Siamo venuti fortunosamente in possesso della bozza di «Storia della Libertà: da Neanderthal a Calderoli». Il volume è a cura del comitato revisionista «Billionaire», con la prefazione di Briatore e le foto originali di Fabrizio Corona. Un decreto del ministro della Cultura Marcello Dell’Utri stabilisce che ogni scuola abbia l’obbligo di adottarlo (perciò si chiama scuola dell’obbligo).
«Benito Mussolini, popolano della libertà, viene rovesciato da un ribaltone di gerarchi comunisti e sostituito dal sovietico Molotov e da sua moglie Bomba: il frutto della loro unione liberticida sarà D’Alema. Sostenuti dai bombardamenti a tappeto di Air France, i cosacchi entrano a Roma. Ma Benito, il partigiano Benny, aiutato dalla brigata Malpensa del comandante Umberto, riesce a scappare al Nord, dove fonda la Repubblica Padana di Salò per continuare la guerra contro Stalin. Suggestionato dalle visioni del profeta Tremonti, Benny decide di raggiungere Hitler per convincerlo a portarsi avanti col lavoro, invadendo anche la Cina. Scortato dall’eroico stalliere Mangano, Mussolini viene però tradito al confine da uno stalinista mascherato - nome in codice Walter - che gli si era presentato come sincero democratico. Sembra la fine. Milioni di partigiani liberisti vengono deportati nei gulag delle Frattocchie e rieducati al comunismo e agli sceneggiati in bianco e nero. Scampa alla retata solo una piccola vedetta lombarda, armata di compasso, mattone e antenna satellitare: è il partigianino Silvio, che finge di abbracciare il camerata Fini, ma poi lo mette sotto e fonda così la Fininvest. E’ il 25 aprile 1945. Nasce Canale 5. L’Italia è libera e ben gli sta».
Massimo Gramellini
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