Anche
stamattina, 28 settembre 2016, l’aria del paese, come ogni aria di montagna che si
rispetti, era sana e frizzante, soltanto un pelino torbida, pregna di
un soave olezzo di catrame muschiato, arricchito di finissimi balsami
idrocarburati e di essenze di cirmolo acetato. E in più, novità di
giornata! finalmente certificata Olio
di
Palma free.
Questa sarà la nuova scritta che a breve sostituirà l'ormai logoro
e insostenibile Vapore
Acqueo sulla
sommità degli impianti Misconel.
Sì perché lo avrete capito, vivendo di immagine, per cambiare le
carte in tavola in un contesto di confusione somma basta uno slogan
ben martellato per farci credere qualsiasi cosa. Così, da un po' di
tempo ci stanno raccontando che la salubrità alimentare e non solo
quella, non può prescindere dall’assenza di quel micidiale olio
vegetale. Ora dunque, tolto quell’olio dalla circolazione, anche
l’aria del paese tornerà limpida e qui a Tesero ci ritroveremo a
brevissimo in un paradiso terrestre.
E
a proposito di circolazione, ci sono novità. Come sapete da
settembre a maggio è aperto, gratuitamente, il
circuito
automobilistico detto
delle
Perfide.
Ovvero via Perós
– via Fia
– via Delmarco.
Lo percorrono in auto e a velocità sostenuta le mamme
e i papà moderni,
più o meno novecento volte al giorno (abbiamo posizionato un
contatore proprio sulla strenta del Fanin). Sono premurosi quelle
mamme e quei papà con i loro pargoli, ma hanno sempre una fretta del
diavolo e lungo le erte del paese lanciano i loro docili mostruosi
carri armati come se fossero in una pista a pagamento. Devono
accompagnare
i figli rispettivamente a scuola, all’asilo e soprattutto
alla scuola musicale!
A
poco è servito l’apprezzabile appello della sindaca a usare
con più frequenza il cavallo di san Francesco e meno quello di san
Cristoforo, per il bene dei bambini, degli adulti e della salute
pubblica in generale. Peraltro, venticinque anni fa, pur con una
situzione complessiva di traffico interno più leggera di quella
attuale, lo stesso appello, mediante un documento inviato a tutte le
famiglie, lo fece nientemeno che l’ufficiale sanitario del paese,
dottor Claudio Romanese, ma dopo qualche giorno di giusto
“ravvedimento operoso” tutto tornò come prima. Così, anche
l’esortazione di lady Ceschini, ancorché recentissima, sembra già
trapassata, ahinoi, nel dimenticatoio.
Sì,
quella mezzoretta mattutina di chiusura obbligata, pur a malincuore,
è rispettata (ma ci vogliono i gendarmi a sorvegliare). A
mezzogiorno però quello stesso divieto, per quei settanta metri di
strada, a poco più di una settimana dal varo già viene trasgredito
(anche perché stranamente
a
quell’ora i vigili spesso sono assenti o sono girati dall’altra
parte) ed è grasso che cola se in quel frangente lo stop totale al
traffico supera il quarto d’ora. Ma al di là di quei settanta
metri in quei due brevi orari di blocco, il via vai è perenne e
costante. L’auto-mobilità compulsiva purtroppo è un vizio
radicato e profondo e non può essere debellato soltanto con le
esortazioni.
Di
solito nei dintorni dei poli scolastici il transito veicolare viene
regolamentato o addirittura precluso. Lo fanno realtà cittadine ben
più importanti della nostra e nessuno per questo minaccia
rimostranze. Una giovane signora, in occasione dell’avvio del
provvedimento di chiusura anzidetto, ci invitò a scrivere qualcosa a
sostegno dell’iniziativa comunale, preoccupata per le minacce di
insubordinazione immediatamente fatte circolare in paese. Ma
benedeta sióra
– abbiamo pensato – che
vöss che scrivezàn ancora?
