02/05/15

28/04/15

A PROPOSITO DI LUNGIMIRANZA


Se un qualsiasi rappresentante politico noneso, viste le attuali difficoltà di mercato della mela, si permettesse di interrogare la giunta provinciale per sapere quali risorse economico-finanziarie a fondo perduto potrebbero essere messe sul piatto per garantire alla val di Non la riconversione della pomicoltura nella bananocoltura, dopo un istante di imbarazzo e di incredulità verrebbe accompagnato alla porta dai commessi d’aula, fatto salire a forza sulla prima croce bianca disponibile e internato nel manicomio più vicino. Se invece, un ben preciso e noto rappresentante politico fiemmazzo, si rivolge con protervia alla giunta pretendendo non soltanto ulteriori ingentissimi nuovi investimenti per la realizzazione di impianti di innevamento artificiale ma addirittura l’accollamento da parte dell’ente pubblico dei relativi enormi costi energetici di esercizio, l’assessore di competenza lo ringrazia per la domanda e gli risponde con timorosa deferenza.

"Il consigliere provinciale Pietro De Godenz (UPT) è intervenuto in aula segnalando la carenza di neve sulle piste: a fine stagione si valuteranno i danni e si adotteranno le misure conseguenti. Il consigliere ha chiesto se la Giunta abbia stanziato o intenda mettere a disposizione ulteriori risorse e
strumenti per fronteggiare in modo adeguato gli eventuali effetti finanziari negativi della mancanza di neve e soprattutto delle temperature elevate nelle stazioni turistiche invernali del Trentino, indirizzando agli operatori contributi significativi per la costruzione, l’ampliamento e il potenziamento degli impianti di innevamento, o realizzando altri impianti di innevamento con costi a carico della Provincia. De Godenz ha chiesto inoltre di intervenire sui costi dell’energia elettrica che gravano sulle società di gestione degli impianti di risalita. De Godenz si è detto soddisfatto, ma ha raccomandato la Giunta, per il futuro, di tenere in considerazione l’opportunità di investire sempre più sul potenziamento degli impianti di innevamento, anche in considerazione dei cambiamenti climatici in atto."

Perché questa disparità di trattamento? Perché l’assessore noneso qualora formulasse quella sua bizzarra richiesta, ma neppure poi tanto, verrebbe internato in manicomio mentre a quello fiemmazzo, la cui domanda bizzarra (per abitudine al tema) non appare, ma che folle nella sostanza è, viene dato ascolto? Perché la nostra classe politica è una classe asinina, che riesce a guadagnarsi il rango di guida dirigente non per chissà quali meriti o capacità, bensì spesso, se non sempre, per l'impressione che riesce a dare di sé a quel distratto popolo sovrano quando esso una volta ogni cinque anni torna a votare. Una classe restia a uscire dai comodi luoghi comuni e, nella maggior parte delle questioni su cui decide, ignorante. Succede dunque che, avendo la P.A.T. un'ingente disponibilità finanaziaria, a volte quella scaltra congrega  che pro tempore ne determina le decisioni si conceda qualche azzardo. Perché se i soldi ci sono il più è fatto... E dunque si faccia, perdio! Il popolo se c'è denaro vuole fatti! Non ci si perda ognivolta nell'analisi dei pro e dei contro. Ognitanto si soprassieda, diamine. Capita insomma che per talune questioni quella classe dirigente decida di intervenire col solo beneplacito della ragioneria, evitando gli intralci e gli inghippi dei pareri scientifici. A questa fattispecie appartiene la produzione di neve ad uso sciistico. E così, dopo le iniziali perplessità dei soliti bastian contrari, la classe politica di cui sopra, nonché la quasi totalità dell'opinione pubblica, si convinsero che innevare artificialmente un determinato territorio non comportasse affatto un rischio ambientale e men che meno rappresentasse una follia economica.  Anzi a distanza di 25 anni dalle prime pionieristiche produzioni, oggi la neve "programmata" è addirittura una risorsa ovvia, necessaria, imprescindibile e priva di effetti collaterali. E ciò nonostante l’evidenza dei cambiamenti climatici in atto (come lo stesso interrogante peraltro ammette) sia sotto gli occhi anche dei cechi e dunque  la riconversione urgente dell’offerta turistica invernale dovrebbe essere cosa indifferibile, pena la compromissione dell’ecosistema montano. Ma l'inerzia è forte, gli interessi in ballo anche, l'industria dei macchinari e delle apparecchiature necessari in forte crescita, e la politica niente affatto illuminata. Le conseguenze di un'espansione generalizzata degli impianti di produzione abituale di neve artificiale - lo confermano studi e osservazioni scientifici anche recenti - potrebbero concretizzarsi tra non molto in pericolose mutazioni ambientali. Le condizioni per cui tra qualche tempo la bomba ambientale innescata dal sistema diffuso dei cannoni sparaneve deflagri ci sono tutte e quando si gioca contro natura il conto prima o poi lo si paga sempre. Sì, siamo catastrofisti, lo sappiamo e sappiamo anche che al nostro campione seduto in Provincia delle nostre fisime non importa niente. Purtroppo finché i forzieri provinciali non segneranno la riserva lui per il tornaconto suo e quello della sua parte continuerà a chiedere con arroganza l'applicazione della variante locale del fifty-fifty, ovverosia la hundred-hundred: a Pantalone il 100% dei costi e agli impiantisti il 100% dei ricavi.

In Trentino in sessant'anni siamo passati da De Gasperi a De Godenz, con un'evidente notevole regressione qualitativa ed un aumento esponenziale di filibusterìa. Da uno statista di livello internazionale a un populista di paese. Avere una classe politica cialtrona è un rischio che non potremmo permetterci. Soprattutto quando ci si cimenta, si decide e si opera su questioni fondamentali come l'ambiente, il territorio e gli usi che se ne fanno. Fidarci di questi obsoleti, canaglieschi narratori della favola dell'isola felice, mentre il mondo è in convulsione, il clima si sta pericolosamente modificando ed esodi biblici e bibliche ecatombi incombono minacciosi sulle nostre comode certezze è pura follia. Ma il popolo sovrano...

A.D.

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

Archivio blog