Spett.le
Consorzio di Polizia FIEMME
Via Cauriol, 1
38033 CAVALESE (TN)
e p.c. Spett.le
COMUNE DI TESERO
Piazza C.Battisti
38038 TESERO (TN)
OGGETTO: Nuovo ribaltamento carico in località “al ponte” davanti alla fabbrica
Delmarco - Considerazioni
Alla cortese attenzione del Comandante
A poco più di due mesi dalla mia prima segnalazione (vedasi lettera di data 3 aprile 2007) mi ritrovo a dover nuovamente sottoporre alla Sua attenzione la questione in oggetto. Proprio ieri (06/06/2007) verso le ore 16,00 si è verificato un incidente che per la dinamica dei fatti e per il luogo è esattamente la fotocopia di quelli accaduti lo scorso 26 marzo. E anche questa volta magari chissà per intercessione di San Liseo, vista l’imminenza della festa patronale, nessun passante fortunatamente è stato coinvolto dallo svuotamento del carico. Comunque dopo un iniziale momento di spavento e di incredulità ho ripensato a quanto Le avevo precedentemente comunicato e mi sono chiesto se tra i primi due incidenti e quest’ultimo nel frattempo il Comando che Lei dirige avesse adottato un qualche provvedimento come mi ero permesso di consigliare: per esempio l’invio agli interessati (autotrasportatori e artigiani) di una circolare informativa che sottolineasse il problema e invitasse a comportamenti adeguati e responsabili. Perché almeno questo io mi sarei aspettato dopo quanto accaduto in quella precedente occasione. Ho il timore però che Lei abbia pensato che le parole dette e scritte a suo tempo dal sottoscritto Le siano state rivolte solo per un mio desiderio di protagonismo o peggio ancora per il piacere di disturbare e non già per una reale preoccupazione e col solo intento di contribuire a rendere più sicuro e tranquillo il paese in cui vivo. Qui ne va dell’incolumità delle persone, della salute delle stesse, della tranquillità che sembra ormai un lusso non più a nostra disposizione. E non siamo a New York! Senza voler offendere nessuno in particolare, esprimo il mio disappunto per la sufficienza nell’impegno che viene messo nell’esercizio delle funzioni da gran parte degli appartenenti al corpo di polizia municipale. Ma si pensa davvero che basti controllare il disco orario di qualche autovettura in piazza Battisti, presenziare al mattino 10 minuti davanti al Sorìs o farsi qualche giro in Panda (tanto per aggravare il già ridicolo andirivieni d’auto!) per poter affermare che il servizio di polizia stradale funziona? Non facciamo gli ipocriti. Un po’ di serietà per favore! Faccio notare che la viabilità di paese, se la comunità che lo abita fosse autenticamente moderna ed emancipata dovrebbe essere appannaggio quasi esclusivo dei pedoni. Qui purtroppo così non è e ciò per una ragione semplicissima: perché non si è mai intervenuti a correggere un malinteso e sempre più diffuso senso della libertà di movimento. Negli spazi contenuti (come sono quelli di un piccolo paese di montagna) la libertà di movimento (enfaticamente detta anche diritto alla mobilità) va gestita oculatamente e, con riferimento agli autoveicoli che per loro natura sono “estranei” alla viabilità storica dei paesi, severamente regolamentata. Ciò detto sia ben chiaro che qui non si pretende maggiore repressione da parte dei vigili, tutt’altro. Bisogna però agire su due livelli. Da una parte cercando il dialogo e l’azione culturale (per esempio un buon vigile dovrebbe far presente al disattento guidatore di spegnere subito il motore di un’auto in sosta, dovrebbe vigilare nei pressi di luoghi ove il disordine è consuetudine quotidiana: scuole, asilo e negozio Cooperativa prima di tutti e in generale in tutto il Centro storico e invitare gli indisciplinati a comportamenti acconci); o, ancora, stigmatizzare e contestare i reiterati e gratuiti scorrazzamenti da parte soprattutto (ma non esclusivamente) dei giovani patentati che “stondano” in lungo e in largo per le vie del centro storico. E via andare. Esercitare insomma con autorevolezza l’autorità. Per operare in tal modo bisognerebbe però presidiare i luoghi a piedi! Girare avanti e indietro con pazienza, sempre a piedi e non