Il
2014 a nostro ricordo fu l'anno più piovoso. Per l'inclemenza del
tempo il primo e unico taglio d'erba da foraggio fu possibile
soltanto a inizio ottobre. A memoria de bacàn cosa mai
successa prima.
Adesso,
all'opposto, non piove da mesi. Stando alle statistiche di Meteo
Trentino, in val di Fiemme una siccità così prolungata nel periodo
tardo autunnale sembra non ci sia mai stata e riguardo alla piovosità
degli ultimi trenta giorni, pari a 0,0 mm precipitati, la precedente
minima storica risale al 1940, anno in cui nello stesso periodo di
riferimento si registrarono 0,3 millimetri di pioggia.
I
segnali dei mutamenti climatici, caratterizzati dall'estremizzazione
dei fenomeni e da sempre più frequenti e marcate contrapposizioni di
segno, si sovrappongono alla confusione generale della decadente
temperie postmoderna, trapassando le nostre labili memorie senza
apparente colpo ferire.
Ed i cannoni da neve, che dalla fine degli
anni Ottanta permettono al divertimentificio sciistico di operare
come se nulla fosse, non aiutano a far prendere coscienza di questo
gigantesco problema. Tuttalpiù, in un inaspettato guizzo di
acume, ci si spinge a dire che sì, in effetti, manca la
cornice, aggiungendo però subito dopo che le piste sono
davvero ottime, ed anzi la neve artificiale è più 'tecnica' e
performante...
Se
poi, come pare, tra due giorni nevicherà qualcosa tutto velocemente
rientrerà nella norma, le piste da sci ritroveranno la cornice
che meritano, la siccità
andrà nel dimenticatoio e potremo sentir riecheggiare il vecchio
comodo adagio lava-coscienza: aveo visto? al tempo e a le
féméne non sé comàna...
Siamo
fatti così, si scherza col fuoco e ci si dimentica tutto in un
niente, confidando in un altro vecchio luogo comune, buono ad ogni
ritorno all'apparente normalità, l'è sempre sta cossìta!
Guai
a prendere iniziative personali che per sbaglio
rischino di invertire la tendenza e che, moltiplicate per la totalità
degli agenti in partita, sempre per sbaglio, possano
contribuire a non far ulteriormente peggiorare
la situazione.
No
e poi no! Non lo si fa e basta! per indolenza, per
poltroneria, per troppa abitudine a un agio spropositato, ma
soprattutto per insipienza ed arroganza!
La
cartina di tornasole in questo caso è data dall'abuso
dell'autotrasporto privato: ogni scusa è buona per ostentare ed
inquinare, e per ogni micro spostamento girare la chiavetta del
motorino d'avviamento diventa una necessità. Nononstante un ottimo
servizio di scuolabus e di controllo stradale sugli incroci
pericolosi vorrai mica rinunciare a portare il bambino a scuola con
la macchina. Scherziamo? Che in verità, per quelle mamme (o quei
papi) non è neanche la "comodità" del
bambino che interessa, quanto il far vedere a quei non molti altri
genitori appiedati con che razza d'auto e con quale sfrontatezza
conducono il loro pargolo alle lezioni. Che non si
pensi siamo dei pezzenti! E chi se ne frega se gli scolari a
piedi, anziché salubre aria fresca già di prima mattina, sono
costretti a respirare un puzzolente e tossico cocktail di fumo,
idrocarburi incombusti, monossido di carbonio, ossidi di azoto e
particolato!
Abitare
nei pressi del polo scolastico (Asilo, Scuola Elementare, Scuola
Media, Scuola Musicale) permette di osservare quotidianamente
l'assurdità dei comportamenti dei genitori new age (non tutti
per fortuna, ma comunque sempre troppi) e quanto grande, e
paradossalmente in aumento, sia l'insensibilità ambientale delle
nuove generazioni.
Così
anche gli appelli e le encicliche del povero Francesco cadono
miseramente nel vuoto di un'umanità stranita, decadente, viziosa...
Continuiamo
così! Non facciamoci contagiare dai 'catastrofisti'. Perché mai
dovremmo? Ci penserà la scienza, ci penserà il progresso della
ricerca... Ci sono i summit internazionali: saranno loro ad adottare
eventuali misure necessarie. Non mettiamo il carro davanti ai buoi.
Ottimismo! Ottimismo! Cornice o non cornice, facciamoci un'altra
bella sciata! Ma di cosa dobbiamo preoccuparci?
Ario