05/09/10

GUAGIOLA: NESSUN DUBBIO


Leggo il nuovo intervento. Mi pregio inviare alcune risposte ai quesiti di cui trattasi, con preghiera di pubblicazione in pari evidenza. Al solito non riesco a postare commenti lunghi. Per altri punti risponderà direttamente il presidente del Gruppo Mario Vinante. Io mi limito a commenti puramente tecnici.

1) E' veramente quello il posto più indicato per la localizzazione della cupola-osservatorio? Guagiola offre un ottimo compromesso tra cielo visibile e accessibilità. Altri siti potrebbero essere migliori in termini di cielo visibile ma senza le stesse "prestazioni" in termini di accessibilità, fattore di cui evidentemente bisogna tener conto. Va detto che non è necessaria la piena visibilità come spiegherò più avanti.
2) Il Cornaccio che gli si para a est, quanto limita l'orizzonte in quella direzione?Lo limita in funzione della sua conformazione, ossia per un'altezza di 10-15° circa. Non è male. Essendo zona di montagna non si può pretendere un orizzonte marino a meno di non mettersi in cima a una montagna cozzando però col problema dell'accessibilità discusso nel punto 1 (a parte la non necessità della piena visibilità del cielo).
3) La sua luminosità (fenomeno di riflessione notturna intrinseca,) in quanto roccia dolomitica, quanto condiziona l'efficacia degli strumenti di osservazione?No, non la condiziona. Per capirlo poniamoci nella condizione "peggiore": una notte di Luna piena; anche ipotizzando un'albedo della montagna del 15-20% la luce riflessa è trascurabile: bisogna tener conto che la Luna piena illumina il suolo con 0,25 lux (una strada illuminata da lampioni è sui 15-20 lux). Nelle notti di Luna piena l'osservazione del "cielo profondo" è compromessa direttamente dalla luce lunare diffusa dall'atmosfera, non dalla (pochissima) luce riflessa. Un fattore condizionante è invece dettato dall'illuminazione artificiale come si discuterà nel punto successivo.
4) La luminosità che sale dai paesi di fondovalle nel residuo cono di visibilità a sud e a ovest, quanto consente una efficace lettura dei fenomeni celesti con la strumentazione in possesso all'Associazione Astrofili?Per quanto attiene l'inquinamento luminoso, questo è un problema generale. Non per niente i professionisti vanno sui telescopi ubicati (per esempio) in Cile nel deserto di Atacama a 4000 metri slm. Ora in Trentino esiste una legge sull'inquinamento luminoso, con regolamento d'attuazione che consentirà di limitare il problema. Chi scrive ha partecipato al suo varo. La PAT ha definito delle fasce speciali di protezione dalla luce per la zona di Guagiola. Va inoltre detto, dal mero punto di vista osservativo, che esistono dei filtri "speciali" che, inseriti nel telescopio, consentono -per così dire- di tagliare ulteriormente l'inquinamento luminoso. Anche in località per più inquinate dalla luce artificiale con telescopi amatoriali si riescono a raggiungere, con sensori CCD, magnitudini elevatissime. In visuale le cose sono diverse ma da noi la Via Lattea è ancora visibile con facilità.
5) La barriera naturale a nord dovuta alla Pala Santa e a Cucal, quanto chiude l'orizzonte in quella direzione?Lo chiude sempre in funzione del profilo delle montagne. L'ordine di grandezza del problema è quello del punto 1. La chiusura a Nord non è un particolare problema. Le direzioni prevalenti di osservazione sono lo zenit e la parte meridionale del cielo (per esempio, i pianeti, che seguono più o meno l'eclittica, non sono mai visibili verso Nord!). Eventuali osservazioni a Nord di oggetti bassi e nascosti dalle montagne sarebbero comunque compromesse dalla loro scarsa altezza sull'orizzonte (dove le immagini sono molto degradate dal maggiore spessore atmosferico). Quest'ultimo problema vale per tutte le direzioni di osservazione per cui i telescopi non saranno mai puntati poco sopra l'orizzonte, dove le immagini sono sempre molto scadenti; viceversa saranno puntati tipicamente nell'intorno dello zenit dove il degrado atmosferico è ovviamente nettamente inferiore.
6) E' sufficiente avere un limitato cono di visibilità solo attorno alla verticale, oppure sono necessari i 180° tutt'intorno; per cui la cima della montagna sarebbe l'unica soluzione proponibile? E la vasta area del Lagorai?A questo punto è chiaro che il "cono" a nostra disposizione è più che sufficiente. Non è obbligatorio avere la completa visibilità!
7) altre risposte in ordine sparso ad altri quesiti.- Il bosco essendo molto scuro, con una bassa albedo, favorirà, riflettendo poca luce artificiale, la "scurezza" del cielo (affetto vantaggioso).- D'inverno il manto nevoso (albedo del 90% circa) incrementerà la luce riflessa con un aumento, in teoria, di inquinamento luminoso. D'altra parte d'inverno da noi l'aria è molto secca per cui la luce riflessa sarà scarsamente diffusa dall'atmosfera con un incremento di inquinamento luminoso assai modesto. L'aria umida sarebbe deleteria ma fortunatamente, come detto, ne siamo normalmente esenti**.

Marco Vedovato

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