in auto. E intervenire se necessario con gentilezza sì ma con fermezza. In secondo luogo bisognerebbe agire la leva della regolamentazione stradale e cioè rendere finalmente operativo il tanto auspicato piano traffico che da tempo giace nei cassetti di qualche assessore e la cui partenza, forse per paura, si continua a procrastinare. Lungi quindi dal voler infierire nei confronti di chi credo che con me persegua il raggiungimento di un comune obiettivo, dico però che se vogliamo veramente dare un taglio a questo andazzo è necessario ci si impegni col massimo del rigore perché la situazione mi pare abbondantemente fuori controllo. Non è più tempo di chiudere gli occhi e di sperare che le cose si aggiustino per inerzia. Casomai per inerzia (e cioè senza intervenire e prevenire con convinzione) le cose – se possibile – peggioreranno. Le sottopongo un solo ultimo esempio. Come Lei certamente saprà l’importante e benemerita iniziativa del mio comune denominata “Mobilityamoci” ha visto l’entusiastica adesione di bambini e ragazzi (e inizialmente anche di gran parte dei genitori), poi, “passata la festa” tutto è tornato come prima o quasi. E questo non per la mancanza di volontà o per la svogliatezza degli scolari bensì per l’ingiustificabile pigrizia mentale dei genitori. Da questo atteggiamento si ricava in maniera inequivoca questo assunto: se vogliamo dare qualità al nostro paese e ritrovare il piacere di viverci dentro in tranquillità e sicurezza, dobbiamo usare entrambe le leve di cui sopra: cultura, educazione e azione e organizzazione. Con la sola azione repressiva o, viceversa, soltanto con gli inviti e gli auspici dopo un po’ si torna punto e a capo. Non c’è alternativa. Spero che di concerto con l’Amministrazione comunale possiate finalmente trovare una strategia d’intervento che conduca a un progressivo miglioramento della situazione. Ma vi esorto a muovervi con sollecitudine prima che il caos già intollerabile diventi irreversibile.
Cordiali saluti
Mario Delladio
Tesero, 7 giugno 2007
Consorzio di Polizia FIEMME
Via Cauriol, 1
38033 CAVALESE (TN)
e p.c. Spett.le
COMUNE DI TESERO
Piazza C.Battisti
38038 TESERO (TN)
OGGETTO: Nuovo ribaltamento carico in località “al ponte” davanti alla fabbrica
Delmarco - Considerazioni
Alla cortese attenzione del Comandante
A poco più di due mesi dalla mia prima segnalazione (vedasi lettera di data 3 aprile 2007) mi ritrovo a dover nuovamente sottoporre alla Sua attenzione la questione in oggetto. Proprio ieri (06/06/2007) verso le ore 16,00 si è verificato un incidente che per la dinamica dei fatti e per il luogo è esattamente la fotocopia di quelli accaduti lo scorso 26 marzo. E anche questa volta magari chissà per intercessione di San Liseo, vista l’imminenza della festa patronale, nessun passante fortunatamente è stato coinvolto dallo svuotamento del carico. Comunque dopo un iniziale momento di spavento e di incredulità ho ripensato a quanto Le avevo precedentemente comunicato e mi sono chiesto se tra i primi due incidenti e quest’ultimo nel frattempo il Comando che Lei dirige avesse adottato un qualche provvedimento come mi ero permesso di consigliare: per esempio l’invio agli interessati (autotrasportatori e artigiani) di una circolare informativa che sottolineasse il problema e invitasse a comportamenti adeguati e responsabili. Perché almeno questo io mi sarei aspettato dopo quanto accaduto in quella precedente occasione. Ho il timore però che Lei abbia pensato che le parole dette e scritte a suo tempo dal sottoscritto Le siano state rivolte solo per un mio desiderio di protagonismo o peggio ancora per il piacere di disturbare e non già per una reale preoccupazione e col solo intento di contribuire a rendere più sicuro e tranquillo il paese in cui vivo. Qui ne va dell’incolumità delle persone, della salute delle stesse, della tranquillità che sembra ormai un lusso non più a nostra disposizione. E non siamo a New York! Senza voler offendere nessuno in particolare, esprimo il mio disappunto per la sufficienza nell’impegno che viene messo nell’esercizio delle funzioni da gran