25/07/08

SPUTTANIAMOLI!


Interessi globalizzati, intrecci finanziari internazionali, predominio della finanza mondiale, angherie e miserie nostrane, nuovi centri di potere, crisi energetica. Uno sguardo un po' attento sui media, anche quelli mainstream, ci suggerisce uno scenario del genere. Uno scenario nel quale, sia sul piano locale sia sul piano planetario il grande potere si concentra nelle mani di pochi. Questo è un fatto.Da anni ed anni si parla della pervasività di poteri internazionali più o meno occulti; e credo a ragione. Ma credo anche che sia giunto il momento di togliere loro quell'aura mistica che gli hanno affibbiato durante gli anni le varie “agenzie del complotto globale”. Uso questo termine con simpatia perché tantissimi lavori sul predominio delle lobby bancarie mondiali sono ineccepibili. Ma dobbiamo cominciare a considerare lorsignori non degli illuminati in possesso di chissà qualità al limite del reale. Sono soltanto dei profittatori di origine bottegaia che con l'avvento della borghesia europea hanno capito che il controllo della merce delle merci (la moneta) valeva più della ricchezza materiale prodotta dalla natura e dal lavoro degli uomini. Pensiamoci bene. In ognuna delle città in cui viviamo, specialmente se medio piccole, ci sono le solite poche famiglie di banchieri, palazzinari, imprenditori, mafiosi e affaristi vari che tirano le fila. Assistiti dai soliti nani cocchieri partoriti dalla politica locale e dal circuito dei media di riferimento. Comandi la destra o la sinistra, la musica è sempre la stessa (ci sono le dovute eccezioni, ma l'andazzo è lo stesso). Questa storia va avanti ormai da cinquemila anni almeno. Da un paio di secoli il mondo ha cominciato ad essere sempre più globalizzato sotto la spinta della tecnologia, dell'industria nonché della standardizzazione culturale e antropologica. Le posizioni di preminenza dei vari Morgan, Warburg, Rothschild, Lazard, Rockefeller (le famiglie sono una ventina non di più) hanno cominciato a pesare come macigni sul mondo quando questi signori hanno preso in mano il sistema delle banche centrali e hanno cominciato a stampare la moneta. Di fatto è stato creato un meccanismo, neanche tanto occulto per la verità, con il quale le operazioni a debito vengono scaricate sulla collettività (vedi il salvataggio delle banche) mentre quelle remunerative (gli interessi percepiti dagli stati cui le banche centrali prestano letteralmente il danaro circolante) finiscono solo in tasche private. Per mesi ho cercato un esempio che calzasse a pennello per descrive la situazione e credo di averlo trovato. Il mondo, finanziariamente, è il casinò di tutti. La sensibilità che va per la maggiore in questa bisca è che più hai, più giochi, più sei degno di stare lì dentro. In questa sala da gioco però solo una famiglia è autorizzata a fabbricare le fiches. Anche i membri di questa famiglia giocano ai tavoli. Se io cittadino del mondo voglio delle fiches sono obbligato a dare in cambio preziosi o il mio lavoro. In più mentre tengo in mano quelle monete di plastica sono obbligato anche a dare alla cassa