02/08/08

DACCI OGGI IL NOSTRO DOPING QUOTIDIANO


Nulla dies sine linea, diceva Plinio il Vecchio riferendosi al pittore Apelle (figlio di Apollo ecc.ecc. nella giaculatoria di noi ragazzi…) che non faceva passare giorno senza dipingere almeno un po’. Nessun giorno senza doping, è invece la testatina aggiustata per l’occasione dopo l’ennesimo caso. Stavolta tocca al campione di fioretto Andrea Baldini, ”scaricato” ieri in extremis come si legge dall’aereo a 5 cerchi per Pechino. Ier l’altro era capitato alla campionessa mondiale in carica di bici su strada, Marta Bastianelli, subito prima a due giovani ciclisti, prima ancora al famoso Riccò forse in coppia con Piepoli. Riccò si è liberato pare con una piena confessione. Ma che si è liberato? La coscienza, forse, non il suo corpo di atleta a base di epo (ovvero c.e.r.a., l’epo di terza generazione) e neppure la psiche se ha aggiunto riferendosi ai più sofisticati controlli del Tour : “non pensavo proprio che mi beccassero”. Siamo sicuri che uno così, che non sembra avvertire la soma della colpa etico-sportiva, alla faccia della lealtà e del resto in un settore ormai fatto solo di business, non sia pronto a ricominciare? E fino alla Bastianelli la stanca e distratta opinione pubblica aveva recintato nel ciclismo la “sporca faccenda”. Ma adesso ci si mette la scherma, e forse non è finita qui, mentre mischiate alle cronache sportive arrivano zaffate farmacologiche e terminologiche come il flurosemide (diuretico per Baldini) o la flenfluramina (stimolante per perdere peso per la Bastianelli). Per carità, non è soltanto un problema italiano se contemporaneamente una pattuglia di atlete russe viene pesata, incartata e rimandata a casa invece che a Pechino per gli stessi motivi. Per carità, in qualche modo e misura (ma molto meno) il doping c’è sempre stato, e appunto viene immagazzinato ormai come una rubrica giornalistica, nulla dies senza doping…. Ma si tratta soltanto di sportivi professionisti, che più o meno razionalmente fanno strame dell’idea di sport per “fare meglio il loro lavoro” con un aiutino, o aiutone, e guadagnare di più? Non credo proprio. Nulla dies senza doping neppure per i dilettanti, gli amatori, i veterani che dovrebbero aver sale in zucca, che corrano a piedi o in bici, sollevino pesi, facciano palestra. E nulla dies senza qualche forma di doping neppure e soprattutto per i giovani, gli adolescenti, i bambini, ormai “rotti a tutto” fin dall’inizio in una complicità ambientale da parte di tecnici, medici, dirigenti, atleti più anziani e genitori distratti o correi, ecc., che ricorda la famosa “dazione ambientale” di Di Pietro per Tangentopoli e quel mischiume di corruzione/concussione i cui effetti sono anche oggi e sempre di più sotto i nostri occhi, naturalmente a condizione che li si voglia vedere. Ma una società “sportiva” (ormai la virgolettatura è d’obbligo) dopata alle fondamenta rimanda a una società allargata che la contiene, la influenza e ne viene influenzata che invece è “fortunatamente” senza doping? Ma su, coraggio, forza con la lettura di una realtà davvero patente e cruenta per le vittime che miete. Nulla dies senza droga in Italia, ormai, per tutte le classi sociali, dai maggiori in grado le cui auree famiglie una volta erano più discrete nell’uso e abuso di cocaina mentre i loro nipoti di oggi ne fanno praticamente i testimonial, alle fasce più povere e disperate. Nulla dies senza droga, come sempre più impietosamente ci ricordano i dati Istat o le ricerche Eurispes e i relativi Ministri degli Interni, siano Amato di centro-sinistra piuttosto che Maroni di centro-destra. Nulla dies senza droga e droghe come testimoniano gli sballi in discoteca e gli ultimi ritrovati nel campo degli stupefacenti, termine questo ormai da aggiornare perché non meraviglia più nessuno, come il doping diventato una sorta di “priming”, di variabile dipendente e prioritaria nel praticare lo sport. Ma anche nulla dies senza droghe al volante, giacché una delle ragioni più ricorrenti per gli incidenti in auto e in moto è lo stadio di alterazione da droga degli autisti e dei piloti, a qualunque età ma con la soglia anagrafica sempre più bassa. Sapevate per esempio a proposito di anagrafe che in Italia i ragazzini, i più acerbi d’Europa, cominciano a bere alcolici ormai a undici anni? Che altro è tutto questo se non anche, ripeto anche, l’altra faccia di una mancanza di identità personale e professionale, di una fiducia in se stessi ai minimi termini, di una pressoché totale assenza di quella meritocrazia che almeno rimette ordine nelle cose e ridà loro valore? Il doping nello sport, le droghe nella vita sono supplenti di tutto il resto e naturalmente forniscono gli estremi riconoscibili di una sconfitta del singolo e della collettività. E’ uno sconfitto Riccò, come gli altri, sono sconfitti i giovani che si sperdono nella droga e fanno vittime a partire da loro stessi, è sconfitta una comunità in senso lato che ormai non ci faccia più caso e derubrichi doping e droga (due facce della stessa medaglia) a “prezzo da pagare”. Ma chi l’ha detto,e perché? E non è soltanto una questione morale o etica, di rapporto con sé, con gli altri, con le regole del gioco continuamente violate ma senza senso di colpa alcuno, ormai. E’ proprio una questione logistica, di sopravvivenza più generale. Con il doping lo sport muore, dunque tolleranza zero per l’antidoping. Benissimo. Ma a che sarà servito se un metro più in là l’impiegato o il muratore che alza la propria soglia di sopportazione della realtà quotidiana con una dose seguiterà a venir assorbito/ignorato/usato come “uno nella norma”, da nulla dies senza droga?

Oliviero Beha

Nessun commento:

Posta un commento

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

Archivio blog