parte degli appartenenti al corpo di polizia municipale. Ma si pensa davvero che basti controllare il disco orario di qualche autovettura in piazza Battisti, presenziare al mattino 10 minuti davanti al Sorìs o farsi qualche giro in Panda (tanto per aggravare il già ridicolo andirivieni d’auto!) per poter affermare che il servizio di polizia stradale funziona? Non facciamo gli ipocriti. Un po’ di serietà per favore! Faccio notare che la viabilità di paese, se la comunità che lo abita fosse autenticamente moderna ed emancipata dovrebbe essere appannaggio quasi esclusivo dei pedoni. Qui purtroppo così non è e ciò per una ragione semplicissima: perché non si è mai intervenuti a correggere un malinteso e sempre più diffuso senso della libertà di movimento. Negli spazi contenuti (come sono quelli di un piccolo paese di montagna) la libertà di movimento (enfaticamente detta anche diritto alla mobilità) va gestita oculatamente e, con riferimento agli autoveicoli che per loro natura sono “estranei” alla viabilità storica dei paesi, severamente regolamentata. Ciò detto sia ben chiaro che qui non si pretende maggiore repressione da parte dei vigili, tutt’altro. Bisogna però agire su due livelli. Da una parte cercando il dialogo e l’azione culturale (per esempio un buon vigile dovrebbe far presente al disattento guidatore di spegnere subito il motore di un’auto in sosta, dovrebbe vigilare nei pressi di luoghi ove il disordine è consuetudine quotidiana: scuole, asilo e negozio Cooperativa prima di tutti e in generale in tutto il Centro storico e invitare gli indisciplinati a comportamenti acconci); o, ancora, stigmatizzare e contestare i reiterati e gratuiti scorrazzamenti da parte soprattutto (ma non esclusivamente) dei giovani patentati che “stondano” in lungo e in largo per le vie del centro storico. E via andare. Esercitare insomma con autorevolezza l’autorità. Per operare in tal modo bisognerebbe però presidiare i luoghi a piedi! Girare avanti e indietro con pazienza, sempre a piedi e non in auto. E intervenire se necessario con gentilezza sì ma con fermezza. In secondo luogo bisognerebbe agire la leva della regolamentazione stradale e cioè rendere finalmente operativo il tanto auspicato piano traffico che da tempo giace nei cassetti di qualche assessore e la cui partenza, forse per paura, si continua a procrastinare. Lungi quindi dal voler infierire nei confronti di chi credo che con me persegua il raggiungimento di un comune obiettivo, dico però che se vogliamo veramente dare un taglio a questo andazzo è necessario ci si impegni col massimo del rigore perché la situazione mi pare abbondantemente fuori controllo. Non è più tempo di chiudere gli occhi e di sperare che le cose si aggiustino per inerzia. Casomai per inerzia (e cioè senza intervenire e prevenire con convinzione) le cose – se possibile – peggioreranno. Le sottopongo un solo ultimo esempio. Come Lei certamente saprà l’importante e benemerita iniziativa del mio comune denominata “Mobilityamoci” ha visto l’entusiastica adesione di bambini e ragazzi (e inizialmente anche di gran parte dei genitori), poi, “passata la festa” tutto è tornato come prima o quasi. E questo non per la mancanza di volontà o per la svogliatezza degli scolari bensì per l’ingiustificabile pigrizia mentale dei genitori. Da questo atteggiamento si ricava in maniera inequivoca questo assunto: se vogliamo dare qualità al nostro paese e ritrovare il piacere di viverci dentro in tranquillità e sicurezza, dobbiamo usare entrambe le leve di cui sopra: cultura, educazione e azione e organizzazione. Con la sola azione repressiva o, viceversa, soltanto con gli inviti e gli auspici dopo un po’ si torna punto e a capo. Non c’è alternativa. Spero che di concerto con l’Amministrazione comunale possiate finalmente trovare una strategia d’intervento che conduca a un progressivo miglioramento della situazione. Ma vi esorto a muovervi con sollecitudine prima che il caos già intollerabile diventi irreversibile.
Cordiali saluti
Mario Delladio
Tesero, 7 giugno 2007
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