anche un interesse sempre in fiches, proporzionato alla quantità che detengo ovviamente. Interesse correlato al tempo in cui le tengo in mano. Se perdo, per avere altre tessere, debbo consegnare alla cassa altri preziosi o altro lavoro. Se perdo tanto fallisco e mi impediscono di giocare, ma anche di prendere da bere e da mangiare, perché tutto si paga in monete di plastica. Se invece a perdere forte è un membro della famiglia che tiene la cassa, questa sarà autorizzata a stamparsi altre fiches di fatto diminuendo il valore di quelle di tutti gli altri giocatori, che quando le daranno indietro alla cassa per riavere i preziosi avranno perso parecchio potere di acquisto. In questo casinò c'è una sala dove si gioca ancora più forte, ancora più veloce, ancora più d'azzardo: è la Borsa. Detto questo però occorre domandarsi: ma se le elites finanziarie non ci fossero ce ne sarebbero altre? Probabilmente sì. Probabilmente la Chiesa avrebbe un peso maggiore, probabilmente ci sarebbero altri attori. La storia dell'Unione Sovietica è emblematica; è una costante, da secoli i destini di interi popoli sono guidati da pochi. La vera novità dell'evo moderno non sta tanto nell'abbandono o nella prosecuzione di questa pratica (la Roma imperiale faceva le guerre per motivi in parte simili a quelli per cui le hanno fatte gli Usa o l'Urss) ma nella folle accelerazione imposta dalla rivoluzione industriale. Una accelerazione che per essere mantenuta abbisogna che il meccanismo “consuma, produci, compra, spreca” sia sempre in perfetta efficienza. La vera cesura sta nel fatto che oggi viviamo nell'epoca dei limiti. Gli uomini nella storia di errori ne hanno commessi tanti. Anche di grossi. Mai però ad un errore di pochi, o di molti, è stata strettamente correlata la possibilità di mandare a ramengo l'intero genere umano o ampie porzioni di esso (non che la cosa custodisca in sé una sinistra prospettiva positiva, almeno sul piano estetico). Come dice Giulietto Chiesa, oggi viviamo nell'epoca dei limiti. I cosiddetti 'illuminati' che guidano il carro la cosa non la capiscono. O meglio la capiscono ma non la comprendono perché da ex bottegai quali sono, sono stati completamente pervasi dal meccanismo perverso ed idiota che loro stessi hanno creato. A questi signori, seppur potenti, va tolto il manto di sacralità, che i tanti loro destrattori gli hanno tributato. Bisogna cominciare ad irriderli, a prenderli per il culo, a inchiodarli al loro essere i più ricchi pezzenti mai vissuti sulla terra. Vanno inchiodati alle loro responsabilità. La satira dovrebbe cominciare a chiamarli per nome e cognome e a spernacchiarli. Sono nani immani, ma sempre nani rimangono. In tutto questo contesto l'Italia non è che una provincia, più imputtanita e corrotta delle altre. Il nostro premier, i nostri politici di destra e sinistra, i poteri forti nostrani, seppur squalificati, sono solo domestici di taglia ancor più ristretta. Sputi cordiali. (Per eventuali soluzioni - una democrazia diretta adatta ai nostri tempi, per esempio - citofonare Massimo Fini o consimili; io sono a secco di idee per ora.

