trovata di trattare questo fatto in modo diverso, ironico... bravo ario...
lorenzo