Su questo blog
da
nove anni a questa parte l’argomento è stato dettagliatamente
analizzato e sviscerato per bene più e più volte. C’è bisogno
soltanto di buonsenso, di consapevolezza e di un’amministrazione
che
voglia
risolvere davvero la questione. Nient’altro.
Si
risponda alla seguente domanda: a quale grave problema andrebbero
incontro uno studente o una studentessa di violino o di violoncello
provenienti da fuori paese, che smontassero da un mezzo pubblico in
piazza Battisti (o venissero sin lì accompagnati con mezzo privato)
e salissero a
piedi sino in via Delmarco
per raggiungere la scuola musicale? A nessuno, ovviamente! Sono
trecentocinquanta passi contati, ma usando certi scortoli
possono essere anche di meno, che in termini temporali, tenuto conto
della salita e senza correre, corrispondono a cinque o sei minuti di
orologio. Non
si tratta di fare la maratona di New York!
Ma
è possibile che in un paese ad alta densità di atleti e di sportivi
come il nostro, non si riesca a indurre una condiscendenza generale
rispetto
a comportamenti di così modesto impegno personale
che
produrrebbero però un deciso e immediato miglioramento della
vivibilità all’interno dell’abitato?
Invitiamo l’amministrazione a insistere con la campagna di
sensibilizzazione intrapresa di recente, sostenendola eventualmente
con qualche provvedimento ad
hoc (per
esempio disegnando come in via Fia un percorso pedonale orizzontale
da piazza Battisti sino alla scuola musicale e posizionando qua e là
qualche dosso rallentatore).
Tornando
brevemente all’aria di cui all’inizio, dopo aver interessato
l’APPA via mail senza ottenere nemmeno un rigo di risposta, qualche
giorno fa, parlando nel merito con un lettore del blog,
ipotizzavamo, vista l’inerzia e il perdurare del problema, di
promuovere attraverso queste pagine una raccolta di firme, con la
speranza di smuovere qualcosa. In fondo – ci siamo detti
guardandoci seri negli occhi e poi scoppiando a ridere amaramente –
siamo
in democrazia!
Se la salute pubblica è prioritario interesse pubblico, la volontà
popolare dovrebbe avere la meglio comunque. O no? Ma poi, ragionando
ci siamo chiesti perplessi chi avrebbe avuto il coraggio di firmare.
Se i commentatori del blog
sono la cartina di tornasole di ciò che offre il convento quanto ad ardimento probabilmente ci sarebbe ben poco da sperare. Perché come
si sa, una
petizione non può prescindere da un
elenco di nomi, cognomi ed indirizzi reali ben identificabili,
possibilmente cospicuo. Se però alla fine la raccolta si riducesse a
una lista sottoscritta da Anonimo delle 23,05 Via dei Fantasmi 7,
Anonimo delle 16,18 Via delle Streghe 14, Anonimo delle 10,21 Via del
Cimitero 1, e qualcun altro ancora, non andremmo da nessuna parte.
Forse
prima di lanciare la sottoscrizione converrà quindi interessare
(ammesso che del problema, tra i pini e nella quiete di Propian, non
gli sia ancora giunta notizia) il Nostro campione in Provincia. Lui
certamente si farà portavoce della cittadinanza che lo ha eletto con
una bella e circostanziata interrogazione alla Giunta provinciale.
Batterà i pugni sui banchi del Consiglio e gliela farà ben vedere!
Ma certo che sì! Sarà proprio così! Qualora poi, malauguratamente,
molto malauguratamente, per sfiga addirittura, nemmeno cotanta
iniziativa riuscisse a cavare un ragno dal buco, inizieremo senza
indugio a raccogliere le firme da allegare ad un esposto alla Procura
della Repubblica che abbiamo già confezionato ed è pronto nel
cassetto.
Nel
frattempo, cari lettori di buona volontà, iniziate ad allenarvi con
penna e calamaio: nome, cognome, indirizzo…
L’Orco