16/09/10

LETTERE & INTERVENTI


Caro Orco,

come sai sono un tuo affezionato lettore, che al pari dei tanti frequentatori di questo blog ha notato con piacere la ricomparsa della tua vena grafologica con l’approssimarsi dell’autunno. Ad essere sincero sono rimasto un po’ indietro con i compiti, in quanto per diversi motivi negli ultimi dieci giorni ho viaggiato un po’ in giro per l’Europa fino ad arrivare, da ultimo, a passare uno splendido fine settimana sulle spiagge della Sardegna. Tornato ai patri lidi, fra le varie cose mi sono affrettato ad aggiornarmi sulla interessante querelle che hai avviato da qualche tempo con i locali astrofili a proposito del costruendo osservatorio. Scorrendo indietro le pagine sono arrivato ad uno dei vari post dedicati, datato 4 settembre, che mi è sembrato particolarmente stimolante. Inizialmente in verità credevo di avere sbagliato argomento, ma poi verso la fine dello scritto il discorso è rientrato nel seminato, evitando in zona Cesarini lo spiacevole inconveniente del fuori tema, che in altre sedi avrebbe comportato il “4” d’ufficio. Tuttavia mi è rimasto un piccolo tarlo, per cui ho deciso di prendere carta e penna, pardon, tastiera e video, e presentarti il mio modesto contributo.
Dunque, il post in questione parla di un tuo amico con il quale hai ben poche idee in comune, ma che non ti hanno impedito, almeno finora, di intrattenere con esso civili e proficui rapporti. Il pomo della discordia, o meglio, ciò per cui tu non ti dai pace e che (mi permetto di indovinare io) potrebbe lacerare a tal punto il rapporto da rompere la vostra amicizia è la sua inguaribile, incrollabile, perfino fastidiosa e totale fede nella scienza e in ciò che da essa ne deriva. Una persona del genere non può che essere totalmente arida e incapace di provare la benché minima emozione, per non parlare di sentimento e figurarsi l’amore. Per fortuna io e te siamo fatti di altra pasta. Noi, per quanto i nostri percorsi di vita siano diversi condividiamo quella sana diffidenza verso ciò che è nuovo ed in particolare che non conosciamo (e diciamola tutta: per questo motivo un pochino ci spaventa). Come sai, nel mio piccolo, un po’ di scienza mi occupo anch’io ed ecco perché mi sono sentito di intrufolarmi nel discorso. “Non sia mai”, mi sono detto, “che la mia povera esperienza in materia riesca a salvare questo rapporto”. Io infatti mi colloco giusto nel mezzo della contesa poiché, pur provenendo da un mondo razionalista di conoscenze scientifiche non mi sognerei mai di accettare a scatola chiusa un risultato o un’applicazione solo perché materialmente realizzabile. Ti faccio un esempio: il caso degli OGM da te citato. Mentre il tuo amico (a quanto tu scrivi) non aspetta altro che la Monsanto di turno brevetti le ciliegie novembrine, magari da cogliere dalle piante di geranio del balcone, o la patata al gusto di manzo in modo da risolvere definitivamente l’annoso problema del contorno da abbinare alla carne, io mi accontenterei di vedere liberalizzato uno dei pochissimi ogm passati finora sotto le forche caudine degli organismi preposti. Magari quel mais che con un piccolo gene in più, secerne la stessa tossina che gli agricoltori biologici spruzzano abbondantemente sui loro campi con risultati dubbi, o che quelli convenzionali sostituiscono con la perfida chimica sintetica. Cose modeste, niente di così catastrofico o innaturale o radicale. D’altro canto amico mio, è anche vero che se tu non provi a fare un passo nella direzione del tuo di amico, negando a priori qualsiasi dialogo sulla questione è chiaro che il povero ci rimane male.