Marco Milioni

23/07/08

IL "DIAVOLO" KARADZIC


Clangori trionfalistici e fuochi d’artificio televisivi stanno accompagnando, in queste ore, la notizia dell’arresto dell'ex presidente dei serbo-bosniaci Radovan Karadzic. Per evitare di portare anche noi il cervello all’ammasso mediatico, alcune schematiche ed elementari considerazioni a caldo si impongono. Il tempo ci consentirà di approfondirle, verificarle, smentirle. 1) Quel che ha fatto, qualsiasi cosa abbia fatto, Karadzic l'ha fatto facendo la guerra, una guerra "legittimamente" dichiarata (almeno dal punto di vista di chi l'aveva dichiarata, e come sappiamo chiunque dichiari una guerra si ritiene sempre legittimato a farlo: è abbastanza lapalissiano). E la guerra, si sa, è orribile, per definizione. Dunque, se vogliamo, dichiariamo la pace universale, aboliamo la guerra dalle "istituzioni" mondiali. Ma, per favore, evitiamo la pagliacciata retorica ed autoassolutoria di trasformare Karadzic in un orco cannibale: quel che ha fatto lui, se l'ha fatto, l'hanno già fatto centinaia come lui prima di lui e lo stanno facendo centinaia come lui in questo momento, oltretutto nel silenzio complice dell'Occidente (do you remember Darfur, for example?). 2) Solo un imbecille può credere che la Serbia non avesse sempre perfettamente saputo dove si trovava Karadzic (e dove si trova Ratko Mladic) e che sia stato catturato “casualmente”, come i telegiornali stanno spacciando (a dimostrazione, se ce ne fosse occorsa un’altra, dell’assoluta mancanza di rispetto che la stampa ha dell’intelligenza della gente). La domanda dunque è: perché proprio ora? Perché solo ora? Ovverosia: quali debiti deve pagare la Serbia, con questa moneta? Quali meriti deve acquistarsi? Forse – ma non vorrei essere maligno – il suo passaporto per la Ue? 3) Piaccia o non piaccia, giova ricordare che Karadzic era uno dei protagonisti di un conflitto, quello jugoslavo, che ha visto la Serbia, sua protettrice, proditoriamente attaccata dall'Occidente - l'Italia ha dato il suo valido contributo coi bombardieri inviati dall'allora Ministro della Difesa, il "democratico" e "di sinistra" Massimo Enola Gay D'Alema - che lo ha devastato e semidistrutto. Il suo presidente, Slobodan Milosevic, è stato rapito, incarcerato all'estero, sottoposto ad un infinito ed incompiuto processo farsa da una giudice mercenaria degli USA e alla fine "è stato morto" di malattia nella sua cella. Auguriamo dunque a Karadzic – che entro pochi giorni verrà anche lui deportato all’Aja – per contrappasso, un processo breve e giusto con giudici indipendenti e non di parte, una condanna commisurata alle colpe che risulterà aver commesso, se risulterà che le abbia commesse, ed una salute di ferro. Non per particolare simpatia nei suoi confronti, Dio ce ne guardi, ma in nome di quei Diritti Umani di cui l'Occidente è, come sappiamo, unico difensore e detentore. 4) Speriamo infine che, dopo di lui, tocchi anche agli altri innumerevoli criminali di guerra, assassini di massa e seriali che ancora impestano il pianeta: George W. Bush, Hu Jin Tao, Ehud Olmert...: la lista la si può trovare facilmente sui quotidiani di tutto il mondo.

Giuliano Corà

21/07/08

PERCHÉ NO AL CAMPO DA GOLF A DAIANO


Proponiamo un interessante documento pubblicato sul numero 12 di Questotrentino, che Ruggero Vaia, ricercatore cavalesano presso il C.N.R. di Firenze e fisico di fama nazionale, ha inviato, “a futura memoria”, ai consiglieri comunali di Carano e Daiano. Oggetto dell’intervento sono i consumi idrici relativi al previsto campo da golf in località Ganzaie. Vaia mette bene in evidenza la forte discrepanza tra i dati ufficiali resi pubblici e quelli di provenienza scientifica. Peraltro l’articolo mette in luce, una volta di più, anche il grosso limite del sistema informativo: di come esso, dicendo od omettendo di dire, possa distorcere la percezione delle cose e confondere l’opinione pubblica.


