08/09/07

I RAMMOLLITI


Quando Napoleone invase la Russia, le sue fanterie si fecero a piedi tutta la strada da Parigi a Mosca, con un non leggero zaino sulle spalle. Nulla di straordinario in verità: 40 km al giorno erano per un fante una distanza normale, mentre le tappe forzate potevano arrivare a 80 km. Insomma è alla portata di un qualsiasi uomo in salute il percorrere a piedi fino a 80 km in un giorno. Ma oggi le statistiche ci dicono che nel 50% dei casi l'automobile è utilizzata per percorsi inferiori ai 3 km!! E provate oggi a proporre a uno dei tanti esemplari di homo automobilisticus che abitano i nostri paesi e le nostre città di farsi un paio di km a piedi. Impallidirà come di fronte a un'impresa titanica e concluderà che siete matto da legare; dopodiché tornerà ad assidersi dentro il suo maleodorante guscio metallico del quale è di fatto prigioniero a vita. Egli ragiona esattamente come se fosse un paralitico prigioniero della sua carrozzella a rotelle: dice che non ci si può muovere se per un qualsiasi motivo non può usare la sua auto, è costantemente afflitto da problemi di traffico, parcheggi, prezzo della benzina... La parola rammollimento suona certo sgradevole e fuori moda, ma non ne trovo di più adatte per dare la misura di questa situazione; un rammollimento quello attuale che non ha precedenti nella storia del genere umano e che è al tempo stesso causa ed effetto dell'uso smodato dell'automobile. Causa perché l'uso dell'auto viene visto come un modo per risparmiare fatica, ma anche effetto perché l'uso dell'auto rammollisce appunto l'uomo disabituandolo al sia pur minimo sforzo fisico, rendendolo sempre più dipendente dai motori e spingendolo a usarli sempre di più proprio come una droga che induce una sempre maggior dipendenza in chi ne fa uso. Una simile situazione di dipendenza oggi fa sorridere, ma in un futuro più o meno prossimo potrebbe trasformarsi in catastrofe quando per un qualsiasi motivo, per esempio una nuova crisi energetica, le automobili dovessero divenire inutilizzabili. Un esempio dall'etologia: gli uccelli rapaci sono abituati a procurarsi da soli il cibo, ma se vengono addomesticati e abituati a ricevere ogni giorno, senza alcuno sforzo, la loro razione di cibo, perdono la capacità di cavarsela da soli; e se liberati finiscono per morire di fame incapaci di ritrovare la loro autonomia. C'è da chiedersi se sia sensato aver sviluppato una così forte dipendenza dai motori. E purtroppo in casi del genere ci si rende conto della follia solo dopo la catastrofe, non prima. Eppure, liberarsi da questa dipendenza e vivere senza auto usando i mezzi pubblici o la bicicletta non è affatto impossibile ...


Dal blog "Elogio della bicicletta" di Paolo Bonavoglia

06/09/07

L'ETERNO BAMBINO


Da quando Woody Allen disse che la vita non imita l’arte ma la cattiva televisione, la tv è peggiorata parecchio. Figuriamoci la vita. Chi pensa che la disgrazia peggiore degli ultimi anni sia stata la metamorfosi dei cittadini adulti in consumatori infantili troverà una conferma nella storia del tabaccaio sequestrato che in realtà si era sequestrato da solo, per muovere a compassione la mamma e indurla a ripianargli i debiti. Una trama cialtrona che Alberto Sordi avrebbe scartato perché troppo improbabile, mentre oggi Christian De Sica ne trarrebbe senza problemi un filmissimo di Natale. Ci può anche stare che un dodicenne scappi di casa con un po’ d’acqua e qualche bustina di zucchero, immaginando di ripresentarsi con il volto emaciato e di ribaltare le viscere e il portafoglio materni. Ma se a farlo è un commerciante sulla soglia dei quarant'anni che sommerso dai mutui corre a farne altri per pagarsi una vacanza esotica, confidando poi in un imbroglio che impietosisca mammà, significa che intorno a noi sta succedendo qualcosa di molto stupido e terribilmente serio. E questo qualcosa riguarda il processo di rimbambinimento propiziato da programmi televisivi e messaggi pubblicitari. Avete fatto caso a come ci trattano? Da piccoli deficienti a cui bisogna scandire le parole e piantare nel cranio concetti semplici, ripetitivi e improntati a un valore unico: godi l'attimo e consuma più che puoi, tanto il futuro non esiste e le responsabilità neppure. Che noia, dirà qualcuno, scandalizzarsi ancora per queste cose. Però forse è più noioso continuare a lasciarcele imporre. Meglio cambiare, neh?


di Massimo Gramellini (La Stampa 6 settembre 2007)

04/09/07

"I SUONI DELLE DOLOMITI": NOTE A MARGINE


Nello spazio dei commenti relativo a un nostro precedente intervento abbiamo ricevuto, da un anonimo lettore, una puntuale ed evidentemente dotta presa di posizione sulla manifestazione denominata “I suoni delle Dolomiti”. Nel merito (in separata sede) abbiamo espresso la nostra opinione. Considerato però che l’argomento trattato potrebbe interessare anche altri lettori di questo spazio di confronto virtuale abbiamo deciso di pubblicare “in chiaro” il commento anzidetto.