Ma non sono qui per prendere le sue difese: qui stiamo parlando di uno che in nome del progresso accetta tutto e sottolineo tutto. Uno che se potesse si inserirebbe nella pelle il gene di un Africano per essere abbronzato tutto l’anno, che attende con ansia l’invenzione del cibo in pillole per poter finalmente spargere ettolitri di diserbante sugli inutili campi coltivati, simbolo di antica ignoranza. E chi più ne ha più ne metta. Sì, lo scientismo è una brutta bestia, ti impedisce di usare quello splendido organo che è il cuore, di impiegare la retorica nella sua accezione più alta per argomentare delle tesi invece di basarsi su quegli stupidi fatti e sulla deviante ragione. Guarda me invece, con la mia capacità di compromesso riesco a fare dei ragionamenti “umani” senza perdere di vista il senso pratico. E anche tu, che volete o nolente con la scienza e la tecnologia, per cause di forza maggiore ti trovi a convivere, hai sviluppato delle autodifese alla loro seduzione, degli anticorpi, come se fossi stato vaccinato…beh, no…forse ho usato un paragone infelice. Comunque hai capito, no?
Quanto al disprezzo nelle sue affermazioni, forse (te lo dico bonariamente) pecchi un po’ di catastrofismo (il tuo amico qui si farebbe una sghignazzata, perdona l’assist involontario). Io credo che il frequentarti abbia semplicemente instillato nel suo animo arido un briciolo della tua capacità pungente di argomentare, della tua ironia, che a volte, nell’impeto del discorso possono essere scambiate per disprezzo. Poi, abbi pazienza, te lo dico dal basso della mia marginale frequentazione di quel mondo: è frustrante (altro che positivista, gente così cerca certezze nella scienza per colmare i vuoti spirituali e chissà quali altri…) per persone come lui vedere gente brava, appassionata, che ha dedicato anni e anni di lavoro, messa sullo stesso piano del primo opinionista TV in nome del politicamente corretto. Qui un po’ gli darai ragione, tu che tutto sei fuori che uno prostrato alle convenzioni. Teniamo i fatti separati dalle (pur legittime) opinioni.
Per concludere questa mia prolissa riflessione ti devo confessare che ancora un dubbio mi attanaglia: perché, con già tutti i limiti che caratterizzano il tuo amico, tacciarlo anche d’incoerenza? Avendo ancora minimamente a cuore le sorti del rapporto, mi pare si rischi di recidere quell’ultima bava di ragnatela che lo sorregge. Se, come asserisci, gli Ambientalisti sono le uniche persone a capire ed avere a cuore l’eco sistema e il tuo amico li avversa, perfino li disprezza, allora per la proprietà transitiva (scusa, piccola deformazione professionale) lui è un nemico dell’ambiente, quindi lo scempio che progetta di compiere è pienamente in linea con il suo modo di vedere. Non ha niente a che fare con l’effetto rigenerante che per due genuini amanti della natura (quella con la n maiuscola) come tu ed io possiamo apprezzare. Persone così lo fanno per opportunismo, per noia, o come pocanzi ricordavo, per dare il loro contributo al massacro dell’ambiente. Se poi c’è qualche uccellino che la mattina sveglia il Nostro troppo presto o delle fronde gli ostruiranno la vista (la domanda è: cosa se ne fa uno così del panorama?!), sempre coerentemente con il suo pensiero, avrà di sicuro a portata di mano la soluzione scientificamente più rapida ed efficace per sistemare l’inconveniente.
Piuttosto caro Orco, la tua accusa mi ha portato alla mente quell’altro tuo amico, Dario mi pare si chiami, quello così attaccato alle cose di una volta. Quello che: la modernità è la più grossa piaga che nostro Signore ha mandato in Terra. Quello che ha ancora ’l fogolar averto, che gira coi zocoli de legno, quello che va col car dai palanci e per scrivere, a differenza di noi corrotti (un po’ lo siamo anche noi), usa ancora inchiostro e calamaio. Quella sì è una persona con gli attributi! Pensa se invece si scoprisse che al posto del caridel usa l’ape per far visita ai suoi insetti preferiti, o che ha in casa un ammorbante riscaldamento a metano invece dalla naturale stufa a legna. E che dire, se invece della carta da lettera si fosse nell’intimo corrotto a tal punto da nascondere nel profondo del scazabanco un mouse e una tastiera? Ecco, in quel caso avremmo smascherato il più lapalissiano degli esempi di incoerenza!
Per fortuna le cose non stanno così, per cui tienti stretto questo secondo amico e veglia sempre sulla sua virtù. Quanto all’altro, tutto sommato forse è un bene che te ne liberi. Con gli estremisti si va sempre a finire male.
Con amicizia,

Balthazar

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