14/05/15

SCACCO MATTO


E’ andata. Nei fatti, così come previsto. Non nelle dimensioni. Nove voti sono davvero un niente. Corrispondono, per capirci, a cinque-elettori-cinque che cambiano opinione all’ultimo istante, per l’elemosina di un bicchiere di birra offerto mezz’ora prima di votare da un candidato dello schieramento avverso… Perdere fa sempre male. Perdere così può far vacillare e abbattere anche una quercia come Barbolini. A maggior ragione se sai che quella differenza, soltanto un mese fa molto più ampia e ardua da colmare, l’avevi praticamente annullata del tutto.
Comunque, a prescindere, per le troppe negatività assommate in questa disputa, l’esito, come avevamo con abbondante anticipo pronosticato, non poteva essere diverso. Hanno remato contro, pesando evidentemente in maniera diversa: il carattere di Barbolini (a Tesero avere personalità non aiuta, anzi!); l’appartenenza dello stesso alla famiglia sbagliata (se l’assessore uscente, tanto per fare un esempio, fosse disceso dalla Gens Clementi, per fargli quell’ultimo sgambetto, di bicchieri ai votanti i suoi avversari ne avrebbero dovuto “offrire” molti, ma molti di più. Peraltro, Barbolini non solo non fa parte di quella dinastia, ma orrore! appartiene invece ai paria dei Zìghere. Un sindaco di quella schiatta, giammai!


Ma è di un Giuda lo scacco finale. Un suo ex sodale politico, che nelle notti insonni vegliate al lume del rancore, per ‘regolarizzare’ non si sa bene quali conti, decise di fargliela pagare e di tradirlo, facendo votare le sue pecore a favore della competitrice. Senza quel tradimento inaspettato e malevolo, come tutti i tradimenti, oggi la storia sarebbe però diversa. L’ancien régime sarebbe stato confinato nuovamente all’opposizione e le tresche del solito noto (forse) almeno in parte limitate. Peccato e pazienza. Si ricomincerà il giro con nuovi apprendisti e vecchi ‘maestri’, e con l’orologio dell’Historia Teseri riportato al maggio 2010, nell’immutabile circolarità di questa nostra enclave palermitana. In un paese siffatto, dove per un po’ si va a braccetto e poi ci si accoltella, dove il voto di scambio è prassi, dove i voltagabbana non sono le mosche bianche, ma quelle nere, dove al Padrino nessuno si ribella (quello non lo si tradisce mai!) e dove da questa sottocultura simil-siciliana si seleziona la ‘classe dirigente’, pensare ad una major release 2.0 dell’amministrazione resterà ancora per lungo tempo una pia illusione.
E poi c’è Lui, naturalmente. Lui con quella sua proverbiale capacità di corrompere il popolino, assecondandone le sue infinite effimere smanie. Questa volta nemmeno l’azzardo di una proposta così scandalosamente inappropriata come quella di far sindaca una giovane senza arte né parte è bastata a far rinsavire metà di questo nostro misero cosiddetto popolo sovrano. Insomma, come dicevamo così doveva andare e così è andata.
E se poi l’altra metà del popolo rimarrà per cinque anni senza adeguata rappresentanza, no problem! Sono princìpi caduchi, del tutto teorici. Domani o posdomani nessuno ci penserà più.
Più importanti saranno invece le conseguenze pratiche di questo esito elettorale. Stando alle promesse dei “vincenti”, attraverso la loro azione Tesero, come la Fenice, risorgerà dalle sue ceneri. Le piccole attività imprenditoriali del centro storico rifioriranno, anche grazie alle nuove iniziative in cantiere: per ogni giorno della settimana ci sarà un “Usciamo stasera!” dal lunedì alla domenica compresa. Le associazioni ritroveranno smalto, ché in effetti si erano assai opacizzate e non le si sentiva più. Saranno aggiunte opere al C.d.F. e il taccone annuale a carico del Comune (visto che a nessuno gliene importa) aumenterà. Il nuovo piano urbanistico, ritagliato a misura d’uomo, (a Mario il fondo te Narlasa e a Franco il fondo ta 'l Peoco), garantirà a tutti i bisognosi di farsi la villetta fuori porta. Certo, il territorio verrà ulteriormente decurtato di biodiversità, ma in compenso si arricchirà di solido cemento e di profumato asfalto. Sul palazzo comunale ritornerà finalmente la scritta MUNICIPIO (dal latino munera capĕre…), come espressamente richiesto dal signor P.D. I dossi rallentatori spariranno da via Restiesa cosìcché venga esaudita l’istanza dei possessori di Hummer. La viabilità riformata tornerà al caos precedente e i pedoni al loro status di intralci. Insomma il ritorno al passato tanto caro a questo paese sarà assicurato.
Evgeny ora potrà dormire tranquillo, la lista dei problemi da lui qui indicata troverà puntuale soluzione. Il suo bomber in Provincia, sistemato palazzo Firmian, potrà adesso intercedere e dedicarsi H24 per il bene nostro e del nostro amato paese. Così sia.