Caro Euro, da tempo aspetto invano una tua riflessione sull'evento che, per persone che come me lavorano nel campo della formazione e della produzione culturale, é un vero affronto. Mi riferisco a "I suoni delle Dolomiti" o meglio "I suoni ...nelle Dolomiti" in quanto il suono della montagna è, per definizione, sempre stato il silenzio. Si tratta dell'ennesima ipocrisia operata dal mercato del turismo che intende far passare come operazione culturale una mera e bieca operazione di marketing. Intendo dire che dietro al battage pubblicitario che mette in campo la Trentino S.p.A. per promuovere questi eventi, potrebbe tranquillamente starci il mio coro e richiamerebbe ugualmente lo stesso strale di persone che va a sentire Sarah Chang. Sarah Chang? Chi è? Questa è la domanda che l'anno scorso la maggior parte delle persone che salivano a Paneveggio per sentirla si ponevano e stupivano del fatto che invece che una rockstar si trovassero davanti una delle migliori violiniste che ci sono in circolazione. Questa è la realtà. Che senso ha mandare la Mullova ad eseguire "Verklärte Nacht" tra i peci davanti a persone che si annoiano anche e solamente nel sentire l'integrale dell'ouverture del "Guglielmo Tell"? Meno male che c'è il panino che occupa la bocca e nasconde gli immancabili sbadigli. Conosci "Verklärte Nacht", vero? Ecco, passa la festa estiva e tutto il trasporto verso la "cultura" si sgonfia nei soliti riti. Nella stagione fredda la "cultura" non serve poichè il mercato si alimenta da solo. E noi che ben volentieri andremmo ad ascoltare la Mullova al palacongressi, dove l'acustica impreziosisce più dei peci il suono del suo violino, restiamo a bocca asciutta e dobbiamo accontentarci del suono di qualche banda, di qualche coro, che in questo caso hanno di buono, soprattutto per l'economia dell'APT, che costano molto, ma molto meno della Mullova. Ci siamo capiti credo. Non tiro in ballo poi il discorso ambientale: concentrare mille persone sui prati di Bombasel non credo faccia la felicità delle marmotte o delle formiche che ci vivono sotto....




Linux

03/09/07

ESERCIZI SPIRITUALI DI FINE ESTATE


Miss Italia, miss sorriso, miss malandrina, miss mutanda, lady bellechiappe, reginetta di Lago, miss meladai, lady Pian de la Regola, miss tette al vento, miss Armentagiola, lady polenta, eccetera. Purtroppo per la maggioranza delle donne, e sempre più anche per certi uomini, è molto più importante essere belli che intelligenti.
Perché farsi condizionare da un giudizio solo in rapporto alla propria bellezza fisica? Perché accettare un simile dominio? In tutte queste esibizioni, queste “bellezze” non danno l’impressione di essere destinate a grandi performance intellettuali, creative o anche soltanto fisiche. Accettando di partecipare a questi mercati in cui espongono il loro corpo, queste miss scontano semplicemente la sottomissione alla propria bellezza come virtù principale, e al maschio, con tutti i suoi complessi, continuando ad accettare di essergli serenamente e pazientemente succubi.
Sembra che questa bellezza sia un utensile di cui certe donne, in cui predomina una distorta e vetusta percezione della femmina (con buona pace del femminismo storico), hanno ancora bisogno per la sicurezza della loro esistenza. E siccome anche qui la natura ha provveduto con la consueta parsimonia, si tende a premiare le più fortunate indipendentemente dalla quantità e qualità della loro intelligenza. È nella natura delle donne considerare il proprio corpo solo come mezzo per attirare l’attenzione, soprattutto dei maschi? Con questo stratagemma si riduce tutto a civetteria fisica. Molte donne sono imbarazzate nel vedere il loro sesso esibito così, purtroppo però queste manifestazioni attirano un interesse sempre crescente.
La ricerca della bellezza è un istinto connaturato all’essere umano, ma la vera bellezza non deve limitarsi all’aspetto fisico, alla bellezza appartiene anche quel pudore che manca ai concorsi-mercato. Alla fine di ogni estate c’è, ahimé, l’atteso concorso di Miss Italia; con tutte quelle povere ragazze in fila, truccatissime, sui tacchi a spillo, in bikini, tante Barbie bionde come scandinave, perché è così che piacciono a noi italici. E come al mercato delle vacche aspettano il giudizio nazionale che premia, con l’aiuto della tv, colei che è più vicina a quell’ideale di bellezza che si conforma alla volgarità del consumo televisivo; mentre quella tenutaria, quella protettrice, chiamata Madama Televisione, con questo programma batte, come sempre, tutti i record di ascolto e d’incasso pubblicitario per prodotti di bellezza e cibo per cani e gatti. Purtroppo gli spettatori non sono solamente maschi.

Tratto (liberamente) da “Non sono obiettivo” di Oliviero Toscani

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

LA VAL DEL SALIME
Foto Euro

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN
Foto di Euro Delladio

MINU

MINU
Foto di Sabina

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