
Una piccola casa editrice attenta alla tematiche relative alla devastazione ambientale e alcuni scrittori che hanno fatto del noir lo strumento per raccontare un’Italia che si regge sul patto d’interessa tra economia legale e cirminalità organizzata. L’incontro tra VerdeNero, questo il nome della casa edtirice (www.verdenero.it), e la pattuglia composta da Francesco Abate, Massimo Carlotto, Carlo Lucarelli, Giancarlo Der Cataldo e Wu Ming (questi solo alcuni dei loro nomi) e non poteva portare che a una “partita” editoriale tutta da giocare all’offensiva. Per il momento sono previsti una decina di titoli (chi scrive sta leggendo L’albero dei microchip di Francesco Abate e Massimo Carlotto) che ruotano attorno a temi prettamente ambientalisti usando appunto il noir. Una partita, dunque, da giocare all’offensiva, perché i romanzi che sono già stati pubblicati, e quelli che in seguito andranno in libreria, alternano un’informazione dettagliata attorno agli argomenti che costituiscono il filo da tessere in plot narrativi di piacevole lettura, senza rinunciare alla denuncia politica di come lo smaltimento dei rifiuti, il traffico d’armi, lo sfruttamento neocoloniale delle risorse nel Sud del mondo costituiscono i tratti distintivi della contemporanea economia capitalista. Così, ne L’albero dei microchip è affrontato lo smaltimento di vecchi computer, telefonini, televisori, un business da miliardi di euro che la criminalità organizzata, manager rispettabilissimi, signori della guerra di qualche paese africano gestiscono. Le vie del silicio partono da Torino, Milano, Parigi, New York e finiscono in Liberia, Cina, Sud-est asiatico, dove una moltitudine di donne e bambini recuperano ciò che è recuperabile e interrano nel sottosuolo nocivi materiali di scarto. Ma questo è solo un esempio del progetto editoriale della casa editrice Verdenero. Progetto da condividere, sostenendolo con l’unico strumento possibile: leggere i libri che pubblica.
Benedetto Vecchi
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