Ario



12/05/15

11/05/15

TESERO E LA SUA MAFIA


Cari estensori dei quattro commenti esposti in calce all'ultim'ora pubblicata stamattina. Non riesco a capire perché siate così preoccupati di ciò che è stato scritto. Al punto da chiedere, per ben tre volte, la rettifica del testo. Di cosa stiamo parlando? Dell'Inferno? Del Paradiso? Dei quattro Novissimi? Del paese che va in vacca per colpa di un padrino
che distribuisce cadreghe a Tizio e Caio per tappar bocche, che manda il Toni in Comprensorio, il Bepi in Comunità, il Franz nell'Ufficio là,  che designa sindaci, che sabota accordi precedentemente sanciti, che impone opere inutili, che artatamente crea spazi e dispensa lavori a professionisti di ogni ordine e grado? Parliamo forse dei danni provocati da un'amministrazione che gestisce male la cosa pubblica? Di una campagna elettorale portata avanti più con i buffet in piazza e i rinfreschi serali che con i contenuti, tanto per estorcere il voto anche ai poveri di spirito? Macché. Di tutto questo chi se ne frega! Dell'ortodossia del giorno prima non ve ne importa niente. Voi siete i seriosi paladini dell'ortodossia democratica del giorno dopo. Sussiego. Sussiego. Si sta parlando nientemeno che di DEMOCRAZIA! A voi il sacro onore (e l'onere) di  verificare, scheda dopo scheda, voto dopo voto, la VOLONTA' POPOLARE. Ohhh. Testimoni privilegiati della transustanziazione del torbido, dell'opaco, del corrotto del giorno prima nell'immacolata, trasparente e adamantina VERITA' del giorno dopo. Carta canta. La DEMOCRAZIA ineccepibilmente certificata  ha vinto un'altra volta.  Con ansia del tutto spropositata insistete, una, due, tre volte: rettifica! rettifica!! rettifica!!! Siete ridicolmente preoccupati di una frase, una semplice frase, che al cospetto di meno di due manciate di voti di scarto tra i due contendenti insinua (sì INSINUA!) il dubbio di UN BROGLIO. E allora? E allora se le due sezioni elettorali pullulano di affiliati, supporter e tifosi della lista vincitrice, in particolare della candidata sindaca e del bomber che l'ha scelta, posso e voglio INSINUARE IL SOSPETTO.
                                                    
L'Orco

p.s.

Riguardo alla FAZIOSITA', nulla da eccepire. Sì, sono fazioso. Come lo siete voi.

fazióso agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. factiosus, der. di factio -onis «fazione»]. – Seguace di una fazione politica, o, più spesso, amante delle fazioni, della divisione di un popolo (o di qualsiasi altra compagine) in fazioni. (Vocabolario Treccani on line)

ULTIM'ORA

ELEZIONI 2015 A TESERO

VINCE CESCHINI PER NOVE VOTI IN PIU'.
FORTISSIMO ODORE DI BROGLIO! AL SEGGIO 1 DI VIA 4 NOVEMBRE ANNULLATE 5 SCHEDE SICURAMENTE VALIDE A FAVORE DI BARBOLINI.

L'ORCO

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

TESERO DI BIANCO VESTITO
Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

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LA VAL DEL SALIME

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SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

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