Egregi consiglieri comunali e membri della "commissione sul golf", voglio qui prescindere totalmente da quelle che possono essere considerate opinioni: pongo solo alla vostra attenzione un dossier con stime, dati e studi scientifici, che ho raccolto da varie fonti, circa il consumo idrico medio di un campo da golf come quello progettato sui prati a circa 1400 metri di quota nei Comuni di Daiano e Carano. Avendo voi responsabilità diretta in questa scelta amministrativa, tali dati e studi potrebbero essere già a vostra conoscenza. Tuttavia deve essere noto anche agli abitanti di Carano e Daiano che gli amministratori conoscono i dati esposti in questa relazione, affinché, se il golf venisse realizzato e la disponibilità idrica per gli abitanti risultasse compromessa, la responsabilità individuale non abbia alibi. Un approccio superficiale lascerebbe pensare che il campo da golf differirà dagli attuali prati per la mera esistenza delle buche. Invece, informandosi su documenti non preconcetti né di parte, ci si può render conto che un campo da golf, qualunque campo da golf, a dispetto della sua bella apparenza, è un sistema botanico artificiale, che vuole solo certe graminacee ed elimina quelle autoctone mediante massicce dosi di pesticidi. E che soprattutto necessita di grandi quantità d’acqua. Per giunta, la localizzazione prevista a Carano-Daiano è doppiamente infelice: una zona esposta a meridione, dunque soggetta a massima evaporazione acquea dal suolo, su un versante in quota che dispone di un bacino imbrifero ridotto le cui poche sorgenti non ancora sfruttate saranno presumibilmente necessarie nel prossimo futuro per il fabbisogno civile e turistico dei due Comuni. Quanta acqua consumerà il golf? Per cercare di rispondere, si prendono qui in considerazione diverse fonti, alcune delle quali scientifiche, vale a dire fondate su misurazioni oggettive e motivate da puro intento conoscitivo, senza condizionamenti di parte. Per chiarezza mi riferirò ad una situazione come quella prospettata per Carano-Daiano: un campo da golf da 18 buche, la cui superficie è intorno ai 65 ettari, ovvero 650.000 metri quadrati. (...) Appare chiaro che le stime di consumo idrico dei campi da golf dipendono, oltre che dalla situazione geografica e climatologica, anche dalla "faziosità" della fonte che produce le stime. Fonti vicine al mondo del golf tendono a sottostimare i consumi, nella palese consapevolezza che si tratta di un grave svantaggio che può rendere socialmente inaccettabile la pratica del golf. Le fonti "ottimiste" danno una stima di 65.000-100.000 metri cubi all’anno, quelle "scientifiche" stimano 250.000-300.000 metri cubi all’anno, i più "pessimisti" (WWF) arrivano a prevedere un consumo di 600.000 metri cubi d’acqua annui. Vediamo ora cosa dice l’unico documento informativo su cui, per quanto ne sa il sottoscritto, si sono basate le decisioni finora adottate dai Comuni, dal Comprensorio e dalla Provincia. Trattasi dello studio di fattibilità del golf a Daiano-Carano, fatto eseguire dal Comprensorio C1 e datato 10 agosto 2006. Tale studio prevede un’irrigazione per ettaro evidentemente sottostimata e prevista su soli 18 ettari (ossia solo il 28% dei 65 ettari complessivi, mentre in genere ne viene irrigato più del 50%). Grazie anche ad altri ottimistici aggiustamenti, alla fine viene previsto un fabbisogno di soli 44.000 metri cubi all’anno. Una stima – ad essere sinceri – troppo sfacciatamente ottimistica, e tuttavia già preoccupante, perché è praticamente uguale al consumo di tutto il Comune di Daiano (45.319 metri cubi erogati su 460 contatori nell’anno 2005). Risulta oltremodo allarmante il fatto che le fonti "ottimiste" predicano un consumo doppio, mentre secondo i rapporti scientifici qui sopra esaminati il consumo medio sarà almeno 6 volte maggiore di quanto prospettato dallo studio comprensoriale. Vi pare plausibile che secondo lo studio comprensoriale il golf di Carano-Daiano possa diventare un modello esemplare a livello mondiale, capace di ridurre di ben 6 volte i consumi idrici degli altri gestori? O non sarà forse lecito sospettare che lo studio di fattibilità, più che perseguire fini conoscitivi, abbia il precipuo scopo di rendervi meno amara la scelta di approvare un’operazione che sarà dannosa per i cittadini che vi hanno eletti?

Ruggero Vaia

INCANTO NOTTURNO

INCANTO NOTTURNO
Sara

LE OCHE E I CHIERICHETTI

LE OCHE E I CHIERICHETTI
Bepi Zanon

TESERO 1929

TESERO 1929
Foto Anonimo

PASSATO

PASSATO
Foto Orco

ANCORA ROSA

ANCORA ROSA
Foto Archivio

VIA STAVA ANNI '30

VIA STAVA ANNI '30
foto Anonimo

TESERO DI BIANCO VESTITO

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Foto Giuliano Sartorelli

LA BAMBOLA SABINA

LA BAMBOLA SABINA
Foto Euro

LA VAL DEL SALIME

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SEBASTIAN E IL BRENZO DI BEGNESIN

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MINU

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